Il sismologo del Polo «Sfida all'ultimo voto»

Il sismologo del Polo «Sfido all'ultimo voto» Il sismologo del Polo «Sfido all'ultimo voto» PGENOVA AURA. Claudio Eva, l'uomo che il Polo ha scelto per contrastare la sinistra genovese, usa spesso questa parola. L'improvvisa malattia di Ugo Signorini, prima scelta di Berlusconi, lo ha buttato in campo a giochi iniziati, in una zona che non ha mai concesso troppo a chi viene da destra. Eppure, a sentirlo parlare, questo sismologo sorpreso dalla chiamata del Cavaliere mentre lavorava per i terremotati dell'Umbria, racconta la paura degli altri. Non la sua: «Io non mi sento affatto spacciato - dice -. Lasci perdere i sondaggi: io sento il consenso crescere intorno a me. Finirà come a Torino, un testa a testa fino all'ultima scheda del ballottaggio». Che succede, un candidato di Forza Italia che non si fida dei sondaggi? «Qui non siamo a Milano. Siamo a Genova, e qui la gente ha paura a dire che vota a destra. Da queste parti c'è ancora una convinzione: se non sei di sinistra, allora sei un fascista. E l'etichetta di fascista non piace a nessuno». Sta dicendo che i suoi elettori hanno paura a farsi vedere? «Sto dicendo che molti di coloro che si dicono indecisi, in realtà sanno benissimo per chi voteranno. Solo che non lo dicono. Ieri un commerciante mi ha confessato: "Io voto per lei, ma i suoi santini sul banco non li posso tenere. Ai miei clienti non piacerebbe". Per non parlare degli imprenditori: loro devono lavorare con le istituzioni. Hanno paura a scoprirsi». Professore, senza la fuga di Sansa e la divisione della sinistra le speranze per lei sarebbero state nulle. E' d'accordo? «Sansa ci ha aiutato prima, da sindaco. Ha fatto in modo che la gente non ne potesse più, né di lui né dei partiti che hanno sostenuto la sua giunta. Che sono gli stessi che adesso appoggiano Pericu. Geno- va ha problemi enonni: è una città vecchia, che si sta spopolando e che sta perdendo posti di lavoro in maniera drammatica. Né Sansa né l'Ulivo hanno mai fatto nulla, neppure in modo simbolico: non c'è stata una sola manifestazione che abbia visto il sindaco scendere in piazza per difendere l'occupazione a Genova». Proteste, manifestazioni di piazza. Mi perdoni, ma queste non sembrano considerazioni da candidato del Polo. O no? «Sansa non ha fatto neanche questo. Si figuri se ha costruito qualcosa di concreto per il lavoro. Il sindaco di una città come questa deve infondere fiducia a chi vuole intraprendere, a chi deve rischiare il suo denaro nell'occupazione. Deve creare progetti per il rilancio, creare iiifrastrutture, magari abbattere il costo dei terreni industriali. Altrimenti gli ùnprenditori, stufi delle angherie dei sindacati, i loro denari li mettono nei Bot. E le aziende le chiudono, o le trasferiscono altrove. Sansa questo non lo ha capito: si è limitato a obbedire agli ordini del pds». Lui veramente dice di averlo sfidato, il pds... «Senta, Sansa ha nominato un vicesindaco pidiessino doc. Se fosse stato davvero costretto, come racconta adesso, avrebbe dovuto dimettersi allora. Sa che cosa mi ricorda Sansa? Quegli impiegati statali che non fanno niente tutto il giorno e cominciano a lavorare quando si avvicina la fine della giornata. Così da potersi garantire lo straordinario. Mi creda, gli unici davvero liberi dai partiti siamo noi. Berlusconi è venuto qui e ha detto: "Non voglio interferire". E io gli credo, anche perché non ho intenzione di dipendere da nessuno». Faccia un pronostico: chi va al ballottaggio? «Io e Pericu. Sarebbe un bene per la città: il Polo e l'Ulivo, posizioni chiare, bipolari, senza liste strane». Si dice che lei non piaccia ad An, per non parlare della lista di Castellaneta. Non è che il vostro fronte sia poi così unito. Sbaglio? «Castellaneta è un tribuno che piace alla gente, ma dietro di lui non c'è nessuno. La sua lista è inconsistente. Alleanza nazionale? Avrebbero preferito puntare su un cavallo più conosciuto. Ma non ci sono tensioni: a Genova il Polo è compatto». (g. tib.]

Persone citate: Berlusconi, Claudio Eva, Pericu, Sansa, Ugo Signorini

Luoghi citati: Castellaneta, Genova, Milano, Torino, Umbria