Eloquens legge il giornale ai ciechi

Eloquens legge il giornale ai ciechi Eloquens legge il giornale ai ciechi Internet, software Cselt, computer e «La Stampa» in aiuto dei disabili SFOGLIARE un quotidiano, dare un'occhiata ai titoli e poi dedicarsi, con tutta tranquillità, a ciò che interessa, è un lusso che non tutti possono permettersi. Per chi non vede, leggere il giornale significa farselo leggere. Quindi cercare qualcuno disponibile, aspettare i suoi tempi, sottostare ai piccoli compromessi che la lettura associata implica. Lo Cselt (Centro studi e laboratori telecomunicazioni) di Torino, polo di ricerca del gruppo Stet, in collaborazione con il Cnr di Firenze lavora sul progetto di un giornale elettronico via Internet facilmente leggibile dai ciechi con un computer attrezzato. «La Stampa» ha messo a disposizione i testi integrali del giornale, inclusi i comandi grafici. Il Cnr si è occupato del programma automatico per costruire da questo materiale il quotidiano elettronico. Lo Cselt ha tradotto e adattato il programma americano di navigazione in Internet e ha predisposto la sintesi vocale (che permette ai ciechi di usare un normale computer mandando in voce ciò che è scritto sul video). Si tratta di Eloquens, il sintetizzatore usato in molti servizi Telecom di risposta automatica. Il poter lavorare direttamente sul materiale predisposto per l'impaginazione permette di fornire anche su La Stampa elettronica tutte le informazioni non scritte che però si colgono all'impostazione grafica. E' interessante sapere se quello che si sta per leggere è l'articolo di spalla, o è posto in taglio basso. La posizione di un pezzo nel giornale, e in ogni pagina, è parte della notizia. li è li gLa consultazione è semplice e rapida. Il cieco non è costretto ad arrancare nel dedalo grafico dei siti Internet comuni (per altro visitabili con il programma e la sintesi dello Cselt). In totale autonomia può scegliere per argomenti (prima pagina, interni, cronaca, esteri, sport), decidere da titolo, catenaccio, occhiello e firma dell'autore se il pezzo gli interessa. La lettura può essere interrotta in qualunque momento. Il quotidiano elettronico si inserisce in un più ampio programma del ministero della Ricerca per l'abbattimento delle barriere comunicative dei disabili. Domani nell'auditorium Telecom Italia a Roma verranno presentati i risultati dei primi due anni di lavoro. E' parte del programma anche una sperimentazione di videotelefonia a basso costo per sordo-muti. Oltre alla possibilità di comunicare via video questo speciale telefono dà tutti quei segnali normalmente sonori (squillo, tono di occupato o di libero...) con modalità visiva. Sempre per i minorati nell'udito verrà presentato un servizio di interme¬ diazione di messaggi scritti in voce. I non udenti usano una particolare tastiera telefonica. Il problema sorge se il sordo vuole comunicare con chi non è attrezzato. li disabile scrive ed Eloquens legge. Per la risposta si sta provando un servizio di riconoscimento vocale. Il sordo può così leggere a display ciò che la persona dall'altra parte del filo gli dice. Questo passaggio è per ora molto difficile e il riconoscimento si riduce a un vocabolario ancora limitato. Gli ultimi due prototipi sono per di sabili motori gravi. Si tratta di un computer e di un telefono interamente comandabile con la voce. Lo Cselt è impegnato su tutti i progetti. I principali collaboratori sono il Cnr e la Telecom. Hanno super-visionato e sperimentato il lavoro l'Unione Italiana dei-Ciechi, l'Ente Nazionale Sordo-Muti e l'Enea. Marialuisa Bonzo tutti gli oceani della Terra. Ma i progetti più fantascientifici sono quelli che non prevedono un sistema di propulsione: semplicemente l'astronave si muove perché vengono alterate le caratteristiche dell'universo stesso. Una delle proposte più recenti in questo campo è quella della «Warp drive», avanzata da Miguel Alcubierre nel 1994. Il concetto su cui si basa è decisamente azzardato, oltre ad essere quasi lo stesso di Star Trek: poiché la teoria della relatività impedisce ad un oggetto di muoversi più veloce della luce rispetto allo spazio-tempo (composto dalle quattro dimensioni in cui è immerso l'universo secondo Einstein), perché non far muovere lo spazio-tempo stesso? L'astronave di Alcubierre avrebbe la capacità di contrarre lo spaziotempo davanti ad essa e di espanderlo all'indietro: una fisarmonica cosmica. Trattando l'universo come se fosse di gomma, la velocità della luce sparirebbe come limite e l'intera galassia sarebbe a portata di mano. C'è da dire che naturalmente nessuno ancora sa come contrarre o «stirare» le dimensioni spazio-temporali. Sempre parlando di viaggi più veloci della luce, un'altra idea molto futuribile discussa dagli scienziati americani è quella dei «buchi» nello spa¬ zio-tempo. Se ne parla da molto: una matita può muoversi solo ad una certa velocità da un punto all'altro su un foglio di carta, ma si può sempre avvolgere la carta in modo da avvicinare i due punti. Facendo la stessa cosa con lo spaziotempo le distanze finirebbero per annullarsi. Teoricamente l'idea è più vecchia e consolidata di quella di Alcubierre, ma tradurla in pratica è sicuramente un'impresa ancora più pazzesca: per «piegare» in questo modo l'universo ci vogliono energie e masse di dimensioni veramente cosmiche, probabilmente a livello dei buchi neri. Gli ottanta scienziati di Cleveland hanno navigato tra queste e molte altre ipotesi piuttosto improbabili, ad esempio la possibilità di annullare la forza gravitazionale. Ma non hanno avuto paura di essere bollati come sognatori. L'idea del volo interstellare, che sia più lento o più veloce della luce, sta contagiando molti scienziati. Un simposio sull'argomento si è tenuto anche nel Congresso astronautico internazionale che si svolto a Torino dal 6 al 10 ottobre: è un altro segno che la fantascienza potrebbe un giorno, ancora una volta, tradursi in realtà. Americo Bonanni

Persone citate: Americo Bonanni, Einstein, Marialuisa Bonzo, Miguel Alcubierre

Luoghi citati: Cleveland, Roma, Torino