Genova l'escalation del «tribuno»

Sul filo di lana l'ex leghista Castellaneta batte Eva (Polo) e va al ballottaggio contro Pericu (centrosinistra) Sul filo di lana l'ex leghista Castellaneta batte Eva (Polo) e va al ballottaggio contro Pericu (centrosinistra) Genova, l'escalation del «tribuno» «E ora punto ai voti di Sansa» GENOVA DAL NOSTRO INVIATO Una aggressività che le frequenti risate non riescono a nascondere, un'irruenza che, spesso, scivola nella derisione e nel disprezzo dell'avversario, un modo di parlare che sembra voler cancellare le repliche: ecco i veicoli che l'hanno portato dalle torride tribune in una tv privata alla possibilità di disputarsi, con il candidato dell'Ulivo, la prestigiosa poltrona di sindaco. Sergio Castellaneta, tribuno della Usta civica «Genova Nuova», ha battuto per un migliaio di voti l'esponente del Polo, Claudio Eva, e va al ballottaggio. E' forte di una percentuale di suffragi del 19,85%: distanza siderale dal 34,65 di Giuseppe Pericu, il progressista che piace ai moderati, ma comunque un successo per lui che, sin d'ora, si considera «il vincitore morale delle elezioni per aver condotto sino a questo punto una lista libera e sganciata dai potentati della città». Crolla sul filo di lana il pallido candidato del centro-destra; ma di fronte al tabellone che, nella sala della Giunta Vecchia, scandisce i risultati dello spoglio come un totalizzatore, Eva mostra un unico rimpianto: «Essere entrato in ritardo nella competizione e aver concesso un handicap troppo grande ai miei avversari». Ma non dice ciò che, probabilmente, gli brucia di più in questa giornata nella quale il Polo subisce una débàcle anche a Genova: a sottrargli un cospicuo numero di suffragi è stato il tradimento di An che gli ha preferito il sanguigno populista Castellaneta. Una scelta che Giorgio Bornacin, senatore e coordinatore ligure di Alleanza nazionale, conferma: «Non c'è dubbio che molti dei nostri simpatizzanti (almeno il 5%, ndr) hanno optato per il candidato di Genova Nuova. Ma è stata una decisione sbagliata». In nome della realpolitik si decide, però, di passare sopra l'errore. Infatti, per il confronto Pericu-Castellaneta del 30 novembre An annuncia un «discorso globale». Che, tradotto, significa: «Alla Provincia c'è un nostro candidato in ballottaggio. Se l'ex leghista gli darà i suoi voti, noi gli daremo i nostri». Alla pesante flessione di An in Comune (-7,65%) fa riscontro un recupero alla Provincia dove l'emorragia si ferma al 2,9. Stesso discorso per Forza Italia: in Comune perde il 3,92%, alla Provincia l'I,26. Quali i motivi? Per il primo caso occorre sottolineare la presenza di ben tre liste civiche che hanno facilitato la polverizzazione dei suffragi. Speculare la situazione, poi, per quanto riguarda la sinistra in una città che, politicamente, sembra vivere nell'eresia: il pds a Genova arretra del 4,5%, mentre questo dato si ribalta se osserviamo i voti alla Provincia dove il partito avanza, addirittura, di un 1,5. Ecco il commento di Ubaldo Benvenuti, segretario provinciale del pds: «E' vero, c'è stato un 3,4% di transfughi che ha preferito Sansa. Ora dovremo studiare il significato vero di questa scelta per poter ricompattare il centro-sinistra nel giorno delicato del ballottaggio». E, allora, che cosa succederà il 30 novembre? A sinistra Pericu dovrà tentare di riconquistare le simpatie andate all'eretico Sansa, mentre più lineare è il rapporto con Rifondazione sulla cui fedeltà non dovrebbero esserci dubbi. Scenario più complicato nel centrodestra: assodato il «do ut des» di An con Castellaneta, sarà indispensabile allacciare un rapporto con Forza Italia anche contando sul fatto che il partito di Berlusconi, ingoiato il rospo Eva, non ha altre chances per ritornare alla ri¬ balta. Lo sa bene il candidato di «Genova Nuova» che, ora, invoca l'aiuto del Polo e si spinge addirittura a chiedere l'appoggio «se non di Sansa, almeno di quei sansiani che credono nella rinascita della città e non mi considerano un qualunquista». Basta la parola. Dal trench made in England esce il tribuno: «Qualunquista io? Nel mio programma ci sono proposte chiare e concrete. Si parla della riduzione dell'Ici e delle tasse municipali, della ristrutturazione, grazie all'impegno dei privati, di un patrimonio edilizio immenso che il Comune non riesce a gestire». E' un'escalation. Dal centro storico degradato ai clandestini e ai droga- ti che lo hanno eletto come «covo», il passo è breve: «Rispetto delle leggi, ci vuole: basta con gente che non ha uno straccio di documento in tasca e fa quel che vuole mentre polizia, carabinieri e vigili non possono intervenire. Nemmeno quando questi, uscendo il mattino dai magazzini dove dormono abusivamente, lasciano in strada, nei sacchetti, i loro escrementi. Una bella moquette di sterco per i commercianti quando aprono i negozi». Che fare, Castellaneta? La ricetta è semplice: «Se extracomunitari e zingari rendono difficile la nostra vita, noi dobbiamo rendere difficile la loro». Renato Rizzo ELEZIONI COMUNAU A gENQVft ^Trfflk 1 <J% Sergio Giordano rf""* ®£m ''v7° castellaneta /j8m171% bruschi fvsfo 9,5% jg m \9,9% «* ' 8,4% » Giuseppe .—-~ ~. .^ao^. ?J| aw © 6,1% (SS3;i ,2'9% chiapppor. 3,5% ®26'0% iow ® 5'6% 1 Wm& /O Benito /!ss^N |g| 1.6% 2'3% jj0^' %3 °'7% Aclriano /*£S\ Pasquale ,»*VSv sansa (SATiSA) 11,0% romeo 0,3% 13,8% w 0,3% W Sergio Castellaneta (Genova Nuova)

Luoghi citati: Castellaneta, Genova