«Industriali, create ricchezza»

Il leader del pds: in cambio vi offriamo una sinistra moderna, capace di capire i mutamenti Il leader del pds: in cambio vi offriamo una sinistra moderna, capace di capire i mutamenti «Industriali, create ricchezza» D'Menta: abbiamo bisogno del vostro talento ROMA. «Abbiamo bisogno di voi, del vostro talento. Quello che vi chiediamo è di creare lavoro e ricchezza». Dopo aver convertito Antonio Di Pietro, Massimo D'Alema cerca di tirare dalla sua parte gli industriali: sul piatto della bilancia, il leader del pds offre una sinistra meno legata al passato: «In cambio - spiega D'Alema - vi offriamo una classe dirigente moderna in grado di registrare i cambiamenti e tradurli in una maggior efficienza degli strumenti, del sistema, con un sindacato in grado di governare in modo innovativo i processi di flessibilità». La richiesta di collaborazione, o il «salto di qualità» per usare la definizione di D'Alema, è arrivato ieri mattina in un teatro di Roma, dove il leader della Quercia ha incontrato gli imprenditori di una capitale - ha detto «che oggi è in grado di affrontare la prospettiva di uno Stato federale». E' stata, ha spiegato ancora il segretario del pds, «una sinistra più aperta», quella che ha invitato il mondo dell'impresa a sostenere la candidatura di Francesco Rutelli. «Per tutto un periodo ha detto D'Alema - ci siamo annusati, noi e voi; oggi la sinistra ha scoperto che a Roma esiste un mondo dell'imprenditoria moderno e voi avete scoperto che l'Ulivo non è nemico dell'impresa e vanta una classe politica giovane, più aperta». E' tempo di collaborare, dunque. E D'Alema ha delineato i contorni di questa collaborazione, che si lascia alle spalle gli anni e le paure di Tangentopoli: «La politica non dovrà invadere i confini del mondo economico, e l'impresa non dovrà pensare di disporre del potere politico; obiettivo la crescita, nel rigore, perché si è sprecato troppo denaro pubblico». Ponendo sul tavolo del nuovo patto tra Stato, Comune e impresa i risultati fin qui raggiunti, dalla Bicamerale («non è un feticcio - ha detto D'Alema - è una base su cui lavorare») all'ingresso dell'Italia nell'Europa, al calo dell'inflazione e alla ripresa economica, il leader pidiessino ha detto: «C'è un'effettiva solidarietà nella classe dirigente che governa il Paese, la stessa solidarietà che c'è tra me e Rutelli, perché ci sentiamo parte di un progetto comune. Questa forza rappresenta per voi una garanzia, abbiamo interessi reciproci: noi vogliamo che la qualità urbana migliori, voi che ci siano nell'ambito di un programma progetti precisi, e che il Paese rafforzi il suo prestigio internazionale perché non sia tagliato fuori dalla modernizzazione dell'Europa». D'Alema, infine, ha affermato che - dopo avere aiutato il mercato dell'automobile (si è riferito alla rottamazione definendola un sostegno «utile») - il governo si appresta ora a scendere in campo in favore dell'edilizia con uno stanziamento nella prossima finanziaria di 1500 miliardi con sgravi fiscali a chi rinnova la propria impresa. «Roma - ha concluso - non deve temere la riduzione del peso relativo di una certa economia: deve investire, nella cultura, nel turismo, nel recupero del tessuto urbano, in nuovi campi». [r. i.] «Ci siamo annusati a lungo ma ora i nostri rapporti devono fare un salto di qualità» A sinistra il presidente di Confmdustria Giorgio Fossa A destra il leader del pds Massimo D'Alema

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