LA PAR CONDICIO di Marco Ansaldo
t LA PAR CONDICIO Milan ha carte teoriche per riprendersi sebbene non abbia recuperato niente; l'Inter ha dimostrato quanto sono solide le sue ambizioni, e quanto è grande il talento di Ronaldo, ma oggi può essere agguantata dopo otto giornate in fuga. Lippi, davanti alla tv, ha sussultato al rigore di Ronaldo e si è ricomposto con nobile distacco quando Cruz ha infilato l'Inter pochi minuti dopo. Il pareggio a S. Siro sta bene a chi insegue, purché ne sappia approfittare. Nella situazione di classifica in cui si trova, la Juve era ed è come quel brandy che si poteva bere sia cha la squadra del cuore avesse vinto, perso o pareggiato: qualunque risultato fosse uscito da S. Siro avrebbe dovuto battere il Parma per scavalcare l'Inter o agguantarla o non farsi staccare di più. I cinque punti che l'hanno divisa dai nerazzurri prima del pareggio rossonero avrebbero reso più nefasti la sconfitta o il pareggio, ma è una questione di sfumature: qualsiasi distacco è molto o nulla con altre 25 partite da giocare e 75 punti in palio. Va bene tentare l'aggancio ma l'esigenza della Juve è piuttosto di spedire un segnale forte dopo i messaggi contrastanti che ha inviato fin qui. Il cammino è stato morbido, le due partite più difficili le ha giocate a Roma e contro la Samp, senza incantare: sono stati gli unici pareggi (quello di Genova fortunoso) in un avvio lastricato di vittorie. In due settimane si farà sul serio: Parma, Milan, Lazio in successione. Di tre avversarie almeno due sono in corsa per vincere il campionato e non escluderemmo il Milan, con la grinta di ieri sera. Se la Juve leggera come certe maionesi ha in sé il carattere di quelle vitaminizzate che l'hanno preceduta è il momento di mostrarlo e cresceranno le ambizioni di scudetto. Altrimenti si dovrà credere che la rivoluzione non era necessaria e che qualcuno ha sbagliato i conti: Lippi dovrà inventare qualcosa per mantenere in linea il suo piroscafo e portarlo al successo se gli altri non sapranno fare meglio. Marco Ansaldo
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