«I nostri bimbi russi non sono clandestini»

Coppia di Taurianova Coppia di Taurianova «I nostri bimbi russi non sono clandestini» ROMA. Hanno deciso di tornare in Calabria, a Taurianova, nel loro paese d'origine, i due coniugi italiani bloccati domenica a Fiumicino all'arrivo da San Pietroburgo con due bambini russi adottati, Julia di 12 anni e il fratello Alessio di 10. Ai bambini era stato concesso dalla polizia solo un permesso di 48 ore, fino alle 21,15 di ieri sera. «Se non si presenteranno alla scadenza - hanno spiegato alla polizia - i bimbi, restando sul territorio italiano, verranno considerati a tutti gli effetti clandestini». Ribatte Colomba Raco, 57 anni, la madre adottiva di Julia e Alessio: «Abbiamo vissuto un'odissea. Ci hanno trattato come delinquenti. Abbiamo deciso di rientrare in Calabria perché eravamo disperati». I coniugi, Colomba Raco e Antonio Nanchi, su consiglio dei loro legali, hanno deciso di restare a Taurianova. «Alessio, il più piccolo dei nostri bambini - ha spiegato la donna - ha la varicella. Non potevamo resta re ancora a Roma. I bambini avevano bisogno di mangiare e noi eravano rimasti senza denaro. Bisogna considerare che eravamo fuori dalla Calabria dal 26 ottobre e in tutti questi giorni, soprattutto durante il periodo trascorso in Russia, ab biamo dovuto affrontare note voli spese». [d. m.)

Persone citate: Antonio Nanchi, Colomba Raco

Luoghi citati: Calabria, Roma, Russia, San Pietroburgo, Taurianova