«lo, il sindaco più votato» di Maurizio Tropeano

«lo, il sindaco più votato» «lo, il sindaco più votato» A Serravalle Sesia sfonda l'uomo diAn «Il sindaco più votato d'Italia sono io e non Antonio Bassolino. Ho preso 2292 voti su 3835 votanti, il 78,5 per cento. Ho vinto contro tutti». Gianluca Buonanno, tesserato di Alleanza Nazionale e riconfermato primo cittadino di Serravalle Sesia in provincia di Vercelli, si presenta così. Ha trent'anni, una parte spesa nella militanza prima con l'Msi e poi con An. Adesso racconta soddisfatto: «Mi hanno votato gli elettori dell'Ulivo, di Bifondazione, della Lega e, naturalmente, del centrodestra, compresi quelli di Forza Italia che non ho voluto con me. Insomma, ero solo contro tutti e ho vinto». Non ha paura di questo voto plebiscitario? «No. Chi lavora bene ottiene dei risultati». Quanta modestia... «Senta, lavoro dal mattino alla sera. Dodici, tredici ore al giorno, ma così conosco tutti i problemi dei miei concittadini». Come si mantiene? «Come sindaco prendo 1 milione e 600 mila lire al mese. Meno male che ci sono i miei genitori altrimenti vivrei sotto il ponte del Sesia». Perché non ha voluto Forza Italia? «Perché si sono presentati da me e prima di discutere di programmi e idee hanno chiesto i posti. Li ho mandati a stendere. Hanno preso il 4 per cento». Come ha convinto tanta gente a votare per lei? «Nessuna promessa, fatti concreti. Come gli 809 posti di lavoro che arriveranno in 5 anni. Altro che il milione di posti di lavoro promessi da Berlusconi». Perché se la prende tanto con Forza Italia? «Perché Forza Italia deve cominciare a capire che prima di pensare ai posti da occupare ci sono persone e programmi. Sotto Berlusconi, soprattutto in periferia, ci sono troppi riciclati che hanno contribuito ai disastri della Prima Repubblica». Lei ha vinto con un risultato plebiscitario. Che consigli si sente di dare ai leader nazionali del Polo? «Di pensare alle cose concrete e poco alle uscite sui giornali». A dire il vero anche lei ama farsi pubblicità. Che fine hanno fatto i vigili urbani di cartone? «Presidiano le strade. Sono stati una risposta concreta a problemi di circolazione. Tra l'altro l'iniziativa è stata copiata anche in Francia». Torniamo ai consigli... «Purtroppo certe decisioni sulle candidature sono prese in base a logiche di spartizione politica. Senza valutare meglio le esigenze della base e delle realtà locali si perde». Fino a poche settimane fa nel suo ufficio c'era incorniciata una lettera firmata da Di Pietro. E' ancora lì? «No. Ero un fan di Di Pietro ma adesso mi ha deluso. Ha aspettato di vedere chi vinceva le elezioni per poi scegliere da che parte stare. Non si fa così. E poi, ho preso più voti di lui». Maurizio Tropeano

Persone citate: Antonio Bassolino, Berlusconi, Di Pietro, Gianluca Buonanno

Luoghi citati: Francia, Italia, Serravalle Sesia, Vercelli