Finanzieri di tutto il mondo unitevi
Prenotati a Mosca dodici corridoi aerei speciali per gli ospiti Usa Prenotati a Mosca dodici corridoi aerei speciali per gli ospiti Usa finanzieri di tutto il mondo unitevi Vertice a porte chiuse tra i big russi e americani MOSCA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Mai, probabilmente, il cielo di Mosca è stato così affollato come ieri mattina. O, forse, per trovare qualche analogia, si dovrebbe riandare ai tempi che furono, quando il partito comunista dell'Unione Sovietica convocava nella capitale della rivoluzione mondiale le delegazioni dei partiti e Paesi fratelli. Adesso chi convoca non è più l'internazionalismo proletario ma l'unico internazionalismo rimasto, quello della finanza. E il convocatore numero uno era ieri la famosa «Rand Corporation» di Santa Monica, il ihirik tank americano che può vantare il maggiore contributo - dopo Eltsin - allo smantellamento dell'Urss. Fatto sta che le autorità aeree moscovite si erano viste prenotare la bellezza di dodici corridoi aerei speciali, tutti insieme. Aveva telefonato la segretaria di Jeremy Azrael, ex consigliere politico di Richard Nixon e adesso praticamente il numero due della «Rand», oltre che presidente della prima e finora unica iniziativa di cui andiamo a raccontare: si trattava di consentire l'accesso di una vera e propria flotta aerea privata. E tutti dovevano arrivare praticamente nello stesso tempo. No, non si trattava di uomini di Stato, ma certo di gente che ha poco tempo da perdere. Comun- que di calibri non inferiori per potenza a capi di Stato. Alle 15 di ieri, infatti, cominciava la prima riunione, tavola rotonda che dir si voglia, dell'«élite imprenditoriale-finanziaria americano-russa». Jeremy Azrael aveva annunciato l'iniziativa con toni di grande ottimismo. «Non si tratta di trattative commerciali, e neanche di contratti da firmare - aveva detto ai giornalisti -, i big americani arriveranno a Mosca per discutere con i big russi, ma anche per una specie di "intelligence collettiva", s'intende nel senso buono, per vedere quanto c'è di vero nella cattiva stampa di cui ancora gode (anzi non gode) la Russia in America». Insomma sono venuti per guardare dritto in faccia, tutti insieme, gli esponenti più in vista di quella «oligarchia criminale», come l'ha chiamata Solzenycin, che controlla le finanze russe. Lo spettacolo, nel cielo di Sheremetevo, è stato quasi pirotecnico. Uno ad uno sono scesi sulla pista i reattori dei «grandi» che riempiono le prime caselle degli elenchi di «Fortune» e di «Forbes»: da Norman Angustili, presidente della Lockbeed-Martin, al presidente e direttore esecutivo della Boeing, Philipp Condit, a quello della Alcoa, Paul O'Neill, al vice-presidente della Chase Manhattan, William Harrison Jr, e così via paperoneggiando. Di fronte a loro ieri sedevano per lo più giovanotti sotto i cinquant'anni, banchieri come Mikhail Khodorkovskij, della Rosprom-Jukos-Menatep; Dmitrij Zimin, presidente della Vympelkom; Leonid Loza, presidente della compagnia di navigazione di Novorossijsk; il presidente della principale concorrente di Aeroflot, Transaero; e un nutrito gruppo di banchieri, tra cui quasi tutti i «magnifici sette» che stanno cercando di affondare Anatolij Ciubais. Non è stato possibile sapere se il primo vice-premier era della partita. Ma avrebbe potuto esserci, anzi avrebbe dovuto. La riunione era infatti a porte molto chiuse e i temi in discussione erano quelli di chi ha in mano il bastone del comando: i rapporti tra Russia e Stati Uniti, lo sviluppo economico del XXI secolo, i diritti della proprietà intellettuale, lo scambio delle tecnologie, il mercato dei capitali. Giulietta Chiesa L'ex ministro delle Finanze Ciubais Presente o assente al «vertice dei cresi» russi e americani? Manager della Boeing e della Chase Manhattan Bank coni giovani boss del credito moscovita
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