«Operazione binari» per i Cobas del latte

I produttori: «Non ostacoleremo i treni, ma vogliamo che il decreto sul rimborso delle multe vada in porto» I produttori: «Non ostacoleremo i treni, ma vogliamo che il decreto sul rimborso delle multe vada in porto» «Operazione binari» per i Cobas del latte Duemila trattori schierati in Piemonte, Lombardia, Emilia MILANO. A gennaio gli aerei e adesso i treni, i Cobas del latte hanno lanciato ieri la loro «Operazione sorpresa» che mette sotto pressione alcune tra le maggiori linee ferroviarie del Nord. «Non intendiamo bloccare i binari - precisano i comunicati ufficiali del Coordinamento comitati spontanei produttori di latte - staremo a fianco della massicciata, su terreni privati e costringeremo i convogli a rallentare, niente di più. Chiediamo l'attenzione della gente per la nostra vertenza che il governo sta trascinando oltre ogni limite». E finora è andata così. 112 presidi, controllati da Polizia e Carabinieri, non hanno comportato grossi problemi alla circolazione ferroviaria. Tuttalpiù, in qualche caso, i treni hanno ridotto la velocità e i passeggeri hanno guardato incuriositi dai finestrini i gruppi di agricoltori accanto ai loro trattori pavesati di bandiere con la mucca dal fiore in bocca, il simbolo degli autonomi. Però la manifestazione potrebbe passare ad una fase più dura: «La protesta sarà ad oltranza - spiega il coordinatore regionale dei Cobas emiliani, Fabio Raineri - se governo e maggioranza fanno mancare il numero legale e noi rimaniamo senza soldi qualcuno deve pagare. Il decreto sul rimborso delle multe deve andare in porto, e alla svelta, altrimenti torneremo ai giorni di Linate». Spiegato in estrema sintesi dal portavoce dei Cobas, Giovanni Robusti, il problema è questo: i produttori in rivolta vogliono i 1000 miliardi che i caseifici trattengono in attesa di una decisione definitiva sugli splafonamenti ai tetti fissati dalle quote latte; il ministro delle Risorse agricole, Pinto, ha proposto un rimborso del 70 per cento, il Parlamento l'ha portato all'80 e il provvedimento è passato in Senato, poi in commissione alla Camera, ma, presentato in aula con il voto di fiducia, è stato ritirato in concomitanza della votazione del decreto sulla Sicilcassa. Così la parola è passata ai trattori, oltre 2000, che si sono schierati lungo i binari, coprendo a macchia di leopardo un triangolo comprendente Piemonte, Emilia e Lombardia. Ad essere sotto assedio sono la Bologna-Verona, presidiata a San Felice sul Panaro nel Modenese; a Fiorenzuola d'Arda, presso Piacenza, centinaia di allevatori sono schierati sulla Bologna-Milano; trattori anche lungo la Milano-Venezia in più punti nelle province di Bergamo e Brescia; nel Mantovano è nel mirino la linea del Brennero, presidiata a Villa Poma, mentre a Piadena si tiene in scacco la Cremona-Mantova. In Piemonte, presso Settimo Torinese, i trattori dei Cobas assediano la Torino-Milano e, a Savigliano, la Cuneo-Torino, da domani, però, sono previste altre mobilitazioni di autonomi ad Ovada, ad Acqui Terme, a Tortona, Novi, Alessandria e Casale Monferrato. Ma la protesta contiene anche un'altra sfida: «Dopo 850 avvisi di garanzia per i blocchi di gennaio a Linate e sulle strade, l'operazione di oggi è stata una scommessa al nostro interno, per verificare la nostra tenuta», spiega Robusti. Gli allevatori in rivolta, trascorsa la notte, manterranno i presidi anche per tutta la giornata di oggi e stasera, nel quartier generale di Montichiari, presso Brescia, si terrà un «consiglio di guerra» per decidere se smobilitare o ricorrere ad altre forme di protesta. Ma la sensazione è che ad abbandonare il campo i Cobas del latte non ci pensino nem¬ meno: «Siamo attrezzati - fa notare il leader degli allevatori autonomi, Aldo Bettinelli - e abbiamo tutto quello che può servire per una permanenza che non si sa quanto sarà lunga. Vedremo cosa succederà». Intanto, da Roma, il ministro Pinto fa sapere che la soluzione alla vicenda delle quote latte è praticamente pronta e annuncia l'imminente varo di un decreto legge che il Consiglio dei Ministri potrà approvare nella sua prima riunione. «Il nostro interlocutore è il presi¬ dente del Consiglio, vista la manifesta incapacità ad agire del ministro Pinto - commenta Giovanni Robusti -. Comunque se la soluzione è pronta l'aspetteremo qui». Intanto, per la notte parte un ordine via fax a tutti i presidi autonomi: «arretrare di qualche metro i trattori dalla massicciate dei binari, per evitare che infiltrati possano fare brutti scherzi e poi imputarli agli allevatori». Vanni Cornerò Alcuni poliziotti controllano il presidio con i trattori organizzato vicino ai binari a Ciliverghe, in provincia di Brescia

Persone citate: Aldo Bettinelli, Fabio Raineri, Giovanni Robusti, Mantovano, Modenese, Novi, Robusti, Vanni Cornerò