Genova il bipolarismo non c'è più

7 Il centrosinistra candida Pericu, Forza Italia «recupera» Eva, ma l'incognita è il tribuno Castellaneta Genova, il bipolarismo non c'è più Sansa contro la sua giunta, ma anche la destra è divisa GENOVA. Le elezioni amministrative a Genova si svolgono, paradossalmente, all'insegna dell'eresia. Eresia politica, naturalmente: infatti, a differenza delle altre grandi città italiane dove, sia pure nel proliferare di liste e di candidati, la sostanza dello scontro resta nello schema «Polo-Ulivo», a Genova i candidati per davvero in corsa non sono due, bensì quattro. Alla carica di sindaco si presentano in otto, ma quattro sono solo di «contomo»: Benito Mignani di Fiamma Tricolare, Pasquale Romeo della lista civica «Licia», Giacomo Chiappoli della Lega Nord e Giordano Bruschi di Rifondazione Comunista. I quattro duellanti sono due «ortodossi» e due «eretici». Per il centrosinistra (pds, ppi, si-pri, verdi, ri) corre il prof. Giuseppe Pericu; per il Polo (Forza Italia, An, Ccd-Cdu) è candidato il prof. Claudio Eva. I «ribelli» alle candidature ufficiali dei maggiori schieramenti sono il sindaco uscente Adriano Sansa, eletto nel 1993 da imo schieramento di sinistra (pds, verdi, pensionati, lista Pannella, Alleanza Democratica, Rete) e Sergio Castellaneta, ex deputato della Lega Nord per due legislature, presidente dell'Ordine dei Medici di Genova. Sansa ha costituito una Usta che si chiama appunto «Noi per Sansa» e Castellaneta ha dato vita allo schieramento «Genova Nuova». Il centrosinistra, e in particolare la componente pds, sostiene che il prof. Pericu è l'uomo adatto, per cultura, indole, capacità di cambiamento in senso «moderno» a guidare la città oltre il Duemila. Per questo è stato preferito ad Adriano Sansa, ritenuto poco disponibile al dialogo, freddo, non comunicativo, eccessivamente formale, poco duttile. Sansa contesta questa tesi e accusa gli alleati che nel 1993 lo scelsero per battere (come avvenne, molto nettamente) il candidato della Lega Nord di voler instaurare nuovamente un sistema di partitocrazia per soffocare il senso della legge sull'elezione diretta dei sindaci. A destra, il Polo in un primo momento, non senza fatica e perplessità, aveva scelto Ugo Signorini, che per due volte (1990 e 1993) aveva fallito l'obiettivo, un politico molto conosciuto e apprezzato, da sempre esponente della sinistra cattolica, sia nella vecchia De, sia nei popolari. Ma una valvola mitralica fuori posto ha tolto Signorini dalla battaglia: è stato sostituito dal professore Claudio Eva, fisico e sismologo. Il caso di Sergio Castellaneta è indubbiamente singolare: medico di base e angiologo, un passato nel sindacalismo di categoria, un'esperienza nel vecchio Pli, già fondatore del Movimento di Liberazione Fiscale, ha deciso la sua candidatura sin dall'inverno scorso. Da alcune emittenti private tuona settimanalmente da più di un anno. Castellaneta usa un linguaggio aggressivo e colo- rito che gli provoca in egual misura simpatizzanti e nemici. La sua è una protesta che si affida all'aggressività della Lega prima maniera e al «poujadismo» degli Anni Cinquanta. I bersagli preferiti sono gli sprechi della pubblica amministrazione, la corruzione, lo strapotere dei partiti. Per quest'ultimo aspetto la sua campagna elettorale assomiglia a quella di Sansa. Castellaneta punta all'elettorato più «arrabbiato» leghista e del Polo. Nelle scorse settimane sono apparsi sondaggi, un po' confusi e limitati nella campionatura che, però, hanno messo in evidenza che il 40% dell'elettorato è ancora incerto. Sulla base, però, delle forze in campo si ritiene che, con alle spalle una coalizione che viaggi tra il 40% e il 45% Pericu è un sicuro finalista: Sansa conta sulla guerra «fratricida» tra Eva e Castellaneta (che si potrebbero dividere il 30% dei voti del Polo) per inserirsi in una finale aperta a tutti gli esiti. Paolo Lingua CANDIDATI A GENOVA GIORDANO BRUSCHI (Rijomlazionv). 72 anni, nato a Pistoia, coniugato, pensionato metalmeccanico. SERGIO CASTELLANETA (Genova Nuova). 65 anni, nato a Genova, coniugato, medico angiologo. GIACOMO CHIAPPORI (Lega Nord). 4<1 anni, nato a Imperia, coniugato, imprenditore turistico. CLAUDIO EVA (Forza Italia. An, Ccd-Cdu). 59 anni, nato a Pola, coniugato, docente universitario. GIUSEPPE PERICU (Pds, rodi. Rinnovamento, Pri-Si, ppi). 60 anni, nato a Genova, coniugato, docente universitario. ADRIANO SANSA (Noi per Sansa, Sansa per Genova). 57 anni, nato a Pola, coniugato, magistrato. PASQUALE ROMEO (liberi Cittadini Associati). 56 anni, nato a Gioia Tauro, coniugato, imprenditore. BENITO MIGNANI (fiamma). 64 anni, nato a Genova, coniugato, pensionato. TRAFFICO E AMBIENTE Polemiche contro il piano del traffico varato dai sindaco Sansa. Crescita dell'inquinamento urbano. ECONOMIA E OCCUPAZIONE Genova ha oggi circa 90 mila disoccupati. Sui tappeto ci sono la definitiva chiusura dei laminatoio a caldo di Corniglìano (ex italsider) e l'utilizzo nei Ponente PORTO Ridefinizione dei rapporti tra il porto industriale, che appartiene allo Stato, e la città. Oggi il presidente dell'Autorità portuale risponde soltanto al governo. POLITICA GENERALE La candidatura «ribelle» di Adriano Sansa ha aperto la discussione sul ruolo dei partiti nelle istituzioni e sui poteri del sindaco. ORDINE PUBBLICO Recupero e risanamento del centro storico. Disciplina delle presenze degli immigrati extracomunitari. Polizia e carabinieri coordinati con Vigili urbani nella città vecchia. Due forti liste civiche insidiano da vicino le alleanze «ufficiali» Sondaggi senza favoriti Il partito degli incerti supera il 40 per cento TRAFFICO E AMBIENTE Polemiche contro il piano del traffico varato dai sindaco Sansa. Crescita dell'inquinamento urbano. ECONOMIA E OCCUPAZIONE Genova ha oggi circa 90 mila disoccupati. Sui tappeto ci sono la definitiva chiusura dei laminatoio a caldo di Corniglìano (ex italsider) e l'utilizzo nei Ponente PORTO Ridefinizione dei rapporti tra il porto industriale, che appartiene allo Stato, e la città. Oggi il presidente dell'Autorità portuale risponde soltanto al governo. POLITICA GENERALE La candidatura «ribelle» di Adriano Sansa ha aperto la discussione sul ruolo dei partiti nelle istituzioni e sui poteri del sindaco. ORDINE PUBBLICO Recupero e risanamento del centro storico. Disciplina delle presenze degli immigrati extracomunitari. Polizia e carabinieri coordinati con Vigili urbani nella città vecchia.