Trattori e rabbia assediano l'Italia

Crok Mezzo milione di agricoltori della Coldiretti sono sfilati ieri nelle piazze Trattori e rabbia assediano l'Italia Bloccate 100 città, nuovi blitz dei Cobas del latte ROMA. Oltre mezzo milione di persone sono sbarcate, durante questo «D day» dell'agricoltura, nelle strade di cento città italiane. Una manifestazione imponente, organizzata dalla Coldiretti per chiedere al governo una politica che metta il settore in grado di competere con la concorreza internazionale. Sull'altro fronte, quello dei «Cobas del latte», la protesta che dura da una decina di giorni è continuata toccando nuovi momenti di forte tensione. I due schieramenti, occorre ricordarlo, non sono legati, anzi tra organizzazioni agricole ed autonomi non corre buon sangue, ma ad unirli in un qualche modo c'è l'amarezza di aver dovuto arrivare a questo punto per ottenere l'attenzione dello Stato. «Non avremmo avuto bisogno di questa mobilitazione se il Governo non avesse continuato ad ostentare un atteggiamento di colpevole disattenzione verso il mondo agricolo», commenta il presidente della Coldiretti, Paolo Bedoni. «Non abbiamo più nulla da perdere», dice per i Cobas Silvano Marcon, portavoce degli autonomi della provincia di Padova. Ma la giornata, oltre che nelle piazze e a cavallo di ferrovie e autostrade, ha avuto anche la sua storia «di palazzo», tra prese di posizione pubbliche e ricerca del numero legale in Senato per poter votare il provvedimento con cui si conta di raffreddare la protesta degli allevatori. COLDIRFiTl. Dal Piemonte alla Puglia, dalla Sicilia alla Sardegna i capoluoghi di provincia hanno subito l'invasione organizzata dalla maggiore organizzazione agricola nazionale. Oltre 500 mila persone, a piedi con cartelli, alla guida camion carichi di pecore, spingendo mucche infiocchettate, distribuendo frutta sono entrate nelle città per far sentire la loro protesta anche a chi della campagna non importa niente. Trattori, un mare: 46.550 dice un bollettino da palazzo Rospigliosi, quartier generale della Coldiretti, specificando però che altri 20 mila sono stati bloccati dai prefetti che, in alcuni capoluoghi, non hanno consentito l'accesso in città alle macchine agricole. Nel consuntivo della giornata le manifestazioni più «calde» sono state quelle di Torino, dove gli agricoltori hanno proseguito la protesta nella notte; Cuneo; Taranto, dove la statale Adriatica è stata bloccata per ore; Bari; Napoli, il cui centro storico è stato completamente paralizzato; Piacenza; Cosenza; Reggio Calabria e Catanzaro. Leit motiv degli slogan la difesa e lo sviluppo della prò- duzione agricola, quella del reddito, l'incremento della potenzialità occupazionali e un'equità fiscale senza il peso dell'Irap. In risposta il ministro delle Politiche Agricole, Michele Pinto, ha assicurato la massima attenzione personale e del governo alle rivendicazioni degli agricoltori, ma, in un'intervista ad un'emittente radiofonica, ha anche detto di non conoscere ancora la piattaforma delle richieste. Cosa quest'ultima che ha provocato commenti sarcastici tra i manifestanti. «E' un mese che abbiamo trasmesso alla stampa il nostro progetto di rilancio» si limitano a commentare dalla Coldiretti. E il presidente Bedoni taglia corto: «Se il ministro non sa quel che voghamo glielo diranno i prefetti ai quali abbiamo consegnato un documento dettagliato». Intanto da Massimo D'Alema è arrivato un segnale significativo: «Crediamo possibile l'apertura di un dialogo fra le parti - he detto il segretario del pds - e riteniamo che ci siano le condizioni per definire un pacchetto di proposte orientato all'innovazione e al rispetto delle regole». Solidarietà con la Coldiretti è stata espressa dal sindaco di Venezia, Cacciari, e dal leader del ppi, Marini, che però ha anche difeso l'operato di Pinto. Mentre Berlusconi ha duramente condannato il governo. Ma l'ultima parola della giornata viene da Palazzo Rospigliosi: aspettiamo un incontro con il governo, se non sarà soddisfacente il 10 dicembre ritorneremo in piazza, concentrandoci sui capoluoghi di regione. RIVOLTA INE1 LATTE La nuova offensiva degli autonomi è cominciata scaricando un autobotte di letame liquido sull'autostrada A4 nei pressi di Vicenza e bloccando il traffico per alcune ore. Contemporamenamente la pressione sulla ferovia Milano-Venezia è stata accentuata a Ciliverghe, nel Bresciano, dove allevatori e forze di polizia si sono fronteggiate ai lati della massicciata. In Piemonte nel pomeriggio è stata occupata la statale Settimo-Bran- dizzo, e a Savigliano, nel Cuneese, i manifestanti minacciano di inasprire la lotta nelle prossime ore, bloccando la linea ferroviaria Torino-Savona. Intanto, a Roma, si cerca di trovare una soluzione al problema e, in sede deliberante, la commissione Agricoltura del Senato sta esaminando nella notte l'emendamento del Governo perla restituzione delle multe. Sembra profilarsi l'ipotesi del ricorso al decreto legge, infatti sia an sia Forza Italia hanno annunciato di voler ritirare il loro assenso visto che non sono stati ascoltati i rappresentanti degli allevatori. Le stesse misure, infine, potrebbero essere riversate nel collegato alla legge finanziaria in modo da rendere il provvedimento operativo dal primo gennaio '98. Ma i 700 miliardi che il governo intende mettere a disposizione non interessano ai Cobas, che chiedono ne vengano restituiti oltre 1000 e si preparano a querelare Pinto per appropriazione' indebita . «Il ministro - sostengono gli autonomi ha su un conto dell' Aima presso il ministero del Tesoro, somme depositate dagli acquirenti sulle quali non esiste titolo perchè siano trattenute». Vanni Cornerò Dal Senato spunta l'ipotesi di assegnare per decreto il rimborso delle multe