L'Armata Nera del Front National
Liberation intervista un «pentito»: «Siamo addestrati anche per un golpe contro i sovversivi rossi» Liberation intervista un «pentito»: «Siamo addestrati anche per un golpe contro i sovversivi rossi» L'Armata Nera del Front National Tremila picchiatori anti-immigrati per Le Pen PARIGI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Tremila miliziani per Jean-Marie Le Pen. Un piccolo esercito parallelo, di cui la Francia non sospettava l'esistenza. Lo comporrebbero ex para, legionari, picchiatori con un debole per i maghrebini e i «rossi». L'incombenza principale è sprangare gli avversari politici. Ma il «Dps» (dipartimento Protezione-Sicurezza) fungerebbe anche da milizia clandestina utilizzabile, in casi estremi, per un putsch. Ad esempio, qualora la «sovversione» minacciasse il Paese. «Dobbiamo poter intervenire 24 ore su 24» spiega «Dominique». E' il quotidiano «Liberation» a dargli la parola. Ex del «Dps», per ben quattro pagine illustra origini, metodologia, segreti... Ad esempio come schedare i reporter, rompere telecamere e macchine fotografiche, requisire i nastri. Tra i camerati - maschi, mutile sottolinearlo che compongono l'organizzazione, i «Sieg Heil» sostituirebbero talora il borghese «bonjour». Nessuna uniforme, beninteso. 0 meglio tre: il classico blazer da «gorilla» per giocare al servizio d'ordine, il genere dark (chiodo, pantalone, stivali) ideale nelle aggressioni, e il kit da infiltrato che varia secondo le circostanze. Paramilitare, la Legione Fn adora i gradi e distribuisce onorificenze. La «fiamma d'onore» premia l'eroismo in servizio. E i «quadri» - 200 sui 3000 che conterebbe il «Dps», amano farsi chiamare «colonnello» o «capitano». Li coordina Bernard Courcelle, già ufficiale paracadutista. Ma il generalissimo rimane Jean-Marie. I suoi pretoriani gli assicurano la sorveglianza di casa, moglie, entoura- ge. Onnipresenti nelle manifestazioni cui partecipa lo «chef» il capo supremo - li contraddistingue un'obbedienza cieca, totale. Le Pen ricambia commosso. Passò la Guerra d'Algeria nell'Armée (torturando? Forse), praticava la boxe - i suoi guardaspalle, con palestra nel Quartier Generale Fn, lo imiterebbero. Come stupirsi se indulge alla nostalgia, malmenando talora in prima persona le vittime? Ne sa qualcosa la capolista ps di Mantes-la-Jolie. Menar le mani, insomma, gli piace. E avere a disposizione una bella «squadra» lo colma di legittimo orgoglio paterno. Aggiunge tuttavia, «Dominique», che i pugni non sono l'unica arma contundente nei ranghi «dps». Poteva mancare il classico manganello? No. Ma i Nuovi Squadristi lo posseggono in versione telescopica. Miracoli del progresso. Bombe lacrimogene, maschere antigas, tirapugni, e guanti «metalhci» completerebbero l'arsenale. I revolver, una circolare interna le dichiara fuorilegge. Poco male: i «ragazzi» aggirano il divieto senza che l'indisciplina procuri loro noie con gli «ufficiali». Peraltro, con i «Crs» - l'analogo della vecchia «Celere» nostrana - le relazioni sarebbero ottime. Anziché disarmarli, i «Celerini» fraternizzano. Nei cortei, regna il mutuo rispetto. Non ci si azzuffa, salvo eccezioni, tra «flic» e «dps». Meglio unire le forze per la caccia all'immigrato o la pedagogica bastonatura sui «rouges». Sgomentano, le «confessioni» di ordinaria violenza quotidiana e golpismo virtuale distillateci da «Libé» attraverso la «gola profonda» Dominique. Sarà davvero attendibile, il nostro «pentito» blu-bianco-rosso? Il giornale ci giura. «Abbiamo indagato per settimane prima di pubblicare il servizio» assicura. Ma il Front National smentisce con vigore. A suo giudizio, monsieur Dominique delira. E comunque non esiste. Dietro lo «scoop», solo una bieca disinformazione calunniosa, che il Fn assimila ai «regimi totalitari». «Il comunismo e la propaganda hitleriana partorivano fandonie non dissimili per screditare chi resisteva loro» dichiara il Fronte. Un'indagine giudiziaria s'impone. Per fini, pratiche e mezzi, nella descrizione fornitaci il «dps» appare incompatibile con l'ordinamento della V Repubblica. Ma scioglierlo si annuncia problematico. Il suo eventuale carattere eversivo - argomentano i giuristi - finirà per ripercuotersi sull'intero Front National. Illegali entrambi, dunque? Forse. Ma un verdetto in tal senso fomenterebbe, se non la guerra civile, nuove sindromi da Oas. Lo scioglimento di Le Pen rimane quindi utopico. Concretissimi, invece, i metodi cui il Front National ricorre per spaccare la faccia a chi non lo ama troppo. Enrico Benedetto Il leader xenofobo smentisce «Un falso scoop da regime» Ej Jean-Marie Le Peri praticava in gioventù la boxe e ne ha dato un saggio durante la campagna elettorale delle politiche della primavera scorsa aggredendo una candidata socialista Una manifestazione del Front National «Le Pen è il popolo» dice il cartello del militante La fiamma tricolore è il simbolo della organizzazione
Persone citate: Bernard Courcelle, Ej Jean-marie, Enrico Benedetto, Heil, Le Pen
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