Flick «L'emozione non fa cambiare una legge» di R. Cri.

Flick Flick «L'emozione non fa cambiare una legge» ROMA. «Non è in questi momenti, sotto spinte emotive, che si possono modificare le leggi. Obiettivo primario resta comunque quello della salvezza dell'ostaggio. Forse possiamo pensare a un meccanismo di flessibilità che porti a una maggiore collaborazione tra inquirenti e familiari». Lo ha detto ieri il ministro di Grazia e Giustizia, Giovanni Maria Flick, intervenendo alla cerimonia per la festa del Corpo di polizia penitenziaria, che si è svolta, alla presenza del presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, presso la Scuola degli agènti penitenziari. Flick ha aggiunto con i giornalisti che, per quanto riguarda i latitanti che tornano a far parte di bande di sequestratori, «c'è un problema di coerenza generale: tra le persone in permesso-premio, solo il 2 per cento non rientra in carcere. E' quindi una percentuale bassissima. Se vogliamo attuare l'articolo 27 della Costituzione, cioè che la pena sia recupero e non afflizione, la strada da seguire è soltanto questa». E su questo problema, le reazioni nel mondo politico sono state numerose. Secondo il portavoce dei Verdi, Luigi Manconi, «le dichiarazioni dell'editore Nicola Grauso confermano come la legge sul sequestro dei beni possa essere elusa. Quelle norme hanno il solo effetto di aumentare rischi e sofferenze. Si tratta, infatti, - ha spiegato di i'na legge immorale perché subordina il fine primo e fondamentale del diritto, tutelare la vita umana, al perseguimento di altri obiettivi, importanti ma successivi, come la punizione dei criminali». Dure anche le parole del capogruppo in Senato di Rinnovamento Italiano, Ombretta Fumagalli Carulli: «Non è accettabile che uno Stato di diritto possa mettere in serio pericolo la vita dei sequestrati per effetto del blocco dei beni. La norma, che non pare abbia frenato in maniera consistente il triste fenomeno, pone in conflittualità la famiglia del sequestrato, e quanti si adoperano alla liberazione dell'ostaggio, con lo Stato e le istituzioni». La possibilità di un accordo tra Stato e famiglia del sequestrato è la modifica che chiedono invece Achille Serra e Piergiorgio Massidda, deputati di Forza Italia: «L'automatismo del blocco dei beni ha mostrato delle carenze».- Sul fronte della magistratura, poi, ha preso posizione il pm milanese Gherardo Colombo, secondo il quale la legge va rivista. «Il problema era dibattuto moltissimo una ventina di anni fa. E già allora - ha detto Colombo a margine del convegno "Interventi legislativi contro la corruzione" a Montecitorio - io ero particolarmente perplesso sull'introduzione di questa normativa. E direi che le perplessità che ho avuto allora non sono venute meno. Non vedo un'utilità di questa normativa, che piuttosto può creare complicazioni ulteriori. Succede infatti facilmente che elusioni del blocco rendano ancora più difficili le investigazioni», [r. cri.]

Persone citate: Achille Serra, Flick, Gherardo Colombo, Giovanni Maria Flick, Luigi Manconi, Nicola Grauso, Ombretta Fumagalli Carulli, Oscar Luigi Scalfaro, Piergiorgio Massidda

Luoghi citati: Roma