Boskov magia vincente

33 Al 67enne tecnico blucerchiato (di ritorno dopo 5 anni) la sfida con l'altro veterano Fascetti Boskov, magia vincente Di Mihajlovic la punizione-partita GENOVA DAL NOSTRO INVIATO Dopo cinque anni e mezzo il vecchio venditore di sogni Boskov è tornato a guidare la Sampdoria in campionato e subito i blucerchiati hanno riscoperto il profumo della vittoria, quel profumo che non sentivano più dal 19 ottobre, quando era stato battuto il Piacenza. Nonno Vujadin ha sempre goduto aura da stregone: e, non a caso, stregonesca è la maniera con la quale è stato conseguito il successo. E' prevalsa la squadra più povera dì gioco, il cui unico schema è questo: cercare la punizione ai limiti dell'area e poi sia ciò che piace alla provvidenza. Quella provvidenza che nel mondo blucerchiato si chiama Mihajlovic: sette volte il cannoniere Sinisa è andato a tirarla, l'ultima è stata fortunata e il bravissimo portiere Mancini ha dovuto arrendersi. S'era salvato con balzi spettacolari al 25' e 39' del primo tempo, al 13', 15', 24', 34' del secondo. Al 39', il grande volo non è stato sufficiente a fermare la corsa della palla, diretta proprio all'incrocio. Però, non crediate che SampBari sia stato soltanto il duello Mihajlovic-Mancini. E' stato anche la sfida tra Ferron e i vari pugliesi che a turno gli si sono parati davanti sbucando dalle falle gigantesche di centrocampo e retroguardia doriane. Prov- videnziale salvatore, il numero 1, su conclusioni di Ingesson (9' pt) e Olivares (35' pt), è stato graziato dal cammellone sudafricano Masinga che comicamente (17' pt), invece che nella porta inzuccava sui propri piedi. Lo graziava ancora, Olivares, pasticcione sciagurato (2' st). Aggiungeteci che Masinga ha colpito un palo (20' st), che una cannonata di Giorgetti è stata respinta sulla linea da Mannini (7' st), che Ferron s'è superato su un tiraccio di Manighetti e converrete che Fascetti non meritava di perdere il «derby della quarta età» (Boskov è vicino alle 67 primavere, l'Eugenio alle 60). Inguardabile nella prima parte, questo derby tra volponi è stato almeno intrigante nella seconda: al di là dei bagliori di Mihajlovic e delle prodezze seriali di Mancini e Ferron, l'interesse è stato tutto negli sbagli sull'uno e sull'altro fronte, su quella sorta di volere e non potere che ha scandito la partita. L'apice di quest'impotenza al 20', quando Montella si faceva parare un rigore (contatto Franceschetti-Ingesson) generosamente concesso dall'arbitro Pin, direttore di gara di grande corsa e scadente capacità di giudizio. Ha fischiato spesso a capocchia, quasi sempre in ritardo. Insomma, ha saputo integrarsi alla perfezione nella generale sagra di errori ed erroracci. Singolare concidenza, gli unici a non inciampare in brutture sono stati proprio coloro che negli ultimi tempi avevano vissuto domeniche balorde: i due portieri. Ferron e Mancini hanno condiviso una prestazione favolosa, tessuta di grandi voli, coraggiose uscite, vigorose respinte di piede o pugni, risultando i migliori, insieme a Mihajlovic, della contesa. Il resto delle truppe, di dignitosa sufficienza: eccezion fatta per Montella e Tovalieri e Hugo, sul versante blucerchiato, Masinga e Olivares su quello barese. Tutt'e cinque autori di una recita sconfortante. I due bassotti della Samp hanno sposato frenesia a mira cieca. Hugo, giovane portoghese utilizzato nella ripresa per obbligo (al 10' Mannini s'è stirato) non è stato lento soltanto in un frangente, quando (32') ha rissato con Masinga e ne ha seguito il destino: espulsione. Delle nequizie di Masinga e Olivares abbiano già detto. Certo che per Fascetti, con il ragazzo prodigio Ventola inutilizzabile sino a maggio, sarà davvero un miracolo agguantare la salvezza con punte del calibro del colosso Masinga o, peggio, della stoffa di Olivares. Però, anche per il vecchio venditore di sogni Boskov l'impresa di conquistare un posto Uefa si profila ben ardua, mica sempre lo schema «punizione e speriamo in Mihajlovic» darà un frutto tanto generoso. Frutto indigesto ad Antonio Matarrese, urlante alla fine: «L'arbitro ha deciso la partita inventando il 50 per cento delle punizioni contro i miei: che vergogna, che schifo». Claudio Giacchino SAMPDORIA (4 4 2) BARI (4-5-1) FERRON 7.5 MANCINIF. 7.5 BALLERI 6 GARZYA 6 MANNINI 6 DEROSA 6 (10's.t. HUGO) 5 NEQROUZ 6 MIHAJLOVIC 7.5 MANIGHETTI 5.5 PESARESI 6 GIORGETTI 6 SALSANO 5.5 DEASCENTIS 6 (1's.t. KLINSMANN) 6 (V s.t. BRESSAN) 6 FRANCESCHETTI 6 INGESSON 6 VERON 6 MARCOUNI 5 LAIGLE 6 (3's.t. SALA) 5.5 MONTELLA 5 OLIVARES 5 TOVALIERI 5 (21' s.t. GUERRERO) 5 (32's.t. SCARCHILLI) s.v. MASINGA 5 AII.:BOSKOV 7 All: FASCETTI 6 0 Arbitro: PIN 4.5 Reti: s.t.: 39' Mihajlovic. Ammoniti: Pesaresi, Franceschetti. Manighetti. Ingesson. Masinga. Bressan, De Ascentis. Espulsi: s.t.: 35' Masinga. 35' Hugo. Spettatori: paganti 1 937. incasso 59.796.090, abbonati 19.146. quota abbonati 424.696 090. Mihajlovic calcia la punizione che regala tre punti preziosi alla Sampdoria (ansa]

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