Scandalo Formula Uno Blair chiede scusa in tv di Fabio Galvano
«Sono stato ingenuo ma non c'è scambio di favori» «Sono stato ingenuo ma non c'è scambio di favori» Scandalo Formula Uno Blair chiede scusa in tv LONDRA. Sony, dice Tony Blair: «Siamo stati ingenui e me ne scuso». Di fronte alle crescenti polemiche sul «caso Ecclestone» - la decisione del governo di non proibire la pubblicità delle sigarette nel mondo della Formula Uno, da molti interpretata come diretta conseguenza di un'ingente donazione al partito laborista - il primo ministro britannico ha reagito come forse avrebbe dovuto reagire una settimana fa, alle prime avvisaglie di tempesta. Con una mossa drammatica, che ha colto tutti di sorpresa, si è autoinvitato davanti alle telecamere della Bbc per spiegare i fatti e tentare la difesa che mercoledì scorso - ai Comuni - non gli era riuscita. Dicendosi «addolorato e scosso» dagli avvenimenti degli ultimi giorni, che hanno intaccato lo smalto sulla corazza del New Labour mettendo fine alla sua «luna di miele» con l'elettorato, Blair ha ammesso: «Non abbiamo reagito con abbastanza rapidità e non abbiamo capito subito quanto fosse grave la questione. Me ne assumo tutta la responsabilità e chiedo scusa». Ma il primo ministro ha subito smentito che ci sia stato uno scambio di favori con Ecclestone, che ci sia qualsiasi rapporto fra la donazione (un milione di sterline, quasi tre miliardi di lire, che ora i laboristi hanno restituito) e la decisione di escludere la Formula Uno dal divieto alla pubblicità di sigarette che presto colpirà gli altri sport. «Mai e poi mai - ha detto Blair - farei qualcosa di scorretto o di improprio, né modificherei la politica di governo, semplicemente perché qualcuno sostiene il partito laborista o gli ha fatto una donazione». E' difficile dire se l'intervento di Blair servirà a riportare la calma a Downing Street: reduce dalla settimana più tempestosa da quando fu eletto sei mesi fa, il primo ministro del New Labour si è alienato negli ultimi giorni le simpatie di quasi tutti i giornali, che in precedenza lo avevano sostenuto apertamente. «Tony, ci hai mentito?», domanda su un'intera pagina l'«Independent on Sunday»: «Ti abbiamo creduto quando hai promesso una politica pulita. Pensavamo che fos¬ si diverso, ma ora non siamo più sicuri». Ben oltre va il «Sunday Times», con una seconda pesante insinuazione: che anche la decisione di consentire la costruzione di un nuovo ipermercato alle porte di Londra sia in qualche modo da collegare a una donazione - anche in questo caso un milione di sterline - fatta ai laboristi da Lord Sainsbury, il presidente della catena di supermercati coinvolta nella vicenda. Blair ha negato anche questo, nel suo intervento televisivo. E anche in un articolo scritto per il «Sunday Express» - giornale di dichiarata fede conservatrice - il primo ministro ha insistito sulla propria innocenza: «C'è un solo articolo che alcuni giornali e i Tories volevano vedere dal giorno delle elezioni. Uno in cui si dicesse che i politici sono tutti uguali: che i conservatori erano corrotti, ma che lo sono anche i laboristi». Niente affatto, incalza Blair: «Sulla Formula Uno abbiamo preso la decisione giusta per i motivi giusti». Fabio Galvano «La decisione che abbiamo preso era quella giusta, mai cambierei politica per una donazione» Il premier inglese Blair Lo scandalo Ecclestone ha fatto naufragare la sua luna di miele con la stampa e l'opinione pubblica inglese
Persone citate: Ecclestone, Lord Sainsbury, Tony Blair
Luoghi citati: Londra
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