«Ma dove va il centrodestra senza di me?»

V Parte l'«esame di coscienza»; il Cavaliere: nei ballottaggi siamo pronti a votare i leghisti «Ma dove va il centrodestra senza di me?» Berlusconi al contrattacco: lamia leadership non si discute ROMA. Alle 18,30 di ieri sera, nella casa-palazzo di via del Plebiscito a Roma, Silvio Berlusconi ha fatto il suo «esame di coscienza», davanti ai cronisti. Il senso è stato subito chiaro: primo punto, la sua leadership non si mette neppure in discussione. Secondo: non è vero - come D'Alema vuol far credere che l'opposizione si sia indebolita. Terzo: Borghini è stato «un ottimo candidato» cui faceva difetto solo l'esperienza della politica. Quarto: pessimo l'atteggiamento di stampa e tv che hanno boicottato ogni iniziativa del Polo. E così il risultato è stato quello che è stato. Le riflessioni e i bilanci, il giorno dopo la grande batosta, sono tutti qui. Nessun altro errore?, è stato chiesto a Berlusconi. «Sì, uno solo, quello di non essermi dimesso il giorno dopo il ribaltone». Se nel '94 il Polo, dopo la defezione della Lega, si fosse appellato agli elettori - ha detto in sostanza Berlusconi - le sorti dello schieramento di centro-destra sarebbero state diverse, e anche la storia dei sindaci avrebbe preso tutta un'altra piega. Una battuta sui ballottaggi, per esprimere la disponibilità del Polo ad appoggiare i candidati del Carroccio: «Valuteremo le personalità espresse dalla lega, ma posso dire che naturalmente i nostri voti andranno in quella direzione». L'esame della bocciatura elettorale il leader azzurro l'aveva iniziata fin dal mattino, appena arrivato a Roma. Intorno a lui si erano raccolti i vertici di Forza Italia: Beppe Pisanu (capogruppo alla Camera), Enrico La Loggia (capogruppo al Senato), il suo braccio destro Gianni Letta, i collaboratori Paolo Bonaiuti e Niccolò Querci. Nel pomeriggio la riflessione è continuata con una riunione del comitato di presidenza di Forza Italia. Berlusconi ha poi ritenuto di dover sentire le teste pensanti del movimento, i cosiddetti "professori" (ad eccezione di Saverio Vertone che si trova al¬ l'estero). Oggi sarà la giornata dedicata all'ascolto dei gruppi parlamentari e domani quella decisiva in cui si trarranno le somme. Alcune cose, però, sono chia¬ re: la leadership di Forza Italia e del Polo non si toccano. «Ma dove va il centro-destra senza di me?» ha detto senza falsa modestia il Cavaliere, confortato in questo dall'opinione congiunta di molti colonnelli del suo movimento. «Se Berlusconi se ne va è la fine del bipolari no» ha detto Giuliano Urbani. Anzi, «è tempo che Berlusconi torni ad esercitare effettivamente la sua leadeship se non vuole condannarsi sempre all'opposizione» ha rincalzato Tiziana Maiolo. «Il Cavaliere deve restituire al movimento capacità di lottare e di rappresentare idee e ideali di riforma e di cambiamento» hanno detto all'unisono Marco Taradash ed Ernesto Caccavale, perché - è l'opinione del edu Gianfranco Rotondi - «il leader è la sola cosa che abbiamo, quello che manca piuttosto è il Polo», e quindi che si vada a «rilanciare l'iniziativa politica e si convochino gli stati generali del centro-destra» suggerisce in conclusione Raffaele Costa. Chiaro dunque che il Polo non cerca un altro capo, ina vuole che questo spinga sull'acceleratore. Un suggerimento che al Cavaliere giunge anche dal politologo Gianni Baget Bozzo: «Berlusconi non deve fare un passo indietro - dice il sacerdote forzista - ma semmai in avanti per rafforzare il suo ruolo» e, a proposito dell'«immonda campagna di settori dell'Ulivo per screditare Berlusconi e la sua presentabilità presso l'elettorato», sarebbe giustificata solo dal fatto che «Berlusconi fa paura al regime ulivista». Quanto all'avvenire, ha concluso Berlusconi, «siamo aperti a tutti coloro che vogliono dare una mano al centro destra, ma non siamo disposti ad accettare prediche» ha aggiunto con riferimento a Cossiga. Inoltre «sceglieremo presto un anti-Prodi, ma un governo ombra non si può fare perché ci sarebbero troppi pretendenti» e - infine «ci rifaremo alle europee». Raffaello Ma sci V A sinistra leader di Forza Italia Silvio Berlusconi A destra l'ex Capo dello Stato Francesco Cossiga Nella foto in basso Rocco Buttiglione Chi ha partecipato all'avventura comincia a prendere le distanze Colletti: «Arrivati a questo punto mi sono messo in riva al fiume e aspetto che passi il cadavere...»

Luoghi citati: Quarto, Roma