Potenza, ragazzo scompare

Potenza, ragazzo scompare Potenza, ragazzo scompare Richiesta di riscatto sul parabrezza POTENZA. L'allarme è stato dato già nel primo pomeriggio e la notizia si è diffusa in un attimo tra i poco più di mille abitanti di Barile, a 50 chilometri da Potenza: un ragazzo di 16 anni è stato sequestrato, diceva la gente, non è rientrato dalla scuola che frequenta a Venosa; il padre ha trovato la richiesta di riscatto sul parabrezza della sua auto, una Fiat «Panda» parcheggiata sotto casa. Per tutto il pomeriggio e nella serata di ieri polizia e carabinieri hanno seguito le ultime tracce certe del ragazzo: Donato Cefola, sedicenne, figlio di un impiegato dell'agenzia di Melfi della Banca Nazionale del Lavoro. Donato frequenta la seconda ragioneria a Venosa, a una ventina di chilometri. Tutte le mattine si fa accompagnare dal padre in auto fino a Melfi e prosegue poi col pullman di linea per Venosa. Al ritorno, invece, si serve dell'autobus fino a Barile, dove arriva nelle prime ore del pomeriggio. Ieri non è andata così. Il padre, Mauro Cefola, è rientrato in auto per andare a pranzo. Al momento di rientrare in ufficio sul parabrezza ha trovato un biglietto: «Se vuoi rivedere tuo figlio vivo devi pagare 400 milioni». A questo messaggio si aggiunge una serie di minacce, si intima di non parlare, altrimenti il ragazzo sarà venduto agli zingari o utilizzato per il traffico clandestino di organi. Così sono subito scattate le indagini. Il ragazzo ieri mattina non è mai entrato a scuola. Dalle dichiarazioni di alcune compagne si è accertato che Donato, prima di raggiungere il cancello della scuola a Venosa ha avuto un colloquio con un uomo sulla trentina a bordo di un Fiat «Fiorino» bianco. I due sarebbero entrati in un bar. Se sequestro è stato, i malviventi hanno avuto a disposizione più di mezza giornata per nascondere il ragazzo. La zona è piena di boschi, i boschi del Vulture, tristemente famosi ai tempi del brigantaggio postunitario, che ora vengono setacciati da carabinieri e poliziotti. La famiglia Cefola è di modeste condizioni: monoreddito e due figli a carico, casa di proprietà e due piccole auto. Il padre Mauro ha 48 anni e da venti lavora in banca; ha iniziato nella sede di Bari. Nell'84 appena aperta la sede di Potenza, è stato trasferito nel capoluogo lucano e cinque anni fa è riuscito ad avvicinarsi a Barile, nell'agenzia di Melfi. La mamma, Rosa Caccalano, è casalinga. Donato è il secondo figlio, la prima è una ragazza, Assunta, che studia Economia e Commercio alla Cattolica di Milano. La condizione economica dei nonni è ancora più modesta: hanno sempre coltivato la terra e ora dispongono di una pensione di vecchiaia. Gli investigatori seguono tuttavia soprattutto la traccia del rapimento e

Persone citate: Cefola, Donato Cefola, Mauro Cefola