Povero Clinton spunta la super-amante

L'ex compagna di liceo: una storia durata 33 anni Intervistata dal Times: «Tra alti e bassi, siamo stati insieme fino al '92, poi mi ha scaricata» Povero Clinton, spunto lo super-amante L'ex compagna di liceo: una storia durata 33 anni NEW YORK NOSTRO SERVIZIO Se la storia di Bill Clinton con Paula Jones è durata un minuto (il tempo per lui di calarsi i pantaloni e per lei di fuggire inorridita, secondo quanto racconta) e quella con Gennifer Flowers è durata 12 anni, ecco ora una storia che è durata addirittura 33 anni, cominciata cioè quando Clinton e la sua nuova accusatrice Dolly Kyle Browning, che ha deciso di raccontare tutto al «Times» di Londra, erano studenti liceali e finita solo con la conquista della Casa Bianca. Lui, racconta Dolly, la chiamava «My pretty girl», lei, forse più tendente al pratico, lo chiamava semplicemente «Billy». L'attrazione che avevano l'una per l'altro era fortissima, dice la «pretty girl», tanto che la loro relazione è sopravvissuta non solo al matrimonio di «Billy» con Hillary - una che quando arrivò nell'Arkansas era guardata male dalle donne di lì perché «non si depilava le gambe» ma che poi con gli anni è migliorata («oggi è molto più sofisticata di allora», concede Dolly) - ma anche a due dei matrimoni di lei (quello attuale, il terzo, è più tranquillo), a loro volta accompagnati da altre «presenze maschili». Sì, ammette Dolly Kyle Browning, lei era un po' ninfomane e infatti si è sottoposta a dieci anni di terapia, ma in ogni caso la sua storia con Clinton non è stata «solo di letto». Quando si vedevano parlavano anche molto. Lui gli raccontava delle sue ambizioni politiche, lei per quanto possibile gli dava consigli e mai e poi mai, dice, avrebbe messo a repentaglio la sua carriera raccontando in giro il loro segreto. Sennonché nel 1992, quando scoppia la vicenda Gennifer Flowers e Clinton rischia di vedere la sua campagna naufragare, accade che Dolly viene avvicinata da un tabloid che ha avuto qualche sentore della sua storia con l'allora governatore dell'Arkansas. Potrebbe parlare e dargli il colpo di grazia, ma non lo fa, e racconta al fratello Walter, impegnato nella campagna di Clinton, quanto è stata brava. Invece di ringraziarla, però, il fratello la minaccia: «Se racconti qualcosa Billy ti distrugge». Lei si sente tradita «da Billy e da mio fratello», ma continua a non dire nulla. Clinton «recupera» (grazie a Hillary) sullo scandalo Flowers, viene eletto e Dolly scompare dalla sua vita. Ma perché ora, a cinque anni di distanza, Dolly ha deciso di raccontare tutto? Ci sono varie ragioni: una è che l'attuale marito, Jimmy Browning, l'ha spinta a farlo; un'altra è che siccome è stata interrogata da quelli che stanno preparando il processo che a maggio vedrà Clinton e Paula Jones uno di fronte all'altro, la loro storia verrà fuori comunque; un'altra ancora (e chissà che non sia da mettere al primo posto) è che Dolly ha appena scritto un libro in cui si racconta la storia di un certo Presidente Cameron e della sua ragazza dei tempi del liceo. E' una scrittrice nata, dice il suo editore, in grado di vendere molto bene in ogni caso. Ma siccome il caso funziona meglio se viene aiutato, eccola nella sua casa di Dallas, dove vive attualmente, raccontare tutto all'inviato del «Times». Lui, Tom Rhodes, le rivolge la domanda più ovvia, e cioè se davvero nei genitali di Bill Clinton ci sia quella «particolarità» che Paula Jones dice di avere visto quella volta che lui - secondo il suo racconto - si calò i pantaloni e le rivolse il fatidico «Bacialo», e che recentemente è stato descritto come una malformazione del pene, che in fase di erezione assumerebbe un'angolazione particolare. Dolly purtroppo «non conferma e non smentisce», come si dice in questi casi, limitandosi ad affermare che ha già raccontato tutto ciò che doveva raccontare a quelli che stanno istruendo il processo di maggio, lasciando a bocca asciutta i lettori del «Times» e tutti quelli che continuano a discutere sulla forma del pene del Presidente, piuttosto che su come stia gestendo la crisi con l'Iraq o il nuovo «no» del Congresso al pagamento del debito americano con le Nazioni Unite. Franco Pantarelli Dice: ero ninfomane No comment sulle presunte anomalie fìsiche del Presidente f Qui accanto Dolly Kyle Browning A destra il presidente americano Bill Clinton

Luoghi citati: Arkansas, Dallas, Iraq, Londra, New York