Autobomba sul set in India: trenta morti

Autobomba sul set in India: trenta morti ANDRA PRADESH Intreccio di mafia e politica nell'attentato a Mohan Babu. Cadaveri gettati a 200 metri dallo scoppio Autobomba sul set in India: trenta morti L'attentato a Hyderabad contro un popolare attore-deputato NEW DELHI. C'è l'inestricabile intreccio tra cinema, violenza politica e mafia dietro all'attentato che ha causato la morte di 30 persone ieri a Hyderabad, nell'India meridionale. Una potente bomba, probabilmente una mina telecomandata, è esplosa poco prima delle 12 locali al passaggio di un convoglio di automobili su cui si trovavano il popolare attore e uomo politico Mohan Babu e il produttore, anche lui in politica, Paritala Ravi. Lo scoppio ha ucciso, secondo fonti ufficiali, 23 persone - fonti non ufficiali elevano il numero a 30 - e ne ha ferite un'altra trentina. L'attore è rimasto ferito leggermente, mentre fra i morti ci sono i sei membri di una troupe della televisione privata «E-tv». Le vittime sono in maggioranza sostenitori dei due politici chiamati a fare numero alla «prima» del nuovo film prodotto da Ravi e interpretato da Ba¬ bu. Il botto si è sentito a due chilometri. Due corpi mutilati sono stati trovati a 200 metri dal luogo dell'esplosione. «Sembra - ha detto il capo della polizia di Hyderabad, R.P. Singh - che si tratti di un'estensione delle lette tra fazioni politiche nel distretto di Anantapur», quello di Ravi. «Anantapur - ha aggiunto Singh - ha una storia di attentati con bombe tra rivali politici ma non si era mai verificata un'esplosione come questa». Babu è membro del Parlamento e capo dei dissidenti del partito Telegu Desam, che è al governo dello Stato dell'Andra Pradesh, di cui Hyderabad è la capitale. Ravi è il leader della stessa fazione ad Anantapur, e si ritiene che in passato abbia avuto legami con i locali «naxaliti», i guerriglieri comunisti che affermano di battersi per i diritti delle popolazioni tribali. Appena l'altro ieri il movimen¬ to guerrigliero aveva provocato l'uccisione di sette poliziotti nell'esplosione di una mina nella località di Medak. Fonti della polizia affermano che viene presa in considerazione anche l'ipotesi secondo la quale l'esplosivo era trasportato dalle guardie del corpo di Ravi ed è esploso accidentalmente. Non si esclude neanche che l'attentato sia opera di mafiosi comuni e non politici. I legami del cinema indiano che è uno dei più prolifici del mondo e produce ogni anno 500-600 film che vengono esportati in tutta l'Asia - con la mafia locale sono venuti alla luce nel settembre scorso, quando fu assassinato a Bombay il produttore Gulshan Kumar. Sospettato dell'assassinio è il compositore Nadeem, latitante, che si sarebbe avvalso della collaborazione di killer fedeli a Dawood Ibrahim, il «padrino» che si ritiene sia il finan¬ ziatore occulto di gran parte dei film indiani. In India è una tradizione per gli attori darsi alla politica. La più famosa attrice-politica in attività è Jayalalita, ex capo del governo dello Stato del Tamil Nadu e ora leader dell'opposizione. Jayalalita era stata introdotta in politica dal suo amante Marudur Gopala Menon Ramachandran (conosciuto come Mgr), un ex attore che ha dominato tra gli Anni 70 e 80 la politica del Tamil Nadu. Dopo Mgr, l'attore che ha avuto più successo in politica è stato Rama Rao, fondatore del partito regionale dell'Andra Pradesh del Telegu Desam. Un altro famoso attore ha avuto con la politica un breve «flirt»: si tratta di Amitabh Bachchan, che fu eletto nel 1984 ma tornò al cinema nel '91. Due attori, Shatrughan Sinh e Rajesh Kanna, si contendono un seggio parlamentare della capitale. [Ansa]

Luoghi citati: Anantapur, Asia, India