Gerusalemme attacco al collegio rabbinico di E. St.

9 L'attentato questa notte. Il sopravvissuto è riuscito a rifugiarsi nella casa del ministro Sharon Gerusalemme, attacco al collegio rabbinico Commando spara agli studenti: un morto e un ferito GERUSALEMME. Un allievo di un collegio ebraico è stato ucciso e un altro è rimasto gravemente ferito in un attacco compiuto con armi automatiche nella città vecchia di Gerusalemme. Lo ha reso noto la polizia, aggiungendo che le circostanze dell'episodio non sono chiare. «Le ambulanze hanno portato via un morto e un ferito grave dalla città vecchia», ha detto Shuki Gutman, portavoce del servizio ambulanze. Secondo le prime testimonianze raccolte, i due studenti del collegio rabbinico «Ateret Cohanim», nella città vecchia, presso la porta di Damasco, sono stati aggrediti a colpi di arma da fuoco da un commando terrorista. Uno dei due giovani è morto, il secondo, nonostante le ferite, è riuscito a trascinarsi fino alla casa del ministro Sharon che è presidiata dalle guardie di frontiera. I militari lo hanno soccorso dando l'allarme. Testimoni hanno anche riferito di una presenza massiccia della polizia sul posto e di di- verse persone fermate. La sparatoria è avvenuta poco dopo mezzanotte (le 23 in Italia). Il Movimento di resistenza islamico Hamas aveva minacciato martedì di compiere nuovi attentati contro obiettivi israeliani in reazione alla cattura, avvenuta giovedì scorso, di due comandanti del suo braccio armato «Ezzedin alQassam». I due - Abdel Rahman Ghanimat e Jamal al- Hur - sono stati prelevati da un'unità di «élite» israeliana mentre venivano trasferiti in Cisgiordania dal carcere palestinese di Hebron a quello di Nablus. In un volantino diffuso nei Tenitori - il secondo del genere in 24 ore - Hamas accusa l'Anp di aver di fatto consegna¬ to i suoi combattenti a Israele. In particolare accusa il colonnello Jibril Rajub, capo della sicurezza preventiva palestinese in Cisgiordania, di aver informato i servizi segreti israeliani dell'imminente trasferimento dei due militanti, che sono responsabili diretti di una lunga serie di attentati. A Hamas risulta che Ghanimat e al-Hur hanno tentato invano di opporsi con la forza al trasferimento a Nablus, avendo intuito che di fatto significava la loro consegna a Israele. Ieri un terzo comandante di «Ezzedin al-Qassam», Ziad Kamel, è stato catturato da un'unità militare israeliana presso Jenin, in Cisgiordania. Nel volantino «Hamas» preannuncia dunque che reagirà alla cattura dei suoi dirigenti con nuovi attentati «al cuore del nemico sionista». L'ultimo grave attentato a Gerusalemme era avvenuto il 4 settembre scorso ed aveva provocato 7 morti e 192 feriti. Tre terroristi di Hamas si erano fatti esplodere in un'affollata isola pedonale di Gerusalemme, la affollatissima via Ben Yehuda seminando il panico fra centinaia di israeliani seduti ai caffé o nei ristoranti e provocando la distruzione di quasi tutti i negozi nella zona. Ancora, il 30 luglio due kamikaze avevano provocato la morte di 17 persone nel mercato ortofrutticolo di Mahané Yehduda. Pochi minuti dopo le tre esplosioni - praticamente simultanee - «Ezzedin al-Qassam», il braccio armato di Hamas, aveva rivendicato la paternità dell'attentato e con un messaggio affidato alle agenzie di stampa aveva assicurato che nuovi orrori si sarebbero presto verificati in Israele, [e. st.]

Persone citate: Abdel Rahman, Ezzedin, Jibril Rajub, Shuki Gutman, Ziad Kamel