Moby Prince assolto il nostromo per la manomissione del timone
Fermati a Milano Livorno: anche il secondo processo finisce senza colpevoli Moby Prime, assolto il nostromo per la manomissione del timone LIVORNO. Sono colpevoli, ma il reato che hanno commesso è un reato impossibile. Perciò il pretore Paola Belsito ha assolto l'ispettore della Navarma Pasquale D'Orsi e l'ex nostromo del traghetto Moby Prince, Ciro Di Lauro, dall'accusa di frode processuale. In sostanza, il pretore ha affermato che l'ispettore della Navarma ha ordinato la manomissione del timone sul relitto del Moby, manomissione eseguita dall'ex nostromo, ma questo non poteva ingannare l'autorità giudiziaria. Quindi il reato non esiste, quindi la sentenza è assolutoria. Rabbia, disperazione. Parole grosse all'indirizzo dell'imputato e dei difensori che si lasciano andare a gesti di esultanza. «Se vi fossero morti i figli e i fratelli in questo modo, ridereste ancora?», urlano i familiari delle 140 vittime del traghetto Moby Prince. Resta un filo sottilissimo di speranza, contenuto nel tessuto di questa sentenza che, seppur dolorosa, è giustamente raffinata in punto di diritto. Il pretore ha deciso di trasmettere gli atti al pm perché indaghi sul verbale 33, quello redatto da quattro peliti del pm che parlava di «vistose manomissioni» nel locale agghiaccio-timone. Un verbale di accertamento che non finì mai negli atti dell'inchiesta della procura livornese, quell'inchiesta «nata morta» che dette origine; al processo presso il tribunale, quello che il 31 ottobre scorso dichiarò innocenti quattro imputati. Una «vistosa manomissione» che è sparita dagli atti del procedimento principale e che è riemersa per caso durante il processo in pretura. Adesso il pm dovrà vagliare le dichiarazioni di quei periti e decidere se esercitare contro di loro azione penale per «falsa perizia». [c. c.)
Persone citate: Ciro Di Lauro, D'orsi, Paola Belsito, Rabbia
Luoghi citati: Livorno
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