Il sindaco: non basta vincere voglio anche la maggioranza di Fabio Martini
Il sindaco: non basta vincere voglio anche la maggioranza Il sindaco: non basta vincere voglio anche la maggioranza SNAPOLI INDACO Bassolino, è vero che lei porta sempre in tasca un cornetto d'argento? Bassolino sorride: «Sì, perché?». Se uno le chiede: domenica vince al primo turno, lei sfiora il cornetto? «E' possibile che io sia eletto al primo turno. I napoletani sanno il tanto che si è fatto e il tanto che bisogna ancora fare. A Napoli si è fatto come e meglio di tante città dei Nord che pure hanno tanti più soldi di noi. Certe, è importante che anche la coalizione abbia la maggioranza». E se spuntasse la grande beffa: lei eletto al primo turno, ma senza maggioranza? «Già governare Napoli con una maggioranza è complicato. Governarla senza, sarebbe impresa disperata. In quel caso si sarebbe ostaggi del Polo o si tornerebbe al consociativismo». Il suo avversario Novi è arrivato a dire che la Napoli di oggi è peggiore quella di 4 anni fa... «Le elenco soltanto poche cose, ma ne potrei citare altre. Il rigore nel bilancio, una piccola rivoluzione per Napoli che ci è stata riconosciuta internazionalmente. Quando Moody's viene qui e ci promuove non valuta la bellezza di piazza Plebiscito. Nel '93 sembra incredibile - nessun bambino aveva la refezione. Ora ce l'hanno tutti! Napoli è stata la prima città a riscoprire il patrimonio culturale, con un rovesciamento di mentalità: qui la cultura era considerata una cosa per i signori, noi ne abbiamo fatto una risorsa. E' la nostra Fiat». Dice Novi: ma negli Anni Sessanta c'era più turismo... «Quel signore è un po' cialtrone. Chieda agli albergatori, chieda ai giovani emigrati al Nord e tornati a Napoli per aprire botteghe, ristoranti». Ma con i posti di blocco nel centro, non è aumentata la criminalità in periferia? «Ma quando mai? A Napoli non ci sono stati mai tanti poliziotti, carabinieri, finanzieri come adesso. E l'Esercito l'ho voluto io. Perché ci vuole giustizia sociale e legalità. Prevenzione e repressione». Uno slogan Crispino... «Lo faccio mio. Basta con gli abbi e con certi sociologismi della sinistra e della destra sociale. C'è un'area di illegalità che nasce dal bisogno e U bisogna prevenire. Poi c'è un'area di illegalità che nasce dalla volontà di fare soldi ad ogni costo. Delinquendo. Sparando. E lì ci vuole il polso di ferro!». Lo sgombero del quartiere camorrista vi è costato caro? «Quando i camorristi stavano nelle case di Pazzigno, non dovevo fare prevenzione: vado con mille uomini tra polizia e vigib e li caccio fuori!». Perché i sindaci progressisti sono tutti così restii ai match tv: un «dipietrismo municipale»? «Nel 93', al primo turno, ho fatto un faccia a faccia, questa volta siamo già a quattro...». Nel futuro la attrae più il partito o il governo? «Si vedrà. Davanti a me ho anni impegnativi. Sto facendo un'esperienza di governo e anche istituzionale per la testardaggine con la quale cerco di fare il sindaco di tutta la città». Ma fra 4 anni uno come lei potrebbe ambire sia a Palazzo Chigi, sia a Botteghe Oscure se D'Alema avesse traslocato... «Non scalpito, non sono in concorrenza con nessuno. Facendo il sindaco così, penso di dare un contributo alla sinistra e al partito nel quale sono nato». Facciamo un salto: fra 4 anni come potrebbe essere cambiata Napoli? «Nel quartiere degradato di Scampia nascerà il polo scientifico, ci sarà il polo turistico-ambientale di Bagnoli, un porto sempre più sviluppato. Da 2 anni si può di nuovo fare il bagno tra Posillipo e Bagnoli. Il mare: ecco la grande risorsa della Napoli del Duemila». Fabio Martini
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