LE IDEE FORTI DI UN MODERATO di Carlo Casalegno

LE IDEE FORTI CASALEGNO 20 ANNI DOPO LE IDEE FORTI DI UN MODERATO SONO quasi tutte ancora da scoprire e analizzare a fondo le radici culturali del pensiero e della congiunta azione politica di Carlo Casalegno. Ce ne resta qualche documento prezioso, e ignoto ai più, come una rivistina dattiloscritta, circolata fra giovani torinesi nella prima metà del 1943, «La tavola rotonda», quando l'agonia del regime fascista risvegliava le ansie e i propositi e le speranze di non pochi giovani e giovanissimi. Carlo, nei suoi articoli ivi dedicati all'Italia e all'Europa di quel momento, e palesanti l'influsso del partito d'azione, sorto da poco nella clandestinità, rivelava già una profonda sensibilità per i problemi di politica internazionale, una rara limpidezza di scrittura, una meditata e controllata simpatia per le riforme proposte da quel neonato movimento, un raro equilibrio. Guardava soprattutto all'amata Francia, con i suoi problemi e le sue tare inquietanti, e pensava all'Italia del futuro. Già par d'intravedere, in questi suoi primi scritti, la passione del giornalista d'eccezione, che percepisce la gravità dei problemi del suo tempo. Egli stesso farà le sue prime prove di giornalista libero e democratico - subito dopo la Resistenza in cui aveva militato nel quotidiano di brevissima vita (ma di grande respiro) del partito d'azione, «G.L.», diretto da Franco Venturi, che Alessandro Galante Garrone CONTINUA A PAG. 7 PRIMA COLONNA

Persone citate: Alessandro Galante Garrone, Franco Venturi

Luoghi citati: Europa, Francia, Italia