La «postina» a giudizio di R. M.

La «postina» a giudizio ^Liflf^kL^fl ^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^ La «postina» a giudizio MILANO. Mentre a Roma veniva scoperto l'ordigno collocato in via Ulpiano, a Milano la Procura decideva di chiedere il rinvio a giudizio per Maria Grazia Cadeddu, la militante del «Laboratorio Anarchico» di via De Amicis, conosciuta come «la postina della bomba», ovvero la donna che la mattina del 25 aprile scorso lasciò davanti alla sede di Radio Popolare una borsa con la rivendicazione della bomba esplosa nella notte su una finestra di Palazzo Marino. L'accusa è di fabbricazione e detenzione di ordigno esplosivo e danneggiamento. L'ipotesi di strage è caduta. Secondo i pm, si trattò soprattutto di un'azione dimostrativa, anche se quanto mai inquietante, visto che l'esplosione si verificò a due giorni dalla prima tornata elettorale per l'elezione del sindaco. «Ed è questa l'unica coincidenza rilevata con la bomba collocata a Roma» ha spiegato il procuratore aggiunto Gerardo D'Ambrosio. [r. m.]

Persone citate: Gerardo D'ambrosio, Maria Grazia Cadeddu

Luoghi citati: Milano, Roma