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Caselli: l'indipendenza non è problema di casta Foggia, il procuratore: garanzia di processi giusti Caselli: l'indipendenza non è problema di casta FOGGIA. «L'indipendenza dei magistrati non è un problema di casta, ma mia "conditio sine qua non" per avere processi giusti»: così ha detto ieri a Foggia il procuratore della Repubblica di Palermo, Gian Carlo Caselli, partecipando al convegno «Processo penale e ricerca della verità», organizzato dall'Osservatorio regionale sulla criminalità. E' stato questo il cuore del suo intervento: «Per avere un processo penale giusto - ha detto - è indispensabile avere un magistrato indipendente, che non sia controllato da una parte politica». Più tardi Caselli si è soffermato anche sul controverso art. 513 del codice di procedura penale: «Il 10 settembre scorso il Consiglio d'Europa ha raccomandato a tutti gli Stati membri, e quindi anche all'Italia, di adottare sia nei processi di criminalità organizzata che in quelli di reati di famiglia, una norma di protezione del testimone che è analoga a quella del nostro 513. Questo pro¬ prio mentre noi ci scanniamo...». Commentando le dichiarazioni che Gian Carlo Caselli ha rilasciato ieri a Giorgio Bocca su «La Repubblica», Pietro Folena, responsabile per la Giustizia del Pds, ha detto: «Non mi pare che questa sia proprio un'intervista. Vi emergono quelle preoccupazioni che travagliano in questo momento le istituzioni impegnate nella lotta alla mafia. E' un momento difficile in cui c'è un tentativo di mettere gli uni contro gli altri e delegittimare i magistrati più impegnati. E' un momento delicatissimo». Quanto all'intervista che Ottaviano Del Turco ha rilasciato al «Corriere della Sera», Folena l'ha trovata «non equilibrata politicamente e non opportuna. Al presidente di un'istituzione si richiederebbe più sobrietà e più eq^ulibrio. Invece quest'intervista dà l'impressione di parteggiare per la tesi degli uni contro la tesi degli altri, rinfocolando le polemiche sulle istituzioni». [a> j,]