Scontro tra auto, strage in Veneto
Scontro tra auto, strage in Veneto Trenta le vittime nel weekend: ha perso la vita anche un campione di ginnastica Scontro tra auto, strage in Veneto Muoiono in sei sulla superstrada Verona-Rovigo VERONA. Strage sulla superstrada «maledetta», la Verona-Rovigo-Adriaiico. E' di sei morti il bilancio dell'incidente avvenuto ieri, poco dopo mezzogiorno, nel tratto tra Vallese di Oppeano e Bovolone della Transpolesana. Una famiglia di origine argentina e due fratelli rodigini sono morti nello scontro frontale, del quale non è stato ancora possibile ricostruire le cause. Una Tipo con i quattro argentini a bordo, che viaggiavano in direzione di Legnago-Rovigo (il padre Vincent Daniel Mors, meccanico, 34 anni, di Casaleone, in provincia di Verona, la moglie Veronica, 31 anni, e i due figlioletti, Eliana, che avrebbe compiuto 11 anni a dicembre, e Danilo, di 7 anni), si è schiantata contro una Daewoo, sulla quale erano diretti verso la città scaligera i due giovani polesani, Mirko e Nives Masiero, 24 e 27 anni, studente e impiegata. L'incidente è il più grave fra quelli registrati da una ventina d'anni a questa parte, quanti ne ha la superstrada che collega i Comuni della Bassa Veronese e dell'Alto Polesine. La violenza dell'impatto è stata tale da provocare immediatamente l'incendio delle due vetture. Le fiamme hanno letteralmente distrutto le auto e avvolto i sei passeggeri che non hanno avuto scampo. Con questi sei morti salgono a 93 le vittime di questa superstrada che ha seminato morte sin dal giorno dell'apertura. Il ministro dei Lavori Pubblici Burlando ha promesso la scorsa settimana ad una delegazione di arrabbiatissimi sindaci della zona di nominare un commissario ad acta per vedere di risolvere in tempi brevi quello che è un problema ventennale: la sicurezza, per prima cosa, dell'arteria e poi il suo collegamento con Verona e con Rovigo. Ora con altri sei morti la presa di posizione dei sindaci delle popolazioni sarà ancora più «avvelenata». Un fine settimana nero sulle strade d'Italia: 30 vittime, tra le quali molti giovani. Oltre alla strage sulla Transpolesana, incidenti si sono verificati un po' ovunque, ma il bilancio è stato particolarmente pesante in Piemonte dove, tra sabato e domenica, hanno perso la vita cinque persone ed altre sette sono rimaste ferite. Tra i morti anche Andrea Massucchi, 23 anni, medaglia d'argento nel volteggio al cavallo ai mondiali dello scorso anno a Portorico. E' deceduto in uno scontro sull'autostrada A4 Tori¬ no-Milano, in provincia di Vercelli. In un altro incidente, a Gattico, nel Novarese, sono morti Roberta Palmisani, 20 anni, e Fabio Fracarro, 18 anni, entrambi originari della provincia di Novara. I due si trovavano su una Opel «Calibra» guidata da un amico che, sulla statale 33, si è scontrata con una Lancia Prisma il cui conducente è rimasto ferito in modo non grave. Nel Comune di Verbania è deceduta Brunella Adduocchio, 32 anni, di Domodossola. In Abruzzo la velocità, in questo caso giustificata, è costata la vita ad una donna di 35 anni, Anna Gilda D'Urbano, di Lanciano. Stava andando a casa dei genitori - dopo aver ricevuto una telefonata che, l'avvertiva di un malore della madre - quando, poco dopo aver superato l'ambulanza che si recava nello stesso posto, ha perso il controllo della sua Ford «Ka» e si è schiantata contro un albero. Aveva appena 14 anni la vittima più giovane del fine settimana. Si chiamava Maurizio Pallerucci, di Narni (Terni): è morto nello scontro tra il suo ciclomotore ed una Mercedes, sulla Fleuninia. Un altro giovanissimo, Johnny Varani, 19 anni, di Noceto (Parma), è rimasto carbonizzato nella sua Fiat «Punto» finita contro il muro di recinzione di una casa. [f. r.l In Abruzzo una donna si schianta mentre va a soccorrere la madre I soccorritori recuperano le salme dopo lo scontro sulla Rovigo-Verona
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