Alla riscoperta di un esploratore di Piero Bianucci

Alla riscoperta di un esploratore Alla riscoperta di un esploratore Il Duca degli Abruzzi Il Duca degli AbrCI voleva un libro che riscoprisse Luigi Amedeo di Savoia, più noto come il Duca degli Abruzzi, grande alpinista ed esploratore di terre estreme, E ci voleva, poi, un premio che scoprisse questo libro per suggerirlo ai lettori. Il libro, edito da De Agostini, lo hanno scritto Mirella Tendermi e Michael Shandrick. Il premio che lo propone a chi è interessato alle imprese epico-scientifiche è il Gambrinus «Giuseppe Mazzotti»: la consegna è avvenuta sabato a San Polo di Piave (tra i giudici, Danilo Mainar- ,<< di, Dino Coltro, Sandro Meccoli, Lionello Puppi, Paul Guichonnet, Paolo Schmidt e Italo Zandonella). Luigi Amedeo nasce a Madrid nel 1873, destinato a ereditare il trono di Spagna, essendo il primo figlio maschio del re Amedeo di Savoia-Aosta. Ma la Storia aveva disposto altrimenti. Suo padre abdica, lui ancora in fasce viene trasferito a Torino, a sei anni è arruolato in Marina come mozzo. Le vacanze, però le trascorreva in montagna, e l'incontro, a Moncalieri, con il padre barnabita Francesco Denza, alpinista, astronomo e fondatore della meteorologia italiana, lo porta ad appassionarsi alla scienza. Erano gli anni delle ultime grandi esplorazioni. Il Duca degli Abruzzi si dedicò a queste imprese romantico-scientifiche. Cominciò nel 1897 con la prima scalata del Sant'Elia, in Alaska, 5489 metri. Proseguì sfiorando la conquista del Polo Nord, nel 1901. Poi fu la volta del Ruwenzori in Africa, dell'attacco al K2 (ma i tempi non erano maturi) e di altre vette del Karakoram. Infine, dopo un amore contrastato e infelice e una parentesi militare (19091917), l'ultima spedizione, che portò alla scoperta della sorgente dell'Uebi-Scebeli. Morirà nella «sua» Africa nel marzo 1933. Nessun Savoia, nessun rappresentante del governo italiano fu presente al funerale. Oltre a quella dei libri di esplorazione, il Premio Gambrinus «Mazzotti» ha altre sezioni. Per l'Ecologia il ricono¬ zzi scimento è andato a «La cattura dell'energia», di Alberto Caracciolo e Roberta Morelli (Nuova Italia Scientifica), testo che fornisce una nuova visione, globale, dei rapporti tra ambiente, uomo e risorse energetiche; per la sezione Montagna, a Cesare Maestri con «...e se la vita continua» (Baldini & Castoldi); per la sezione Artigianato, a Marco Marini con «Arte popolare in Italia» (ed. Punto di Fuga); ex aequo a Claudio Povolo e a Paolo Gaspari per la sezione Finestra sulle Venezie, rispettivamente con «L'intrigo del l'onore» e «Le lotte agrarie». Segnalato il vo lume «Insedia menti alpini», edito dalla Re gione Veneto e dal Centro studi sulla montagna La premiazio ne è stata prece duta da due convegni, uno sul tema «La po litica delle aree protette in Ita lia: il parco del Sile e le acque di risorgiva», e uno su importanti interventi di recupero della foresta amazzonica: ^«Operazione Otonga», in Ecuador, e l'«0perazione Xavante», in Brasile, entrambe sponsorizzate (mezzo miliardo in 10 anni) da una azienda di Pordenone che produce cucine e sostenute da missionari. Sono regioni dove la biodiversità è ricchissima ma molto minacciata dalla deforestazione. A Otonga, per esempio, si conoscono più di 50 specie di mammiferi, 13 delle quali di pipistrelli, e si ritiene che possano esistere circa duemila piante legnose e un numero ben maggiore di piante potenzialmente medicinali e ornamentali. Il progetto pilota «Xavante» riguarda un'area del Mato Grosso desertifiqata dalla deforestazione selvaggia, dove non solo stanno scomparendo migliaia di specie animali e vegetali, ma anche le popolazioni locali di indios, decimate dalla fame e dalle malattie. Il recupero avviene tramite l'acquisto di aree da rimboschire. Si è incominciato con qualche centinaio di ettari. L'obiettivo è di allargare progressivamente la regione protetta, a vantaggio della natura e dei popoli autoctoni. Piero Bianucci i