«Mediaset mi danneggia» di Guido Tiberga

«Mediaset mi danneggia» Il Cavaliere attacca: hanno paura, per non sembrare servili vanno contro di me «Mediaset mi danneggia» Berlusconi: ma adesso si cambia Silvio Berlusconi insiste: nel Polo c'è chi parla troppo, e bisogna cominciare a fare un «bucato» all'interno dell'alleanza. Ma non è soltanto un fatto di alleati chiacchieroni «che fanno calare il consenso al Polo», è anche un problema di dipendenti che remano contro: l'informazione dei tg Mediaset, ad esempio, al Cavaliere non piace per niente. Lo aveva detto prima delle elezioni di primavera, lo ripete adesso: «Sono stato un editore liberale e ora sono diventato un editore assolutamente assente - confessa nel mezzo di un blitz elettorale tra Como e Arcore, in vista dei ballottaggi di domenica prossima - ma credo che prima o poi anch'io dovrò cambiare comportamento nei confronti di questa azienda...». Berlusconi parla chiaramente di un'indistinta «paura» che si sarebbe fatta largo tra i vertici di Mediaset. «Molto spesso, per dimostrare a tutti che non ci sono preferenze o vicinanze nei miei confronti, a Mediaset si finisce per penalizzare sia l'editore Berlusconi, sia il politico Berlusconi - spiega -. In molti si è diffusa la paura che il governo possa penalizzare l'azienda, possa addirittura distruggerla, togliere una legge, far calare la pubblicità, aumentare i canoni, tutto questo credo che abbia fatto allontanare troppa gente da una informazione libera e corretta». Enrico Mentana ed Emilio Fede, i due opposti nell'informazione Mediaset, si tirano fuori dalla polemica con dichiarazioni di maniera. Ma Paolo Liguori - direttore di Studio Aperto, 3 tg di Italia 1 qualcosa conferma: «Non vorrei commentare queste dichiarazioni di Berlusconi - dice al telefono per un semplice motivo: fino a qualche tempo fa, condividere le idee di Berlusconi costituiva un ri- schio nella società italiana. Oggi la situazione è cambiata, in peggio: il pericolo c'è anche dentro Mediaset: rischiamo di perdere il lavoro, di avere l'immagine rovinata, di subire continui sfregi professionali, di essere trattati come appestati. Lo dimostra il fatto che in questa atmosfera da 8 settembre tutti i direttori ex berlusconiani, e oggi badogliani, stanno realizzando una pace separata...». Mentana, il meno berlusconiano del gruppo Mediaset, dice di non sentirsi coinvolto: «Ho la coscienza a posto - dice - continuerò a lavorare con tranquilla serenità. E poi non mi pare che Berlusconi abbia ruoli esecutivi in Mediaset; ma se ha la possibilità di intervenire per migliorare l'informazione, sono contento per lui. Le sue accuse? Può darsi che in qualche caso Berlusconi si sia sentito sacrificato: è un ragionamento soggettivo e comprensibile che va ac- colto con rispetto. Ma resto convinto che, per rispetto ai telespettatori, non ci si debba esporre mai per questo o quel candidato, questa o quella parte politica...». Sembra quasi una frecciata per Emilio Fede, che ieri al Tg4 ha dedicato un lunghissimo servizio d'apertura alla «passeggiata» di Berlusconi ad Arcore e al comizio di Como, trasmettendo pure la parte in cui il Cavaliere confessa¬ va ai comaschi di essersi innamorato per la prima volta nella loro città, «di una bella ragazzina con la treccia bionda». Fede sorride divertito: «Berlusconi dice una cosa sacrosanta - commenta -. Gli hanno sempre sbattuto tra i piedi, per non dire di peggio, la storia del conflitto di interessi. Quando è chiaro che lui non ha mai condizionato in alcun modo l'informazione sulle sue reti. Le tre reti Mediaset, a detta di tutti, fanno parte di quella polifonia tanto invocata da Fedele Confalonieri. Ma una cosa è la polifonia, una cosa la cacofonia. C'è un limite a tutto: qui di cacofonia ce n'è un bel po'. E guarda caso, sempre contro Berlusconi... Esempi? No grazie, dico solo una cosa: se nessuno si sente coinvolto dalla dichiarazione di Berlusconi, vorrà dire che lui ce l'ha con me...». Guido Tiberga SSSrS Mentana: «Favorire un partito significa mancare di rispetto ai telespettatori» Silvio Berlusconi Sotto: il direttore del Tg5 Enrico Mentana A destra Paolo Liguori responsabile di «Studio aperto» Liguori: in azienda c'è un clima da 8 settembre

Luoghi citati: Arcore, Como, Italia