Roma, duello per le amministrative di Enrico Singer

Roma, duello per le arnministrative Roma, duello per le arnministrative Divisa la nobiltà «nera» Cè chi vola per Rutelli Guida la sfida la principessa Borghese che quattro anni fa si schierò con Fini ROMA. Nella battaglia elettorale romana c'è un duello tutto speciale. Quello tra i nobili. Un principe Orsini contro una principessa Borghese, una marchesa Afan de Rivera Costaguti contro un marchese Dragonetti de Torres. Anche due principi Ruspoli l'un contro l'altro armati. Gli esponenti dell'artistocrazia si sono divisi più che in passato tra le forze scese in campo. E' una divisione che passa tra i candidati - ce ne sono sei nelle diverse Uste - ma, soprattutto, che attraversa i salotti, anzi i palazzi, che fanno il tifo per gli schieramenti opposti. Da quando Paolo VI sciolse la corte pontificia, nell'aristocrazia romana - la cosiddetta «nobiltà nera» - è cominciato un rivolgimento che ha coinvolto le grandi casate: i Colonna, gli Orsini, gli Odescalchi, i Ruspoli, i Borghese, i Pamphili, i Torlonia, i Barberini, gli Altemps, i Caetani, i Del Drago, i Lancellotti e tutti gli altri. Adesso, in quella che era una roccaforte, tradizionale alleata del centro-destra, si sono manifestati molti simpatizzanti per l'Ulivo e tra i candidati della lista civica che appoggia Francesco Rutelli spicca il nome della principessa Alessandra Borghese. Ma l'elenco dei sostenitori di sangue blu di Rutelli è lungo: il principe Camillo Aldobrandini e la principessa Livia, la contessa Camilla Maria Apollony Ghetti, il conte Riccardo Cabrati Crivelli, le contesse Anna e Chiara Aluffi Pentini, il barone Rosselli, le contesse Serena e Primarosa Cesarmi Sforza. C'è anche il principe Carlo Maurizio Ruspoli che è cugino del principe Sforza Marescotto Ruspoli che guida, come candidato sindaco, una sua lista «Alternativa ai partiti». Tra i Ruspoli si rinnova, così, uno scontro antico. Carlo Maurizio è discendente dello stesso ramo che, nel 1870, partecipò all'assalto di Porta Pia dalla parte del Regno d'Italia, mentre gli altri Ruspoli difendevano Roma capitale dello Stato pontificio. Don Sforza Marescotto anche oggi si richiama ai valori di una «Roma cristiana» e nella sua lista schiera altri due nobili: i marchesi Cosimo Dragonetti de Torres e Fabrizio Rossi Longhi, ex ambasciatore. Ma 0 caso più chiacchierato è quello della principessa Alessandra Borghese. La sua è una delle famiglie-cardine della nobiltà romana. Ed è tradizionalmente legata alla destra. Il «principe nero» Junio Valerio Borghese, già comandante della X Mas, fu anche in odore di golpismo. La giovane principessa Alessandra, quattro anni fa, invitò a votare per Gianfranco Fini proprio contro Rutelli. E adesso i suoi vecchi amici la accusano di tradimento. «Rivendico il diritto di cambiare idea. Non sono mai stata iscritta né al msi né ad An e appoggio Rutelli perché ho visto il suo buon lavoro di sindaco e credo che sia giusto battersi perché continui a governare Roma», dice Alessandra Borghese. Alle parole della principessa risponde donna Costanza dei marchesi Afan de Rivera Costaguti che è candidata per Alleanza nazionale. «Non cambierei le mie idee anche se Rutelli mi offrisse una commessa da cento milioni». Meno severo con la principessa Borghese è il principe Domenico Orsini, altro candidato di An. «Alessandra è una cara amica e ognuno è libero di fare quello che vuole. Anch'io, però, non cambio idea». Oltre ai due candidati di An, anche il Polo ha molti sostenitori tra la nobiltà. Nell'ultima festa elettorale a Palazzo Viscardi attorno a Borghini si sono ritrovati la principessa Elvina Pallavicini, indiscussa decana dell'aristocr3zia romana, la principessa Elika del Drago, le principesse Maria Pace e Nicoletta Odescalchi, la contessa Marina Pavoncella j£ contessa Maria Luisa Pihto Olòri del Poggio e la contessa Carla de Zara. Il duello dei nobili resta aperto. Enrico Singer Il sindaco di Roma Francesco Rutelli

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