«Migliorano inflazione e deficit» di Stefano Lepri

Il premier: «Il traguardo di Maastricht sarà raggiunto a fine anno e i tassi di interesse dovrebbero scendere» Il premier: «Il traguardo di Maastricht sarà raggiunto a fine anno e i tassi di interesse dovrebbero scendere» «Migliorano inflazione e deficit» Prodi: elimineremo certe anomalie dell'Imo ROMA. «Non darà sorprese» l'inflazione in novembre (i primi dati si sapranno oggi pomeriggio) assicura Romano Prodi; non premerà sui prezzi nemmeno l'irrobustirsi della ripresa, aggiunge Carlo Azeglio Ciampi. In una giornata ricca di affermazioni rassicuranti, il governo punta ormai sulla certezza che al 31 dicembre il traguardo di Maastricht sarà raggiunto, che l'ingresso nella moneta unica europea sia assicurato, che quindi i tassi di interesse - nonostante la prudenza del governatore Antonio Fazio - debbano scendere rapidamente nei prossimi mesi. DEFICIT. «Ho controllato gli ultimi dati, il 3% è garantito», aveva dichiarato Prodi già in mattinata, a Parigi. Secondo indiscrezioni al presidente del Consiglio sarebbe arrivata una previsione di deficit '97 pari a 62.000 miliardi nella versione a contabilità italiana, più che dimezzato rispetto al '96. Questo comporterebbe un superamento trionfale del traguardo di Maastricht, con il 2,8-2,9% di deficit sul prodotto interno lordo nella versione a contabilità europea. La Francia, al contrario, arriverà al 3,1% solo grazie a una manovra ter. Il ragioniere generale dello Stato, Monorchio, assicura la piena sostenibilità anche per i prossimi anni. CRESCITA. Negli uffici governativi comincia a circolare la stima di una crescita all'1,4-1,5% a consuntivo del '97. L'unica ombra sul '98 la getta la «tempesta asiatica»: se si aggravasse, potrebbe ripercuotersi sull'Europa. Solo in questo caso, ha detto il presidente del Consiglio agli imprenditori e finanzieri esteri riuniti da Business Inter¬ national, l'Italia non raggiungerebbe l'anno prossimo il 2,5% di crescita: «Risultato non eccezionale in sé, ma sorprendente rispetto alle previsioni di qualche mese fa». Dunque «l'Italia è un Paese stabile, su cui si può puntare»: e se gli investitori stranieri sono preoccupati per l'Irap, qualche aggiustamento si potrà trovare. INFLAZIONE. «Novembre resterà sotto il 2% annuo» nonostante l'aumento dell'Iva, prevede giocando sul sicuro Prodi. Secondo le procedure, il capo del governo non è ancora a conoscenza dei dati precisi che 11- stat diramerà oggi e domani. Ma indicazioni di massima sono affluite. Rispetto all'1,4% annuo di settembre, l'effetto Iva è stato limitatissimo in ottobre, con l'I,6%; per novembre le previsioni oscillano tra l'I,7% degli esperti più ottimisti e l'I,9% dei pessimisti. Un dato molto buono potrebbe spingere la Banca d'Italia ad abbassare subito il tasso di sconto, forse di 50 centesimi; ma nelle ultime ore sui mercati prevale lo scetticismo. L'EURO. «Vogliamo un Euro forte e ampio», ha confermato Ciampi davanti a economisti e banchieri di tutto il mondo, in un altro convegno organizzato dalla Banca nazionale del Lavoro. Sulla nomina del presidente della Banca centrale europea, Prodi prevede «un accordo» senza fare nomi. Appare però sempre più probabile che l'Italia sia fuori gioco. Non è escluso che un compromesso franco-tedesco faccia prevalere, magari a termine, l'olandese Duisenberg. IRAP. In termini generali, il governo è convinto di aver modificato la tassazione in modo favorevole alla produzione: «l'Irap e la dual income tax pre¬ miano le imprese sane ed incentivano l'efficienza economica». Ma «mi sono accorto ha detto Prodi - che ci sono alcune anomalie e che bisogna lavorare per toglierle». Il paradosso dell'introduzione dell'Irap è emerso dal discorso di Monorchio: mentre una parte delle imprese protesta per l'aggravio, tra i tecnici c'è al contrario il timore che il gettito si riveli insufficiente; in caso di bisogno, occorrerà ritoccare la percentuale dell'acconto autunnale o, per il '99, l'aliquota. Stefano Lepri Il presidente del Consiglio Romano Prodi

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