Eltsin affida le Finanze a un oppositore

Mikhail Zadornov abbandona i riformatori di «Jabloko» LO SCANDALO DEL «LIBRO D'ORO» Zar Boris dimezza i poteri dell'altro vicepremier Nemtsov e in tv lancia segnali d'apertura alla Duma Eltsin affida le Finanze a un oppositore Al posto di Ciubais un uomo dijavlinskij (che però si dissocia) MOSCA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Anatolij Ciubais perde il posto di ministro delle Finanze e rimane primo vicepremier del governo con la supervisione di tutta l'economia. Boris Eltsin lo ha «salvato a metà» facendo di necessità virtù e, nello stesso tempo, guadagnando punti anche dove avrebbe dovuto perderli. Ieri il presidente è apparso in tv, maglione collo alto e camicia a quadri, in dacia, per spiegare al pubblico la sua magnificenza politica. La Duma critica il bilancio? Ebbene io regalo alla Duma un ministro delle Finanze. Per giunta di opposizione. Così adesso non avranno più di che lamentarsi. Vedete come sono democratico? In effetti il nominato, Mikhail Zadornov, era presidente della Commissione bilancio della Duma, e una delle figure più rappresentative di Jabloko, il parti¬ to di Javlinskij. Dunque un «riformatore», ma talmente «qualificato» e «duttile» da ricevere il plauso di quasi tutte le frazioni della camera bassa. Comunisti inclusi. Come risultato - oltre alla bella figura che un poco occulta la vergogna di aver tenuto il corrotto Ciubais - Eltsin ottiene di coinvolgere la Duma nella soluzione del problema più irrisolvibile: quello delle finanze. Da ora in poi le responsabilità sono comuni. In secondo luogo Zadornov entra nel governo e rompe con Jabloko, cioè Javlinskij ne esce indebolito. Cernomyrdin esce invece indubbiamente rafforzato: per il ridimensionamento di Ciubais in primo luogo, e per quello, parallelo, di Boris Nemtsov. Infatti l'argonu. '-> usato da Eltsin è stato del tutto tangenziale rispetto al problema che aveva aperto la crisi. Ciubais viene privato del rninistero non perché ha preso delle bustarelle, ma perché «non è bene che un primo vicepremier cumuli anche cariche ministeriali». Ciò detto equivaleva a dire che anche Nemtsov, l'altro primo vicepremier, avrebbe dovuto essere privato del ministero che curava, quello per l'Energia. Ieri infatti Eltsin ha nominato un nuovo ministro per quel dicastero: Serghei Kirienko, uomo pare - vicino a Cernomyrdin. E il suo primo gesto è stato quello di bloccare le privatizzazioni petrolifere in corso, in attesa che si chiarisca la situazione. In sostanza Eltsin ha fatto un doppio regalo - in parte obbligato, in parte munifico - a Cernomyrdin. Che questa volta, a differenza del passato, è uscito allo scoperto mostrando una certa decisione e forzando Eltsin a scegliere. Perché Eltsin lo ha fatto? Non è chiaro, ma potrebbe essere l'ennesima astuzia. Quella appunto di far emergere le ambi- zioni di Cernomyrdin come possibile candidato alle presidenziali. Classico modo per poterlo colpire al momento opportuno, secondo la regola che le teste che si possono tagliare sono quelle che si sollevano dal branco. Essendo evidente che Boris Eltsin non ha affatto abbandonato l'idea di ricandidarsi nel 2000. L'u- nico che non si è ancora scoperto, è che anzi si guarda bene dal farlo, è il sindaco di Mosca, Jury Luzhkov. La sua linea Maginot è composta di ferrei e risoluti dinieghi: «Non intendo assolutamente candidarmi». Come si fa a tagliare l'erba sotto ai piedi di uno che svolazza con l'aria di volersi occupare esclusivamente del benessere dei moscoviti? Certo è che Boris Eltsin non può non essere informato dei frequentissimi viaggi di Luzhkov in provincia, dei patti di cooperazione economica che Mosca firma, uno dietro l'altro, con repubbliche e regioni della Russia profonda, dei canali radio e tv che Luzhkov sta comprando a spron battuto, uno dietro l'altro, a decine di milioni di dollari a colpo. Più o meno come Vladimir Gusinskij e Boris Berezovskij, che sono poi i principali burattinai di questa commedia. Nessuno di loro, ovviamente, lavora per beneficenza. Si vedrà comunque quanto può fare Mikhail Zadornov, insediato alle Finanze. Javlinsky ha incassato con filosofia la perdita e ha annunciato che Jabloko voterà comunque contro il bilancio e anzi proporrà la sfiducia al governo. I comunisti hanno annunciato anche loro il voto contrario, spiegandolo con il fatto che Ciubais non è stato allontanato. Ma nessuno crede che si spingeranno a tanto. Non tanto per non dare un dispiacere a Eltsin, quanto per mostrare gratitudine a Cernomyrdin, di cui appaiono sempre più chiaramente alleati. Giuliette Chiesa Mikhail Zadornov abbandona i riformatori di «Jabloko» per Cernomyrdin e il governo A sinistra l'ex ministro delle Finanze russo Anatolij Ciubais A destra il suo successore Mikhail Zadornov

Luoghi citati: Mosca, Russia