Mubarak: quei turisti mandati al macello
9 «Non c'erano soldati», il Presidente sul luogo della strage silura il ministro dell'Interno Mubaink: quei turisti mandali ai macello Gli ultra: volevamo solo prendere ostaggi, lo rifaremo IL CAIRO NOSTRO SERVIZIO Il giorno dopo il massacro di Luxor le ripercussioni del grave attentato nella Valle dei Re investono anche le istituzioni, oltre che l'industria del turismo. E' stato silurato l'onnipotente ministro dell'Interno, generale Hassan Al-AUI, licenziato su due piedi da Mubarak. Gli subentra il generale Habib Al-Adly, responsabile della sicurezza dello Stato. La notizia dell'avvicendamento al dicastero dell'Interno già circolava ieri mattina nella capitale ancora attonita. A rafforzare le voci è stato lo stesso presidente Mubarak. Lo ha fatto quando si è recato ieri mattina a Luxor per rendersi conto dell'accaduto, e per esaminare i nuovi piani di sicurezza che il governo si appresta a varare per evitare nuovi attentati. Proprio nella Valle dei Re, nel luogo dell'eccidio, il compassato Mubarak è divenuto furioso e ha redarguito pubblicamente il ministro: «Ha fallito. Perché sta sempre al Cairo invece di andare in giro». Al-Alfi ha incassato in silenzio, poi il rais ha proseguito: «Non c'erano agenti sul luogo dell'attentato». L'esonero arriva poche ore dopo. Al-Alfi ha quindi pagato per i suoi gravi errori. Sulla sua fine potrebbe aver pesato pure la campagna del settimanale filoislamico «Al-Shaab» che accusò il ministro di appropriazione indebita, abuso di poteri e arricchimenti illeciti. A Luxor però le inefficienze delle misure di sicurezza erano così numerose da non potersi perdonare. Si è appreso per esempio che gli uomini del commando hanno agito indisturbati per ben 45 minuti. Durante i quali hanno massacrato e mutilato i turisti già feriti. «Finivano i feriti con un colpo in testa», ha raccontato una turista svizzera che si è salvata solo perché si era tinta il corpo con il sangue di due persone uccise vicino a lei. La donna -ha raccontato che i terroristi, tutti giovani, avevano .costretto la comitiva a mettersi in ginocchio, poi hanno cominciato a sparare. Due persone cadute sopra di lei l'hanno coperta rendendola invisibile agli occhi dei terroristi. Lei è rimasta immobile mentre i terroristi scorrazzavano nel tempio. «Danzavano, cantavano, e gridavano Allah u akbar». L'incubo è finito soltanto quando sono arrivati i soccorritori. Un tassista egiziano ha riferito di aver visto i terroristi travestiti da poliziotti e di aver notato una fascia attorno alla testa sulla quale era scritto in arabo «squadrone della morte». Un altro ha raccontato che a fianco di un cadavere c'era un volantino: «Turisti, non venite più in Egitto». Rampognando il ministro dell'Interno, ieri Mubarak gli ha contestato pure il fatto che il grosso delle truppe addette alla protezione della Valle dei Re si trovava a due chilometri dalla strage, e lo scarso armamento degli agenti. Alcuni ufficiali trascorrevano la notte a Luxor a Est del fiume, per poi tornare in mattinata all'altra sponda del Nilo. «Tutto questo cambierà - ha promesso il rais - vareremo subito nuovi piani perlasicirezza». Luxor è ormai una città blindata, isolata dal resto del governatorato. E' presidiata da truppe antisom- mossa e dall'esercito. E nella Valle dei Re è stato imposto il coprifuoco. Ma ciò non ha impedito alle comitive di turisti italiani di proseguire al soggiorno laggiù, così come nelle altre località turistiche egiziane. Ieri mattina una ventina di intrepidi turisti italiani provenienti da Milano ha visitato proprio il tempio di Hatscepsut. Altri invece fuggono: americani, svizzeri e soprattutto inglesi hanno preferito rientrare in patria. Il loro sgombero da Luxor è già iniziato. L'ambasciatore d'Italia al Cairo, Francesco Aloisi de Lardarel, ha incontrato nella sede diplomatica alcuni tour operator invitandoli ad adottare «ogni cautela possibile» e facendo una mappatura dei turisti italiani attualmente in Egitto. Fioccano pure le disdette. «E' un disastro, hanno cancellato al cento per cento le prenotazioni fino a dicembre. I miei colleghi meno colpiti hanno perso l'85 per cento delle prenotazioni» ha dichiarato un operatore turistico del Cairo, Pierre Boutros-Ghali. L'esodo dei turisti che erano in Egitto, soprattutto inglesi, tedeschi e svizzeri si è intensificato nelle ultime ore, dopo i voli speciali messi a disposizione da varie compagnie aeree per riportarli in patria. Così i tour operator temono per la stagione turistica in procinto di iniziare. E' proprio ciò che vogliono gli integralisti islamici della Jihad, i quali ieri in un comunicato firmato Avanguardia della conquista hanno promesso nuove azioni terroristiche. «L'azione militare a Luxor non sarà l'ultima», si leggeva nel comunicato. «I nostri combattenti - proseguiva il documento - continueranno le loro azio¬ ni finché il regime proseguirà con la tortura e le uccisioni dei figli del movimento islamico». Potrebbero essere loro i carnefici dei 60 turisti? Cnii sembra ci sia un tentativo volto a depistare le indagini perché il secondo gruppo armato che lotta per rovesciare Mubarak, la Jamaa Islamiya, ieri ha assicurato in un volantino che il commando non voleva uccidere i turisti, ma soltanto prendere degli ostaggi per usarli come merce di scambio per la liberazione del suo leader, lo sceicco Omar Abdel Rahman detenuto negli Usa, Per la Jamaa tutta la carneficina è stata opera della polizia, in realtà sul luogo della strage gli agenti erano pochi. Due militari di guardia furono trucidati per primi. La battaglia proseguì poi in una grotta nella vicina montagna dove 3 commando fu eliminato. Stazionarie le condizioni dei feriti: 24 in tutto di cui 16 stranieri. L'attentato di Luxor è stato definito «un colpo all'algerina» dallo storico egiziano Georges Abi-Saab, dell'Istituto di alti studi internazionali. «La repressione del governo Mubarak ha dato questo tipo di risultato. La strage segna l'inizio di una escalation, una radicalizzazione dell'islamismo in Egitto: 0 governo è stato spesso troppo duro e ora gli estremisti si trovano a dovere dimostrare al mondo intero che il loro potere non è diminuito». Ibrahim Refat Voli speciali per rimpatriare i turisti ma molti italiani scelgono di restare Mubarak fra collaboratori e guardie del corpo a Luxor e un poliziotto che mostra le armi dei terroristi uccisi Una svizzera: mi sono salvata nascondendomi sotto i cadaveri immmmmnmm^i.. %%iui%m*r*%K ^ìzzz.zzzzzzz^zztzz*,. 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