Odissea nell'Atlantico

Mancano notizie anche di altre barche impegnate nella regata transoceanica, ma Soldini è ottimista Mancano notizie anche di altre barche impegnate nella regata transoceanica, ma Soldini è ottimista Odissea nell'Atlantico Velista italiano disperso da sei giorni TRIESTE. «Non localizzato». Del velista solitario Claudio Gardossi, 34 anni, triestino, non si hanno notizie da giovedì 6 novembre. L'ultima segnalazione giunta da «Jasmine», la barca con la quale Gardossi sta partecipando alla regata transoceanica Minitransat - partita il 27 settembre da Brest, in Bretagna - è stata registrata alle 17 di una settimana fa, tramite il «balize», lo strumento che via satellite segnala automaticamente la posizione dell'imbarcazione. Quel giorno Gardossi si trovava al dodicesimo posto ed era a 20 gradi 5 primi Nord, 43 gradi e 55 primi Ovest, un punto nell'Atlantico a mille miglia dal traguardo dell'isola di Martinica, nei Caraibi, dove ieri sono arrivati i primi tre classificati. Poi il silenzio. Nessun segnale, ma anche nessun allarme. Per questa ragione i familiari di Gardossi e il club di appartenenza (lo Yacht Club Adriatico di Trieste) attendono notizie in relativa tranquillità seguendo il «diario» della traversata su un sito Internet. In una regata per «uomini veri» come la Minitransat i velisti, se non sono in pericolo di vita, devono rispettare il loro isolamento e non possono quindi «spiombare» il telefono e neppure usare alcun tipo di telefonino. Pena la squalifica. Ma che cosa può essere successo? L'ipotesi più probabile è che lo strumento satellitare di localizzazione si sia rotto o non riesca a funzionare. Un'ipotesi che ieri si è fatta ancor più concreta visto che i velisti non localizzati sono aumentati a cinque (oltre a Gardossi ci sono altri due italiani, Ettore Dottori e Massimo Ruffini, e gli stranieri Frederic Seeten e Bruno Ginocchio). Ma potrebbe trattarsi anche di una mancanza di energia elettrica a bordo di «Jasmine». Gli addetti ai lavori, sapendo che nelle regate situazioni analoghe sono all'ordine del giorno, non sembrano pessimisti: gli strumenti di localizzazione utilizzati sono soggetti all'usu- ra e Gardossi, come gli altri «scomparsi», potrebbe essere in navigazione verso il traguardo. Il triestino, alla seconda regata transoceanica (la prima, non in solitaria, fu nell'estate '96), è uomo di mare esperto: si trova a bordo di un'imbarcazio¬ ne di 6,5 metri costruita da lui stesso seguendo un progetto francese di Pierre Roland. Una barca studiata nei minimi particolari, dove con tutta probabilità l'unica cosa a non funzionare è il sistema di rilevamento. Secondo Giovanni Soldini, uno dei più noti velisti solitari italiani, a Gardossi «non è successo nulla. La cosa è semplice: ha rotto l'Argos, il sistema di rilevamento satellitare. Ci sono 43 barche e 43 strumenti: il suo non funzionerà. Normale. Sono strumenti elementari, soggetti ad usura. Io non mi preoccuperei proprio. Gardossi sta navigando, magari in buona posizione, e quando arriverà si farà una grossa risata. Purtroppo la vela è ancora uno sport che fa notizia solo quando entra nella cronaca nera». Per quanto riguarda la mancanza di contatti con le barche appoggio della regata, Soldini spiega che «le radio in dotazione sono a bassa portata, Gardossi non sa nemmeno che siete in pensiero per lui: lo conosco, sta facendo la sua regata, è concentrato su questo obiettivo». Elena Marco STATI yNlTp*«Jflsmi|,e,> porte il 27 settembre da Brest >^ (Francia) per la regata transoceanica Minitransat Arrivo previsto il 13 novembre nell'isola francese di Martinica, nei Caraibi -> Tappa alle isole Canarie, nuova partenza il 20 ottobre \\ Ultimo contorto nel pomeriggio di giovedì 6 > ' novembre a mille miglia a Est della Martinica JAMAICA PUERTO RICO HAITI '« *5SS Il triestino Claudio Gardossi, 34 anni, impegnato nella regata transoceanica partita da Brest Il triestino Claudio Gardossi, 34 anni, impegnato nella regata transoceanica partita da Brest