All'estero crollano imperi, da noi si preparano matrimoni di Gianni Zandano

All'estero crollano imperi, da noi si preparano matrimoni GLI UOMINI E GLI AFFARI All'estero crollano imperi, da noi si preparano matrimoni 1 sessantamila miliardi di risparmio che gli italiani hanno mandato all'estero, insieme ai tagli alle pensioni dei suoi dipendenti, preoccupano il governatore Antonio Fazio, e gli consigliano di rinviare il ribasso del tasso di sconto, nonostante l'inflazione sia domata, come sottolineano i dati di novembre e il superministro dell'Economia Carlo Azeglio Ciampi. Ma chissà! La crisi delle Borse internazionali potrebbe far rientrare presto all'ovile parte di quei capitali. La bancarotta della Yamaichi, che segue quella di Sanyo Securities e, guarda caso, arriva dopo che uno scandalo per corruzione aveva fatto fuori l'intero vertice, non la dice bene sul futuro del aese guidato da Ryutaro Hashimoto. E di Wall Street è me- Antonio Fazio Carlo Azeglio Ciampi glio non fidarsi del tutto, anche se sembra rinviata la stretta che, prima della correzione di rotta, il presidente della Fed, Alan Greenspan, aveva fatto baluginare. Nella vecchia Europa, non foss'altro che per il furoreggiare di privatizzazioni e take-over, grossi interessi sono impegnati a sostenere listini. Mentre in Francia il Crédit Lyonnais sta per affrontare un «buco» record nei suoi conti, pesante eredità di gestioni socialiste e della megalomania di Giancarlo Parretti, a Roma il presidente dell'Imi Luigi Arcuti si prepara a coronare un vecchio sogno: il matrimonio con un grande gruppo bancario. Che in questo caso è il San Paolo di Torino, feudo di Gianni Zandano. Dove da qualche giorno gli uomini di Arthur Andersen, sotto l'attenta regia del direttore generale dell'Imi Rainer Masera, stanno passando al setaccio i conti. Scopo? Mettere in luce pregi e difetti (sacche inesplorate di perdite) dell'istituto torinese e fornire solidi motivi per accelerare l'unione con Imi. Alla quale, quasi certamente, parteciperà il Montepaschi presieduto da Luigi Spaventa e guidato da Divo Gronchi. Lo stesso sindaco di Siena, Pierluigi Piccini, avrebbe detto di sì all'ingresso di soci, purché (va da sé) di minoranza. L'ombra del Duemila, combinata con l'arrivo dell'«uomo nuovo» Idonei Jospin a rivoluzionare le carte della politica d'Oltralpe, hanno prodotto un miracolo. A Luigi Arcuti Parigi, Lazard Frères, la banca d'affari specializzata in fusioni e acquisizioni presieduta da Michel David-Weil (che annovera tra i suoi senior Gianni partner il pre- Zandano sidente delle Generali Antonie Bernheim), rivoluziona la tradizione aprendo a tre nuovi partner trentenni e a due donne, le cinquantenni Nelly Leonhard e Francoise Malrieu. Sembra vicino l'okay di Antonio Maccanico per la sperimentazione del Dect, il telefonino da città che è il nuovo business di Telecom, la neo-privatizzata che venerdì prossimo saprà se Guido Rossi resta alla presidenza a disegnare il modello della «public company del nuovo Millennio». Quella che piace agli «innovatori» che si annidano al Tesoro diretto da Mario Draghi e alla Consob guidata da Tommaso PadoaScbioppa. Intanto affilano le armi i due grandi contendenti per la gara del terzo gestore dei telefonini: l'Enel di Franco Tato con gli alleati Deutsche Telecom e France Télécom, e la Mediaset in cordata con Bt e Snam. E a proposito di Mediaset, ecco Silvio Berlusconi aprire un secondo fronte di conflitto di interessi, questa volta tra sé stesso e le sue reti televisive, dove minaccia di tornare a rimettere le mani. Cosa avrà da due Fedele Confalonieri, da tempo impegnato a rifare il look a Mediaset, accreditandola come un gruppo internazionale che gioca ormai secondo le regole del mercato? Al mercato agogna anche il direttore generale della Antonio Rai Franco Maccanico Iseppi, che vorrebbe avere come referente una holding aperta ai privati, con amministratore unico e un consiglio nominato non dal Parlamento ma dall'azionista di controllo, Iri o Tesoro (meglio, magari, quest'ultimo). Intanto, out of the blue, balza sul proscenio degli italiani potentissimi, sconosciuti fino a ieri, un nuovo «mister mille miliardi»: Stefano Pessina. Un signore che, con un occhio all'Euro, ha conquistato l'inglese Unichem, gigante della distribuzione farmaceutica europea, quattordicimilacinquecento miliardi di fatturato e utili in linea. Diventandone l'azionista di riferimento. Sempre nell'ottica di un'Europa nella quale le donne rappresenteranno la maggioranza dei «cittadini» ecco Aidda, WWB e Commissione europea organizzare un convegno su «Euro e donna», che apre i lavori stamani a palazzo Clerici. Tra i relatori, il presidente del Credito Italiano Lucio Rondelli, il ministro del Lavoro Tiziano Treu, Federica Rossi Gasparrini e Giannola Nonino, produttrice della famosa grappa friulana. Al Four Seasons, viceversa, investitori italiani ed esteri discuteranno oggi di «azionisti, manager e valore delle aziende» in un incontro promosso da Guido Giubergia, presidente di Giubergia Warburg. Tra i presenti: Pietro Marzotto, Ennio Doris (Mediolanum), Bruno Donghia (Enel) e Alessandro Profumo, amministratore delegato del Credito Italiano. Valeria Lucio Sacchi Rondelli Antonio Fazio Carlo Azeglio Ciampi Luigi Arcuti Gianni Zandano Antonio Maccanico Franco Tato Lucio Rondelli

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