Un'animo d'oro per 4 contendenti

Un'animo d'oro per 4 contendenti Un'animo d'oro per 4 contendenti Guerra sul testamento tra i figli e la moglie UNADYNAS1Y A BEVERLY HILLS FRANK Sinatra. Il suo nome dovrebbe essere ricordato sull'ego di «01' Blue Eyes». E invece c'è il pericolo che possa essere per sempre associato a quello della moglie e dei figli. Da una parte, infatti, c'è la moglie, Barbara, dall'altro, le due figlie Nancy e Tina e il figlio Frank junior: tutti impegnati in una lotta mortale, anche se senza spargimenti di sangue. E al centro di tutto non ci sono soltanto i suoi miliardi, ma la sua stessa anima. In realtà, è una vecchia storia, che risale ai tempi in cui Frank incontrò Barbara, allora Barbara Marx, e suo marito Zeppo, il più giovane dei fratelli Marx. Per i figli di Sinatra fu odio a prima vista. E quando il padre passò dall'amicizia all'amore, la famiglia scese sul piede di guerra. E adesso il problema è che sia Barbara che i figli pretendono di mettere le mani sull'intero patrimonio di Frank, fatto non solo di dischi e film, ma anche di salse per la pasta e cravatte da uomo. Il fatto che tutto si svolga prima ancora di conoscere il suo testamento rende lo scontro ancora più sgradevole. Barbara, ex showgirl che sostiene di essere sessantaseienne (ma c'è chi le dà qualche anno in più), pretende i diritti sugli ultimi dischi di «The Voice», canzoni che, invece, secondo i figli, appartengono unicamente a loro. Il fatto è che Frank non ha mai concesso loro i diritti su tutte le incisioni di quelle canzoni. E' un problema legale delicatissimo. A chi appartengono davvero i «copyright»? Di certo, i primi successi sono stati tra i suoi più grandi - veri e propri classici come «Night and Day», «Moonlight in Vermont», «The Lady is a Tramp» -, incisi ai tempi eroici. Ma poi Sinatra li ha reincisi nel corso degli ultimi 10 anni, incisioni che Barbara dice di essere di sua proprietà insieme con gli ultimissimi album, compresi quelli dei fortunati duetti con Barbra Streisand e Bono. Ma i figli di Sinatra ribattono che il padre - ormai anziano e spesso non perfettamente lucido - non ha fatto altro che sva- lutare il suo stesso patrimonio. Nel frattempo, le sue cravatte e le sue salse, insieme con le spillette, le carte di credito, i piatti decorativi e le bottiglie di champagne con il suo volto, hanno dimostrato di avere con il buon gusto un rapporto paragonabile a quello che esiste tra le repliche in plastica e la vera Torre Eiffel. Non si sa nemmeno quanto Sinatra sia stato davvero a conoscenza di questo «merchandising», tranne che per la salsa, che è stata considerata come un tentativo di imitare quella ideata da Paul Newman (la quale, però, viene venduta per finanziare opere di carità). In realtà, lui è così ricco che avrebbe potuto - avrebbe dovuto - vivere il proprio tramonto solo attraverso la sua arte e quei simpatici passatempi che consistono nell'incontrare i fotografi o qualche gentleman in odore di mafia. In effetti, Frank è sempre stato così ricco da essere sempre stato il primo a essere chiamato quando un casinò di Las Vegas o di Atlantic City si trovava in difficoltà. E una volta il presidente della casa cinematografica Warner Bros, Jack Warner, arrivò a credere che potesse soffiargli il posto. Per questo, decise di entrare in affari con lui e creò una società apposta, la Reprise, vale a dire il massimo per un cantante. Adesso, anche il pacchetto azionario nella Reprise è diventato uno dei tanti punti di scontro. Ce ne sono stati in abbondanza, sin dal matrimonio nel 1976, quando nel clan Sinatra si notarono le prime «intemperanze» di Barbara. Nancy, Tina e Frank junior furono invitati alla festa e posarono per l'album di famiglia, ma se ne pentirono quasi subito. I motivi sono facili da capire. Barbara si era conquistata l'ac¬ cesso a ciò che altrimenti sarebbe stata la loro eredità. Ma c'è anche un problema di feeling: Barbara, di nove anni più vecchia di Nancy, è convinta di essere più bella della figliastra e questa potrebbe essere una delle ragioni per cui Nancy ha accettato di posare nuda per «Playboy» non più tardi di due anni fa. Barbara, inoltre, non ha mai amato il cinquantatreenne Frank junior, che, avendo diretto l'orchestra per gli ultimi concerti del padre, è in qualche modo coinvolto nelle registrazioni che lei sente soltanto come sue. Come se non bastasse, non ama nemmeno l'idea che il marito dovesse sempre «fare qualcosa per il ragazzo», sin da quando, nel 1963, Frank junior fu rapito e Sinatra fu costretto a sborsare 240 mila dollari di riscatto. Tina, 49 anni, invece, è completamente diversa. E' lei il vero cervello del business di famiglia. E, infatti, Tina e Barbara sono ai ferri corti da quando Tina avrebbe detto: «Sono io Sinatra», sottolineando cosi il fatto di avere lei in mano le leve del potere. In qualità di presidente della società paterna - la Sheffield Enterprises -, infatti, si è sentita di potere fare tutto ciò che fa il padre: la società si occupa dei film e delle canzoni tutte -, indipendentemente dal fatto che Frank ne abbia «cedute» alcune a Barbara. Che poi Robert Marx l'accia parte del consiglio d'amministrazione della Sheffield non facilita certo la situazione. Sembra che tutto sia contro Barbara. I figliastri non le perdonano che dorma nel letto che fu di loro madre. Loro volevano bene a Ava Gardner, la moglie più fascinosa di Frank (fu la seconda delle quattro). La terza, infatti, Mia Farrow, aveva in pratica la loro stessa età, mentre Barbara è più vecchia e ha sempre rappresentato una sfida. Se i tre figli hanno sempre avuto timore della sua presa su Sinatra, lei è riuscita a farsi definitivamente odiare quando persuase Frank ad annullare il suo primo matrimonio con Nancy Barbato (gli altri due erano stati solo cerimonie civili). «Non posso accettare di essere considerata una figlia illegittima», disse quella volta Nancy. Nel dicembre del 1995, Frank, ormai malato, celebrò il suo 80° compleanno: disse che non avrebbe potuto riposare in pace finché i figli e la moglie non avessero fatto pace. Ma la battaglia per la sua anima era in pieno svolgimento, e continua. Michael Freedland Copyright «The Guardian» e per l'Italia «La Stampa» In palio i diritti sulle incisioni e il business degli oggetti col suo volto Frank jr, Tina e Nancy amavano Ava Gardner e hanno sempre temuto l'influenza di Barbara sul padre