«Da vent'anni amo il vescovo» Livorno, confessione scandalo

«Da ventanni amo il vescovo» Livorno, confessione scandalo Racconto di una signora bene a «Oggi», ma la città difende monsignor Abiondi «Da ventanni amo il vescovo» Livorno, confessione scandalo LIVORNO. Il vescovo che dice no, la signora che dice sì. La versione nazional-popolare di «Uccelli di rovo», il legame sentimentale tra monsignor Alberto Abiondi, numero due della Conferenza episcopale e Laura Mp'rrini ex Romeo, è servita con tanl, di foto in esclusiva dal settimanale «Oggi». Ricca di particolari - e ormai introvabile in edicola - la storia del vescovo ultrasettantenne più amato da Livorno e la casalinga cinquantenne sconvolge istituzioni e gente comune. Nessuno ci crede, monsignore smentisce e si dice «sorpreso di fronte alle affermazioni della signora, che mescolano verità di suoi sentimenti con ben diversi atteggiamenti miei». La donna - legata da esclusiva con il settimanale Rirzoli finanche per la sua immagine insiste: «Ho raccontato tutto perché altrimenti sarebbe stato pubblicato il contenuto delle cassette che riportano le nostre telefonate. E questo non lo volevo: in quelle telefonate ci sono particolari erotici, intimi, e la nostra è stata ima storia di amore e di sentimento». La donna, dall'intervista rilasciata al settimanale, svela che il suo rapporto con Abiondi è nato nel 1978, a causa delle sue frequentazioni curiali. La donna si occupava degli abbonamenti di un giornalino del vescovado e così, sostiene, è cominciato il loro rapporto. Incontri rubati e felici, dice la donna, fino a quando il vescovo non l'avrebbe allontanata. Altra versione quella di Abiondi. Si dice sorpreso, sfida la donna «ad esibire qualsiasi documento che provi i soggiorni insieme». Lui, il prete che ha consolato gli operai in difficoltà, uomo di chiesa e di potere, malato e vecchio con una dignità e un carattere di ferro, ricorda un «atteggiamento inequivocabile della Magrini che, per questo, è stata allontanata dal servizio diocesano e dalla partecipazione ai pellegrinaggi». Chissà, forse il vescovo si era accorto dei sentimenti della donna e ha preferito farla allontanare. Spiega Abiondi: «Per quanto riguarda la casa del vescovo e la curia le affermazioni fatte risultano inverosimili per il fatto che la costante diuturna presenza di due suore, le sale di ricevimento aperte e frequentate di giorno feriale e di festa, non facilitano certo convegni e questa è l'esperienza che chiunque mi vive vicino può constatare». Resta il mistero di queste cassette, arrivate per mano anonima al settimanale «Oggi»: «Contengono nostre telefonate, che ci facevamo di notte - spiega la donna -; chissà chi le ha registrate, forse qualcuno che ci voleva male... Ma non posso permettere che siano pubblicate. Per questo ho rilasciato l'intervista spiegando la mia storia di amore con Abiondi». Laura Magrini, coniugata e divorziata Romeo, si barrica nell'appartamento appena acquistato dove vive con i figli, spedendo a quel paese chiunque voglia parlare con lei: «Sono sconvolta - dice - davvero, comprendetemi» e licenzia il cronista. Anche il vescovo si nega, dopo il comunicato rilasciato alle agenzie. In Curia dicono che il ve¬ scovo «è a riposare e non va disturbato». Ma la città rumoreggia perché nell'etica di questo posto di mare dove tutto si dissacra, da Modigliani ai mistici veggenti, il vescovo no, non si tocca. Non queste vescovo, che davvero ha fatto quel che la Chiesa predica: si è schierato sempre dalla parte di chi ne aveva bisogno, dei deboli, degli sfortunati e dei poveri. E chi lo dice non è uno di quelli che fre¬ quentano le stanze con i drappi, ma un operaio che ricorda quando andò dal vescovo, con la paura del cantiere che chiudeva: «E lui chiamò la suora per farci dar da mangiare prima di parlarci. Di suggerirci. E di fare». E le parole di solidarietà arrivano da tutte le parti: primo tra tutti il cardinale Camillo Ruini, presidente della Cei, che esprime solidarietà ad Ablondi commentando come «molto grave il comportamento del settimanale per il fatto di aver dato credito alle accuse verso monsignore». Solidarietà da una città intera: dalle istituzioni labroniche, dai partiti di destra e di sinistra, dalla gente comune. Soprattutto, la solidarietà da questa Livorno che è stata l'unico caposaldo comunista che si sia tenuto sempre a fianco un vescovo. Chiara Carenini L'anziano prelato smentisce tutto «Le affermazioni di questa donna mescolano verità sui suoi sentimenti con ben diversi atteggiamenti miei» Lei insiste: «Ho parlato perché ci sono delle cassette registrate con nostre telefonate intime» y, ■ II! ■ > A destra: monsignor Abiondi, vescovo di Livorno. Accanto: la casa di Laura Magrini

Persone citate: Ablondi, Alberto Abiondi, Camillo Ruini, Chiara Carenini, Laura Magrini, Magrini, Modigliani

Luoghi citati: Livorno