Borghini incassa bene «Sarò il difensore civico» di Maria Corbi

Borghini incassa bene «Sarò il difensore civico» I ^*¥-l®r«>K 3 i i ì*111 «NON SONO ABITUATO A PERDERE» Borghini incassa bene «Sarò il difensore civico» ROMA ULLA ha potuto fare per Pierluigi Borghini la Madonna del Divino Amore. Lo sfidante di Rutelli sotto le insegne del Polo dopo aver votato nel suo seggio era andato in «peUegrinaggio» al Santuario, ma non ha avuto la grazia. RuteUi ha vinto, come previsto, forse anche meglio visti gU exit pool. Ma «Pigi» incassa bene. «Da domani sarò nel mio ufficio a fare il capo dell'opposizione», dice. «Le mie porte saranno aperte ai cittadini. Sarò quel difensore civico che Roma non ha mai avuto». Borghini guarda al futuro anche se un pò ci aveva creduto «bastavano altri 15 giorni poi era fatta...» - e disegna scenari pohtici ben più importanti di un seggio al Comune. «Questa è la prima tappa», ammette. Un imprenditore fino a ieri prestato alla poUtica che sale a poche ore dalla sconfitta sulla giostra del potere. «Non sono abituato a perdere dice - Dunque devo per forza battermi ancora in questo campo». Quando ancora sui risultati del voto non giravano nemmeno indiscrezioni, Borghini appariva tranquillo. E' andato a pranzo a casa, ha dormito due ore e la sera alle otto e anche andato a una ce- na di compleanno. Ma se il «capo» era in serena attesa, la sua truppa aveva U morale a terra. Nel cuore del quartiere-bene ParioU, nei locaU di un officina prestati dal proprietario per la corsa al CampidogUo, i sostenitori del futuro capo deU'opposizione in Comune avevano facce lunghe. I panini portati per festeggiare il passaggio al ballottaggio rimanevano a indurirsi sui vassoi. Men¬ tre i paUoncini appesi per sottolineare la festa non vedevano l'ora di scoppiare. Per Borghini la sconfitta era annunciata. «Sapevo che sarebbe finita molto probabilmente così. In molti hanno votato per inerzia, o per sfiducia perchè pensavano che comunque nulla sarebbe cambiato». E' stata l'astensione il nemico di questa battaglia, spiega Borghini. «Vista l'affluen¬ za alle urne mi sembra normale, dato che la sinistra è riuscita a mettere in pista i suoi uomini e noi non siamo stati in grado di attrarre gli elettori ai seggi; evidentemente la sinistra vincerà per un motivo: mancanza dell' avversario». C'è chi pensa che Teodoro Bontempo, vice di «Pigi» in questa corsa al CampidogUo sia stato un freno per molte persone che avrebbero anche votato il centro destra, ma che si sono sentite spiazzate dai modi estremi del possibile futuro numero due al Comune. Borghini non la pensa così e ringrazia il suo vice. «E' stato un grande aiuto nel labirinto della politica», dice. «Un prezioso alleato che ha portato capacità, energia oltre aUa dote del suo rapporto con il territorio». «Una scelta azzardata? Non credo, perchè Teodoro - continua Borghini - è una persona gentile, sensibile». Sensibile ma arrabbiato. Buontempo è innervosito con le dichiarazioni disfattiste del capo quando entra nel quartier generale di viale Romania. «Parlare quando ancora non si sono aperte le schede significa insistere su una politica virtuale», sbotta. Le dichiarazioni di Borghini non hanno acuti polemici, anche se con qualcuno il mancato sindaco ce l'ha, e a tarda sera, reso più loquace dalla stanchezza, ammmette qualcosa. Destinatari delle stoccate sono i traditori, chi da sempre nel centro destra in questa tornata elettorale si è esposto per l'avversario, Francesco RuteUi. Tra loro lo scrittore Roberto Gervaso e l'attore Landò Buzzanca che è anche neUa con- sulta culturale di Alleanza nazionale. «Veramente non ho ancora capito per chi abbiano votato dice Borghini - in ogni caso non considero importanti i vip che si improvvisano testimonial. Certo non sono una garanzia per gli elettori, semmai li definirei giullari di corte». Passata la nottata, finita la lunga campagna elettorale. La signora Roberta Borghini - con il suo look da «pariolina», i bei capelli raccolti in una coda, quarant'anni che sembrano venti ne è quasi sollevata. Ma a sentire il marito deve prepararsi alla scalata, la sua carriera di «first lady» è appena cominciata. «E' stato un bel tour de force. Il futuro? Non so ancora quanto e come mi impegnerò, vedremo». Maria Corbi A destra di Francesco Rutelli lo sconfitto del Polo Pierluigi Borghini e Tiziana Parenti

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