Polo e Ulivo test d'autunno sui sindaci
Il centrosinistra cerca la conferma nei grandi centri, prova d'appello per il centrodestra Il centrosinistra cerca la conferma nei grandi centri, prova d'appello per il centrodestra Polo e Ulivo, test d'autunno sui sindaci Urne aperte dulie 7 alle 22 per 10 milioni di elettori ROMA DALLA REDAZIONE Quasi dieci milioni a votare oggi, e solo oggi, dalla 7 alle 22 per rinnovare 421 sindaci e consigli comunali (sei non hanno presentato liste), di cui 15 capoluoghi. Si voterà anche per rinnovare cinque consigli provinciali. Insomma, un «sondaggio» d'opinione sufficientemente ampio per dare indicazioni o risposte ai tanti dubbi che serpeggiano in entrambi gli schieramenti politici principali. Nel Polo, in particolare, gli alleati centristi sembrano pronti ad una resa dei conti con Berlusconi, in caso di sconfitta. La città che darà il voto dai significati più complessi sarà Roma. Francesco Rutelli conta nella rielezione come un ulteriore gradino per costruire la sua immagine di leader politico da spendere a livello nazionale. E va detto che lo stesso calcolo vale per il sindaco di Napoli, Antonio Bassolino e per quello di Venezia, Massimo Cacciari. Tutti dell'Ulivo. Tutti e tre sembrano avere buone probabilità di essere rieletti per altri quattro anni. Rutelli ha, però, il problema di ottenere sin dal primo turno una maggioranza «amica» di partiti ulivisti e affini. Per far questo, i partiti che lo sostengono debbono ottenere oggi il 50 per cento dei voti. Per tentare di raggiungere questo obbiettivo si è speso a Roma, come capolista del pds, Massimo D'Ale- ma. Mentre Rutelli ha presentato una sua Usta che potrebbe raccogliere anche i voti dei moderati del Polo, visto che è formata da personaggi della Roma che mai avrebbe votato per la sinistra. «A Roma è in gioco la credibilità dell'Ulivo» ha detto D'Alema. Da qui deve partire il messaggio che i sindaci dell'Ulivo sono l'avamposto di una nuova classe dirigente. Ma, scendendo in campo a Roma, D'Alema si trova a duellare direttamente con Gianfranco Fini, capolista di Alleanza nazionale (il partito più votato in città). «Vedo Fini vin- citore su D'Alema - assicura 0 capo dello staff finiano, Fabrizio Penna nella previsione di uno scontro presto o tardi probabile in una competizione nazionale...». Cioè, stanno cominciando le prove generali per i due giovani «cavalli di razza» della politica italiana, che un giorno potrebbero contendersi la presidenza della Repubblica, col voto diretto dei cittadini. E' interessante anche quel che accadrà a Genova, dove lo scontro vero mira a limitare il potere dei partiti. Questo è il senso della sfida del sindaco uscente dell'Ulivo, Adriano Sansa, non ricandidato e che si è presentato con una sua lista. Così il centro-sinistra si è sdoppiato, ma lo stesso è successo al centro-destra dove la lista civica del medico Castellaneta insidia il candidato ufficiale. Nel complesso, il risultato generale provocherà contraccolpi soprattutto nell'area di centro dell'Ulivo e del Polo. Nell'Ulivo il partito popolare spera di guadagnar voti per assicurarsi il diritto di guidare la nascitura federazione di centro, al posto del neoarrivato Antonio Di Pietro, che tacitamante si è autocandidato. E Di Pietro, in fin dei conti, è anche lui sotto esame, specie da parte dei popolari. Come ha detto Franco Marini a Chieti, dove aveva invitato Di Pietro a sostenere il candidato del ppi, ora voglio vedere quanti voti porta. E che effetto avrà Di Pietro nelle altre città dove è andato a sostenere i candidati dell'Ulivo? I popolari, intanto, smentiscono «categoricamente» di pensare ad un rimpasto di governo per sostituire alcuni loro ministri (si parla di Andreatta). Nel Polo, Ccd e cdu sono sul piede di guerra, pronti ad affrontare Berlusconi già domani, appena noti gli esiti del voto. Interessati come sono all'iniziativa di Tabacci (e anche Cossiga, Martinazzoli) di rifare una sorta di de comprensiva dei suoi antichi alleati laici e socialisti. Nella capitale duello D'Alema-Fini A Genova la sinistra si sdoppia E' un esame anche per la federazione che vuole Di Pietro
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