Occhio ai Pac entrare costa

Occhio ai Pac entrare costa Occhio ai Pac entrare costa ANCHE nel caso dei piani di versamento periodici nei fondi alla firma del contratto ci possono essere oneri iniziali elevati (costi d'ingresso). Si tratta di una percentuale molto variabile da società a società (i Pac meno costosi sono quelli bancari) e del tipo di piano sottoscritto. Si va da qualche raro caso a «costo zero» a commissioni massime del 25% sulla prima rata (di solito un milione, quindi l'onere effettivo è al massimo di 250.000 lire). Quindi, su 100 lire versate ne vengono investite da un massimo di 100 a un minimo di 75. PROMOTORE Il costo periodico è costituito dalle commissioni di sottoscrizione (a favore della banca o del promotore) sulle rate successive (da un minimo dell'1% a un massimo del 4-5%, oltre a spese fisse di 5000 lire), dalle commissioni di gestione a favore della società che gestisce il fondo (cui a volte si aggiungono le commissioni di performance, se il fondo batte un indice prefissato) e dall'imposta sul patrimonio gestito (l'aliquota oscilla da un minimo dello 0,05% annuo per la parte investita in titoli di Stato a uno 0,25% annuo sulla parte investita in azioni non industriali). Non sono previsti oneri di alcun tipo in fase di riscatto ma neppure agevolazioni fiscali. LORDO E NETTO Il rendimento è quello lordo della gestione, che non tiene conto quindi delle spese d'ingresso, mentre tiene già conto degli oneri periodici (inglobati automaticamente nel valore della quota). Per «trasformare» un rendimento lordo in uno netto, basta calcolare l'impatto della commissione, che varia in maniera decrescente in funzione della permanenza nel fondo: più alta se si esce dopo un anno, molto più bassa se si esce dopo 10 anni. Ad esempio, un 9% lordo con una commissione d'ingresso del 3% si riduce al 5,73% nell'ipotesi di riscatto dopo un anno, all'8,66% nell'ipotesi di riscatto dopo 10 anni.

Persone citate: Netto