«Guai a minimizzare» Allarme di polo e ulivo Forse c'è una strategia
«Guai a minimizzare» «Guai a minimizzare» Allarme di Polo e Ulivo «Forse c'è una strategia» ROMA. «La marca della bomba ritrovata martedì a Roma era: trovami-trovami». E la sinistra è stata abile a «collegare subito la bomba a D'Alema e Di Pietro, che invece erano da tutt'altra parte». Silvio Berlusconi, ospite ieri del «Costanzo show», ha commentato in questi termini il ritrovamento dell'esplosivo in via Ulpiano. «Era un ordigno tutto sommato molto elementare - ha detto il Cavaliere - messo in una posizione di assoluta visibilità, con i fili che venivano fuori dalla borsa. Sembrava messo lì apposta per essere trovato». Insomma, «c'è stata la grande abilità della sinistra di collegare la bomba a D'Alema e Di Pietro, che andavano in tutt'altra direzione. E che erano su un percorso totalmente diverso, rispetto al luogo dove è stata scoperta». In giornata la risposta di Fini. Il leader di An - al termine di un incontro elettorale organizzato dal suo partito su «Roma città solidale», svoltosi nella sede dell'Ente nazionale sordomuti - è intervenuto sulla vicenda, rilevando che quanto detto dal leader del Polo «è fuori luogo perché le bombe devono sempre destare allarme e inquietudine». «Se qualcuno pensasse di rilanciare la strategia della tensione in Italia - ha poi sottolineato Fini, concludendo il proprio intervento - si dovrebbero avere risposte assai meno scherzose perché con le bombe non si scherza». Ma il botta e risposta é andato avanti. A ruota, in serata, la controreplica del Cavaliere. «Un'altra volta, prima di rispondere, Gianfranco farà bene a informarsi meglio - lo ha ripreso - La mia risposta alla domanda sulla bomba di Roma non era per niente scherzosa, ma carica invece di preoccupazione. Certo che non c'è da scherzare con le bombe, e nessuno più di me è d'accordo in questo con Fini. Ho stigmatizzato invece il tentativo strumentale di chi, come la sinistra, ha voluto impossessarsi della bomba di Roma, per sfruttarla a fini elettorali». Un battibecco, quello fra i due leader del Polo, che non ha mancato di suscitare reazioni nel centrodestra e non solo. «Nella polemica tra Berlusconi e Fini, io sto con Fini - ha precisato Achille Serra, Fi, nel corso di un'intervista a «Italia Radio» - Con le bombe non si scherza. Sono abituato a non scherzare neppure con quelle più banali, dietro a un ordigno può esserci qualcosa di estremamente grave. Credo che Berlusconi non abbia centrato il problema: probabilmente ha degli elementi che non conosco, ma ha commesso un errore». Guai a minimizzare l'episodio, gli ha fatto eco il Verde Paolo Cento, membro della commissione Giustizia, ipotizzando il coinvolgimento dei servizi deviati. Cauto Fausto Bertinotti. «E' bene non lanciarsi in congetture. Anzi, per capire quel che è successo, bisognerebbe fare una cosa: capire finalmente cosa c'è nel passato di questa repubblica, con le stragi di cui ancora non si sa niente - ha dichiarato il segretario di Rifondazione - Cominciare a sapere di quelle e forse si capirà qualcosa di più anche dell'oggi». Polemico Carlo Giovanardi, capogruppo del ccd alla Camera: «Per trent'anni la sinistra e l'attuale presidente della commissione Stragi, Giovanni Pellegrino, hanno sostenuto che le bombe servivano a rafforzare il potere costituito, mentre oggi hanno cambiato idea». «Polizia e magistratura non sanno ancora nulla - ha aggiunto Giovanardi - ma il pds e Pellegrino già sanno tutto: la colpa di quello che accade in Italia è sempre, direttamente o indirettamente, degli avversari politici». Per Renzo Lusetti, responsabile enti locali del ppi, «non possiamo nè sottovalutare nè ironizzare, come ha fatto Berlusconi, quanto accaduto ieri»: «Il rischio è che ci sia una strategia più complessiva di destabilizzare le istituzioni democratiche». Conclusione: «Meglio vigilare e tenere gli occhi aperti». Ir. i.]
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