Arafat tutti i sintomi del Parkinson di Aldo Baquis

Arofaty tutti i sintomi del Parkinson Betlemme, giornata di Intifada dopo i funerali del bimbo ucciso dai soldati Arofaty tutti i sintomi del Parkinson Un neurologo israeliano: è nella fase iniziale TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO Le mani e il labbro inferiore che tremano, gli occhi molto arrossati, la lentezza del parlare, air cuni vuoti della memoria: sono questi i sintomi esteriori che accreditano - malgrado le recise smentite ufficiali - le voci secondo le quali il presidente dell'Autorità nazionale palestinese Yasser Arafat sarebbe malato del morbo di Parkinson. «Possiamo supporre che sia ancora nella fase iniziale della malattia» ha affermato ieri Avinoam Reches, un neurologo israeliano, sulla base delle immagini della conferenza stampa tenuta sabato a Berna dal leader dell'Olp. Interrogato con insistenza da un giornalista che voleva sapere le ragioni del suo insolito pallore, dei suoi tremiti e dell'arrossamento degli occhi, Arafat ha avuto bisogno di qualche istante per riprendersi dalla sorpresa e poi ha sostenuto che si tratta di fenomeni riconducibili al suo incidente aereo di cinque anni fa e alla stanchezza per aver trascorso una nottata insonne. «La ringrazio comunque per la sua premurosa attenzione» ha concluso il presidente palestinese lanciando un'occhiata fulminante nella direzione del reporter. Nei Territori - dove ieri c'è stata una giornata di Intifada - le notizie sul deperimento fisico di Arafat sono accolte con grande fastidio e sono considerate il frutto di una insidiosa «guerra psicologica» sferrata dal premier Benyamin Netanyahu. I primi riferimenti al morbo di Parkinson apparsi sulla stampa occidentale, si fa notare nei Territori, citavano un rapporto di «Aman», ossia del¬ l'intelligence militare israeliano. Tuttavia da tempo corre voce che l'Arafat di oggi non è quello di una volta: parla più lentamente, perde il filo del discorso, ha cambiato la calligrafia. I cameramen arabi hanno avuto ordine di non riprenderlo più in primo piano. Un importante giornale arabo, Al Hyat, è giunto a scrivere che responsabili dei servizi segreti palestinesi - Jibril Rajub e Mahmud Dahlan - si stanno già preparando ad affrontare il vuoto di potere di un ipotetico «dopo-Arafat». Dopo essere stato il mese scorso ospite della Cia, Rajub è stato convocato d'urgenza a Gaza e ha dovuto spiegare a un collaboratore di Arafat come mai abbia osato discutere negli Stati Uniti scenari politici così delicati. Intanto la totale assenza di progressi nel processo di pace torna a far salire la febbre nei Territori, dove ieri una ventina di persone (in prevalenza palestinesi) sono rimaste ferite nel corso di estesi scontri. Gli incidenti più gravi sono avvenuti a Betlemme al termine dei funerali di Ali Jawarish, il bambino di sette anni ucciso da un proiettile israeliano i cui organi sono stati donati dai genitori ad altri bambini, «ebrei o arabi, indistintamente». Ieri il cuore, il fegato e i reni del piccolo Ali sono stati trapiantati in due bambini arabi della Galilea e in un piccolo beduino del Negev. Violenti scontri sono avvenuti anche a Geruslemme Est, nel villaggio cisgiordano di Zurif e nella striscia di Gaza. I se vizi di sicurezza israeliani temono inoltre che un nuovo attentato islamico sia imminente. Aldo Baquis II leader palestinese Yasser Arafat Violenti scontri anche a Gaza e Gerusalemme Est

Luoghi citati: Berna, Betlemme, Gaza, Gerusalemme Est, Geruslemme Est, Stati Uniti, Tel Aviv