Bambini come bersaglio «Benvenuti a Sarajevo»

Nuovo ed per il cantautore, fratello di Paolo PRIME CINEMA Racconto forte e sdegnato nel film di Wìnterbottom Bambini come bersaglio «Benvenuti a Sarajevo» SEI anni fa, nel novembre 1991, Michael Henderson, inviato speciale d'una rete televisiva inglese, mandò a Londra un servizio sulla caduta di Vukovar nell'ex Jugoslavia, sulla partenza dei sopravvissuti verso la Bosnia, e su un orfanotrofio sottoposto a bombardamenti quotidiani sulla linea del fronte. Pieno di orrore e compassione per il destino di quei bambini-bersaglio abbandonati, Henderson seguitò a parlare di loro sperando di indurre la comunità internazionale a fare qualcosa, non potè mantenere il distacco professionale e, indignato per l'indifferenza generale, intervenne personalmente riuscendo a far fuggire i bambini in Italia e adottando una di loro. La crudeltà della guerra aveva cambiato il cuore freddo del giornalista, il mutamento di lui aveva salvato vite umane: il messaggio non potrebbe essere più chiaro. Dall'esperienza di Henderson l'inglese Michael Wìnterbottom, l'autore di «Butterfly Kiss» e di «Jude», ha tratto «Benvenuti a Sarajevo»: sarà magari più una buona azione che un bel film, ma lascia capire tutto lo strazio dell'assedio di Sarajevo meglio di quanto non abbiano fatto a suo tempo i noti- ziari televisivi, condanna aspramente una viltà dei leader politici europei, racconta con emozione una di quelle tragedie individuali della guerra nell'ex Jugoslavia sempre ignorate oppure mistificate dalla teleipocrisia del «caso umano». Utilizzando pure materiali documentari, il film vede la guerra con gli occhi dei giornalisti inviati speciali a Sarajevo chiusi nell albergo Holiday Inn, per primo il reporter-star americano Woòdy Harrelson. Il racconto forte e sdegnato, capace di suscitare in ciascuno un senso di vergogna, risulta quindi quadruplo: la guerra, le vittime della guerra, i narratori della guerra, gli spettatori della guerra. Lietta Tornabuoni BENVENUTI A SARAJEVO di Michael Wìnterbottom con Stephen Dillane Woody Harrelson, Marisa Tornei Goran Visnjic Drammatico. Inghilterra, 1997 Centrale di Torino; Anteo 100 di Milano; Greenwlch 2 di Roma Una scena del film «Benvenuti a Sarajevo» in cui il regista inglese Wìnterbottom narra la vera storia di un cronista televisivo che salvò alcuni bambini e ne adottò uno