LA CITTA' DI GRAMSCI Indagine sugli anni torinesi del fondatore del pci

LA CITTA' DI GRAMSCI CONVEGNO LA CITTA' DI GRAMSCI Indagine sugli anni torinesi del fondatore delpei IL PROGRAMMA ESISTE un libro completamente scritto che è fatto però di pagine sparpagliate fra articoli di giornale, appunti, lettere. Attende l'editore che lo raccolga in volume. Uno straordinario volume: la Torino di Gramsci, rievocata attraverso le sue cronache e le sue annotazioni. Il convegno organizzato per giovedì e venerdì, in occasione del sessantesimo anniversario della morte di Antonio Gramsci, è un primo passo per mettere insieme gli sparsi capitoli di questo libro scritto ma non edito, soltanto abbozzato nelle ricerche di un grande storico torinese, Paolo Spriano (vedi la sua «Storia di Torino operaia e socialista», Einaudi 1972, che va da De Amicis a Gramsci, e altre sue ricerche come «L'occupazione della fabbriche», 1964). Il fondatore del partito comunista arriva a Torino nel 1911, a vent'anni, finito il liceo. Partecipa al concorso per le borse di studio chp il Collegio Carlo Alberto offriva agli studenti disagiati delle province del vecchio Regno di Sardegna (fra i concorrenti anche Palmiro Togliatti). Si iscrive a Lettere. Resta a Torino fino al 1922, quando si sposta a Roma, partendo in seguito per Mosca. Undici anni irripetibili nella storia della nostra città, caratterizzati dallo sviluppo dell'industria automobilistica. Nel 1915 le manifestazioni interventiste, nel 1917 la sommossa per il pane. Il «biennio rosso», con l'occupazione delle fabbriche e l'illusione d'un autogoverno operaio destinata a morire con la vittoria nel 1921 del fascismo. In questa città, Gramsci diventa giornalista politico e dirigente di partito. Nella primavera del 1915 abbandona l'università, rifiuta il posto di direttore del Regio CoDegio di Oulx, accetta invece l'invito di Serrati a lavorare per la pagina torinese dell'«Avanti!», dove s'impone come sferzante polemista e come critico teatrale. Due anni più tardi, dopo l'arresto di Maria Giudice, straordinaria figura di rivoluzionaria e sindacalista, è chiamato a dirigere il «Grido del popolo», sul quale commenta la rivoluzione sovietica. Nel 1919 dà vita, con Tasca, Togliatti e Terracini, all'«Ordine Nuovo», il settimanale che forma la frazione comunista del partito socialista. Alle spalle di queste intense attività, ecco profilarsi i diversi volti della Torino di Gramsci, socialista e cattolica, industriale e operaia. Culla del positivismo, capitale del fordismo, che sarà esplorata nelle varie relazioni previste al convegno. E' la città aspra dóve nel 1912 il giovane Antonio vive isolato, in gravi difficoltà economiche, ed è la città agitata dove nel 1920 si alimenta la leggenda di una Pietrogrado d'Italia. Immagini rievocate al convegno con la proiezione d'uno storico video: «Antonio Gramsci. Gli anni torinesi», di Paolo Gobetti, figlio di Piero, con le eccezionali testimonianze di Natalino Sapegno, Vincenzo Bianco, Battista Santhià, Umberto Terracini, Andrea Viglongo, amici di Gramsci nella sua Torino. Alberto Papuzzi il Convegno II giovane Gramsci e la Torino di inizio secolo è organizzato dalla Fondazione Istituto Piemontese Antonio Gramsci (tel. 83.95.402) con contributi della Regione e della Città di Torino. Il corso, aperto agli studenti, è riconosciuto ai fini dell'aggiornamento didattico (tel. 83.95.402). GIOVEDÌ' 20 Sala conferenze Galleria d'Arte Moderna, corso G. Ferraris 30 Ore 9. Saluti delle autorità e introduzione dei lavori. Presiede Alfonso Di Giovine, Università di Torino. Verso la città industriale Interventi di: Carlo Olmo, «Torino e i quartieri di Gramsci»; Luciano Gallino, «Fare come Ford». ore 10,50. Marco Revelli «Fordismo e americanismo»; Giuseppe Berta, «Imprenditori e sindacati nella Torino del giovane Gramsci»; Stefano Musso, «L'intellettuale Gramsci e la cultura operaia». Segue dibattito. Ore 15,30. Presiede Aldo Agosti, Università di Torino. La ricerca di una nuova cultura politica con Franco Sbarberi, «Due elaborazioni originali a confronto: Gramsci e Gobetti»; Marco Scavino, «La tradizione del socialismo torinese e il giovane Gramsci». Ore 16,45. Franco Livorsi, «Gramsci e l'Ottobre: la Rivoluzione e Ordine Nuovo»; Bartolomeo Gariglio, «La cultura politica dei cattolici a Torino». Segue dibattito. VENERDÌ' 21 Sala conferenze Galleria d'Arte Moderna, corso G. Ferraris 30 Ore 9,30. Presiede Sergio Scamuzzi, direttore della Fondazione Istituto Piemontese A. Gramsci. Cultura umanistica e cultura scientifica di una città europea. Con: Angelo D'Orsi, «All'Università di via Po: maestri e compagni»; Guido Davico Bonino, «La cultura umanistica tra lettere e spettacolo nella Torino d'inizio secolo: Gramsci critico teatrale». Ore 11. Alberto Papuzzi, «Sotto la Mole: la stampa torinese e Gramsci giornalista»; Silvano Montaldo, «La cultura scientifica, positivismo e impegno politico»; Pier Luigi Bassignana, ' «Cultura tecnica e modernizzazione a Torino». Seguirà un dibattito. Ore 15. Presiede Arnaldo Bagnasco, presidente della Fondazione Istituto Piemontese A Gramsci. Quale memoria gramsciana per il presente? L'Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza presenta il video «Antonio Gramsci. Gli anni torinesi» con testimonianze raccolte da Paolo Gobetti, e un volume di testi di Maria Teresa Manca e Francesco Scalambrino. Ore 16. Dibattito. Introduce Brano Trentin. Con: Dino Cofrancesco, Vincenzo Ferrone, Gian Enrico Rusconi, Giuseppe Vacca. Conclusioni di Luciano Violante, presidente della Camera. MARTEDÌ' 25 ore 15 Sala 2 Cinema Massimo Il cinema a Torino negli anni di Gramsci A cura del Museo Nazionale del Cinema e della Fondazione Istituto Piemontese Antonio Gramsci. Claudia Gianetto: «Quando si produceva il cinema a Torino»; Francesco Scalambrino: «Gli anni torinesi di Gramsci». Proiezione di: «Gli studi Ambrosio» (1911, 3'); «Per il babbo» di U. Paradisi (1913, 12'). «Maciste. Il terrore dei banditi» di V. Denizot e R. L. Borgnetto(1915, 68'). Ingresso libero. LUNEDI'19 GENNAIO 1998 ore 15. Sala Lauree Lettere, Pai. Nuovo, via S. Ottavio 20 Gramsci in Europa: I Cahiers de prison di Antonio Gramsci. L'edizione Gallimard dei Quaderni Introduce Nicola Tranfaglia. Intervengono ' Robert Paris, Massimo Salvadori, Franco Sbarberi. CONFERENZA DEL LIBRO Il 20 e 21 novembre a Torino Incontra, in via Costa 8, si svolge la Conferenza Nazionale del Libro, promossa da Ministero dei Beni culturali e ambientali, Regione, Fondazione per il Salone del Libro e della Musica, Editrice Bibliografica. Sarà presentata l'attività della Commissione Nazionale del libro. Giovedì 20, alle 10,30, dopo il saluto delle autorità (Alberto La Volpe, Giampiero Leo, Guido Accornero, Arturo Parisi e Francesco Sicilia) Corrado Augias dà il via ai lavori. Giuliano Vigini parlerà di «Promozione del libro e della lettura», Giovanni Peresson di «Economia del libro». Su autori e lettori si soffermeranno Francesco Flaccovio, Luigi Malerba, Luciano Mauri, Federico Motta, Alberto Cadioli, Cesare Garboli, Bea Marin, Igino Poggiab. Alle 18 verrà presentata la prossima edizione del Salone del Libro. Venerdì 21, alle 9 si riapre la sessione con Enzo Golino come coordinatore. Intervengono Roberto Liscia su «Rinnovamento tecnologico», Riccardo Campa su «Comunicazione e internazionalizzazione del libro italiano». E ancora su lettori e autori parleranno Alberto Abruzzese, Raimondo Boggia, Franco Cardini, GiuUano Soria. Furio Colombo concluderà con «Il destino del libro e altri destini». Walter Veltroni chiude la manifestazione. Tel. 433.70.55. MATEMATICA SCIENZA MAGICA «La matematica ha determinato la direzione e il contenuto di buona parte del pensiero filosofico, ha distrutto e ricostruito dottrine religiose, ha costituito il nerbo di teorie economiche e politiche, ha plasmato i principah stili pittorici, musicali, architettonici e letterari, ha procreato la nostra logica e ha fornito le risposte migliori che abbiamo a domande fondamentali sulla natura dell'uomo e dell'universo». Ecco una buona sintesi, tratta da un noto libro di Morris Kline, di quanto ha saputo creare la matematica nei secoli. Ed è proprio giocando su questo ampio spettro che il Gruppo Mathematica 2000 propone tre incontri, aperti al pubblico e racchiusi nel titolo globale «Magia della matematica», che si terranno all'Unione Culturale Franco Antonicelli a Palazzo Carignano, in via Cesare Battisti 4 b. «L'ottima riuscita della prima serie ci ha incoraggiati a riproporre l'iniziativa - dice Mauro ComogUo, uno degli organizzatori con Roberto Tarditi e Lorenzo Galante -. Abbiamo sempre avuto oltre cento persone, ai limiti della capienza della sala, e per di più in serate di coppe calcistiche in tv». Stavolta gli appuntamenti si tengono nel pomeriggio, con inizio alle 17,45. Il primo è programmato per mercoledì 19, con Federico Peiretti (docente al Liceo Classico Cavour e collaboratore di «Tuttoscienze» di «La Stampa») che illustrerà le teorie dei numeri sul tema «Galassie matematiche, alla ricerca del numero perduto». Il 26 Roberto Lucchetti, insegnante di Analisi a Milano, risponderà al quesito «Serve a qualcosa la teoria dei giochi?» (e si scoprirà che questa branca si occupa profittevolmente di serissime questioni economiche e di strategia militare). Infine il 3 dicembre Renato Betti, docente al Pohtecnico di Milano, si addentrerà neDe avventure alla «007» con «Crittografia, dai codici segreti all'algebra astratta»: una materia affascinante, che ha avuto il suo protagonista forse più significativo e geniale nel logico inglese Alan Turing. [1. o.] MASCHI IN CRISI «Piccoli eroi in crisi. Idee per l'educazione del figlio maschio». E' il titolo del libro di Schnack e Neutziling, edito dal Gruppo Abele, che ispira l'incontro di martedì 18 novembre alle 21, all'Unione Culturale in via Battisti 4B. Il libro segnala che la maggior parte dei bambini «difficib» sono maschi. Dipende dal sesso? Dall'educazione? Dalla società? Risponderanno Leopoldo Grosso (psicologo del Gruppo Abele), Norma de Piccoli (psicologa) e Leila Menzio. Quest'ultima come presidente di Telefono Rosa, ha un buon osservatorio visto che l'80 per cento delle donne che si rivolgono all'associazione sono madri. Citerà inoltre un sondaggio svolto fra teenagers da cui risulta che i bambini ormai sono «liberi da tabù e repressioni ma privi di buon senso e pieni di pregiudizi rispetto al genere femminile. La mamma è l'angelo del focolare, a lei si pensa con dolcezza, ma è anche la perdente di casa. Il suo modello va assolutamente evitato. Molto meglio rispecchiarsi nella presunta onnipotenza del padre, del capo, anche se interpreta il suo ruolo con violenza. E se ci dicono che i maschi sono in crisi, - conclude Leila Menzio - non dimentichiamo di considerare perchè cresce il numero delle bambine che soffrono di bulimia e e anoressia».