«Ma la segreteria non è sotto accusa»
«E' vero, sul documento «Ma con Armando è emersa finale ci sono stati una profonda divergenza «Ma la segreteria non è sotto accusa» «Tutti d'accordo a non entrare nel governo» LA DIFESA &EL LEADER ROMA NOREVOLE Bertinotti, dopo la frattura che ieri si è consumata tra lei e Cossutta, la segreteria politica è sotto accusa? «Non mi pare che qualcuno abbia messo in discussione la segreteria. E comunque, non è al segretario che si può porre questa domanda». Eppure, se il vostro non fosse un partito comunista, quella frattura avrebbe provocato un cambiamento del gruppo dirigente. «Il nostro partito è andato al congresso presentando delle mozioni: la tradizione comunista era tutt'altra cosa, era quella del centralismo democratico. Dunque, siamo un partito come gli altri. Nel comitato politico, noi abbiamo votato un documento conclusivo, dal quale c'è chi ha dissentito anche nella maggioranza, come l'onorevole Caponi e l'onorevole Salvato. Se il presidente del partito avesse voluto distinguersi da quel documento conclusivo, penso che l'avrebbe fatto. E invece non è stato così. Quindi, direi che la sua domanda è smentita da un atto, molto chiaro, che il comitato politico ha compiuto. Se poi si compara la relazione e il documento conclusivo, si vedrà che, anche nei passaggi sui quali c'è stata maggior discussione, c'è una precisa affermazione di linea». Questo, dal punto di vista formale. Resta la divaricazione forte, tra lei e Cossutta, sulla diversa concezione del modello di partito. Cossutta ha addirittura detto che non tutto del vecchio pei è da buttar via. E resta la differente valutazione sulla crisi di governo, che per lei è stato un passaggio vittorioso, mentre per il presidente sembra aver comportato il rischio di spaventare l'elettorato di Rifondazione, come si è visto alle ultime amministrative. «Nel mio discorso di chiusura, davanti al comitato politico, ho affrontato con chiarezza il problema: c'è unità sulla linea politica, e questa comporta l'orgogliosa rivendicazione della politica sin qui fatta. Accanto a questa, e in particolare dopo l'intervento del presidente, si è palesata una diversità, una vera e propria divergenza su degh' elementi di analisi importanti della fase che abbiamo alle spalle, e sul rapporto tra il partito e la società. Si tratta di problemi politici e culturali che non sono stati fatti precipitare in termini di linea, ma che sono rilevanti». Quali sono questi problemi? «La mia idea è che questa divergenza si possa esprimere essenzialmente attorno a un quesito: cosa sarebbe accaduto, nel caso in cui non fossimo riusciti a raggiungere il successo che abbiamo guadagnato con la crisi e l'intesa tra Rifondazione e il governo, una crisi che è stata originata dalla nostra capacità e anche da fatti internazionali? Qui c'è una differenza. La mia risposta, diversamente da quella del presidente, è che in miei caso non solo noi avremmo dovuto proseguire la strada che avevamo intrapreso, ma che avremmo avuto la possibilità concreta di far crescere una prospettiva di alternativa, sia pure passando per un momento molto difficile. Questa sì, è una differenza realmente esistente». Come si può sanare questa differenza, e soprattutto, dopo una ricomposizione, che strada prenderà Rifondazione? «Insisto nel dire che questo comitato politico si è concluso. Io stesso, e anche altri rappresentanti della maggioranza del partito, avevamo chiesto che il dibattito proseguisse: il comitato politico ha votato contro quest'ipotesi. E insisto anche su un altro punto: si compari la mia relazione, e il documento finale che è stato votato a larghissima maggioranza. Comunque, c'è tempo e modo perché nel partito si sviluppi un dibattito che riguarda essenzialmente una concezione diversa della società italiana». Cossutta però sembra considerare, diversamente da lei, anche l'eventualità di un ingresso di Rifondazione al governo... «Cossutta esclude questa eventualità, esattamente come me. Insisto: la prospettiva è esclusa dal documento approvato». [ant. ram.] e lonorevole le Salvato. Se artito avesse da quel dovo, penso che invece non è direi che la mentita da un che il comitaiuto. Se poi si ne e il docu si vedrà che, sui quali c'è cussione, c'è mazione nto di Resta e forte, ta, onmoto. diMILANO. La recedente della Repubcreare un grande ma anche con reaIl sindaco di Bredemocrazia cristipopolare, è stato teoria di dare vitaItalia. «E' una riflessndr) - dichiara Mianche me, anche porezlinl'olin«Lgeziacoingiuml'invenachc'èstaprnoprm L'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga
Persone citate: Bertinotti, Caponi, Cossutta, Francesco Cossiga
Luoghi citati: Roma
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