Gasparrini, la bionda lady è mobile

Gasparrini, la bianda lady è mobile Gasparrini, la bianda lady è mobile Dieci anni di bacetti, daAndreotti a super Tonino PERSONAGGIO LA LEADER DELLE CASALINGHE TROMA IRA bacetti al pubblico dell'Ulivo e consegna fasci di fiori, Federica Rossi Gasparrini, in velluto nero, passeggiando sul palcoscenico dell'Adriano. Uno per uno, si fa fotografare con Di Pietro, Rutelli e D'Alema, del quale annuncia pure trionfante la presenza della mamma. E «Mamma! Mamma!» rumoreggia la platea. Posti i tre a sedere, la biondissima leader della Federcasalinghe (che in versione elettorale diviene «Donne europee», pure con bandierine) s'appella alle «forze sane», reclama «una politica moderna e trasparente», evoca «le attese della gente» e sempre sorridendo chiude la sua astrattissima tiritera auspicando, «a nome delle donne un futuro sereno». Fra i novelli co-protagonisti della vita pubblica italiana varrà quindi la pena, d'ora in poi, tenere nel giusto conto Federica Rossi Gasparrini, sottosegretario al Lavoro e la sua lobby ad altissima mobilità. Così mobile, sul piano degli schieramenti, da poter essere presa addirittura a unità di misura, termometro di successo, barometro di potere. Dove c'è lei, c'è la polpa. Se lei molla, come è documentabile lungo l'arco di un decennio, è ora di cambiare aria. Insomma, Di Pietro, D'Alema e Rutelli (che ha annunciato l'appartenenza della sua incolpevole suocera alla Federcasalinghe) possono stare tranquilli. Per ora. Perché poi, con Federica, non si sa mai. In principio, infatti, era Andreotti - anche se lei obietta: «Un secolo fa». In realtà il periodo andreottiano corrisponde ai governi Giulio VI e VII (1989-1992), pieno Caf. Quando il Caf va in frantumi, scatta un'affettuosa amicizia con Segni. Quando la stella di Segni si ottenebra, dopo un piccolo sbandamento isolazionista (all'insegna del (partito delle donne») ed un sussulto emergenziale (governo di unità nazionale presieduto da Tina Anselmi), nel 1994 la Gasparrini scommette su Berlusconi - che al VII Congresso dell'organizzazione si esibisce in un indimenticabile numero: «Sono stato anch'io un donnino di casa». Accolto con ovazioni. Più o meno le stesse ovazioni che tra il 1995 e il 1996, dopo uno scontato interludio con Casini e Butti- glione, rivelano non una, ma due nuove passioni, per giunta in contemporanea: Dini e D'Alema. Il primo, incoraggiato anche dall'entusiasmo federcasalingo della signora Donatella, presenta la Gasparrini alle elezioni; il secondo si racconta pure lui padre e marito perfetto, che prepara la colazione. «Il Polo sostiene la mutevole leader che a quel punto deve aver già da tempo adocchiato Tonino - ci trattava come servette». Bene, Di Pietro e D'Alema (senza più Dini) s'incontrano all'Vm Congresso, maggio di quest'anno. «Massimo e Antonio - li presenta lei -: due amici delle donne, ma soprattutto due uomini, e guardate che uomini!». Ieri il bis. Così, s'è ormai consolidato il mito della biondissima federcasalinga «segnavento», la donna che prima di tutti fiuta la più piccola brezza di potere, certificandone intensità e durata con la mobilitazione sua e delle sue (supposte) 800 mila ade» renti. Un mito perché, pur essendo la coerenza in politica una virtù relativa, le trasmigrazioni della Ga spanini appaiono così numerose, rapide e sintomatiche da vanificare qualsiasi categoria d'interpretazione convenzionale. Come se non bastasse, cioè, a spiegare questa specie di ballo di San Vito nel Palazzo, il semplice trasformismo, l'umana debolezza o la nobile difesa dei diritti di una categoria senza protettori. Magari, lo strano, tortuoso percorso che da Andreotti conduce a Di Pietro passando per Segni, Berlusconi, Dini e D'Alema è meno strano e tortuoso di quel che appaia. Forse la signora nemmeno lo sa, ma dietro quelle sue giravolte, dietro a tutti quei politici gettati via come kleenex c'è addirittura un pezzo d'Italia: furbo e disperato, vitale e opportunista, generoso e voltagabbana. Filippo Ceccarelli E' la donna che fiuta la brezza del potere Amareggiata dal Polo «Ci tratta da servette» Federica Rossi Gasparrini

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