Tomba fa l'ambasciatore di C. Co.

Tomba fa l'ambasciatore Tomba fa l'ambasciatore Appoggia lo slalom di Sarajevo e propaganda il vino negli Usa PARK CITY. Sconfitto in pista dal mal di schiena e dall'inforcata, Alberto Tomba non cessa comunque di essere un personaggio, anche se la curiosità degli intervistatori americani è più rivolta al suo futuro di attore, nel quale credono in molti, che al suo presente fra i pali dello slalom. Per rafforzare la propria immagine Usa, dopo aver perso la sponsorizzazione di Vail, Alberto si è proprio in questi giorni affidato alle cure di Brad Hunt, che fra l'altro gestisce importanti atleti americani come Michael Johnson, Dan O'Brien e Picabo Street. Come primo, risultato, Alberto, che come tutti sanno è appassionato di vini, farà il testimonial per una winery dell'Oregon. Poi sono in programma alcuni provini a Hollywood. Intanto Alberto, nelle sue vesti di ambasciatore dell'Unicef, ha te¬ nuto ieri una conferenza stampa per sensibilizzare un avvenimento che gli sta molto a cuore: lo slalom del 23 dicembre a Sarajevo in favore dei bambini e dei bisognosi della Bosnia. «Io amo questa gente e loro amano me: sono qui per chiedere aiuti» ha detto Tomba lasciando intendere che esistono problemi di natura organizzativa e soprattutto economica. «In ogni caso posso anticipare che hanno già dato la loro adesione i migliori atleti del mondo, compresi Sykora, Jagge, Stiansen e Von Grimigen». Per dare forza all'iniziativa, che per il momento non ha destato l'entusiasmo delle tivù e che verrà spiegata nei dettagli in occasione dello slalom in notturna in programma il 15 dicembre al Sestriere, era presente anche Marc Hodler, presidente della Fis e vicepresidente del Ciò. [c. co.]

Luoghi citati: Hollywood, Oregon, Sarajevo, Sestriere, Usa