l'odissea infinita dei curdi

Cronache Fermati a Milano l'odissea infinita dei curdi MILANO. «Non c'è posto», «Siamo pieni, ci spiace», erano le risposte più cortesi. Oppure «Sono sporchi», «Rompono tutto». E' stata un'impresa, per i carabinieri, trovare un posto per dormire ai 55 curdi scoperti ieri mattina a Milano, stipati in un Tir rubato. Erano in procinto di partire per Francoforte e Stoccarda prima che scadesse il decreto di espulsione ricevuto dalle autorità brindisine, in applicazione della legge Martelli. Sono senza soldi, senza documenti, affamati e infreddobti, ma in buona salute. Alla Ime il Comune ha trovato 20 posti letto. I curdi sono stati riuniti nella sala convegni del circolo sottufficiali della caserma Montebello e tramite due interpreti (mio dei curdi e un sottufficiale conoscono il tedesco) hanno raccontato la loro storia. Hanno lasciato i parenti e un lavoro in Kurdistan, e cercano la libertà. Ripetono che nei villaggi d'origine la convivenza con la popolazione turca è impossibile, per mancanza di libertà civili e sopraffazione, dalla proibizione di parlare la loro lingua nelle scuole al fatto che costituisce reato anche discutere di un «problema curdo». Nessuno ha chiesto asilo politico in Italia. Ognuno ha promesso ai «passatori» che in ottocento li hanno stipati sulla motonave con la quale hanno raggiunto la costa pugliese, dai 2500 ai 3000 dollari. Un debito che gli amici e i familiari che li attendono in Germania dovrebbero onorare al loro arrivo. 1 carabinieri hanno distribuito latte, biscotti, confezioni di marmellata e cioccolato. E' durata tutto il pomeriggio la ricerca di un alloggio precario per tre o quattro giorni. Sono state privilegiate le famiglie: i 7 bambù li (di cui uno ha un mese) dormiranno abbracciati alle loro madri. Gli uomini sono stati portati in alberghi a una stella di Milano e di Sesto San Giovanni che hanno ceduto alle «pressanti» richieste dei militari. Ir. cri.]

Luoghi citati: Francoforte, Germania, Italia, Kurdistan, Milano, Sesto San Giovanni, Stoccarda