Riflessioni controcorrente dell'anti-buonista Minucci di T. Pi.
UNIONE CULTURALE UNIONE CULTURALE MA CE' UN'ALTRA SINISTRA? Riflessioni controcorrente dell'anti-buonista Minucci poco, ma quanto basta per smantellare una quantità di verità assertive che la sinistra ha accolto passivamente e Minucci, invece, considera luoghi comuni. Non è vero, ad esempio, che la sinistra abbia da farsi perdonare la caduta del' muro di Berlino. Non è vero che quel Nel suo libro Minucci rifilila rimorsi e luoghi comuni della sinistra (Nella foto, Veltroni e D'Aléma) crollo abbia generato un capitalismo trionfante e pacificatore. None vero che la fine del socialismo reale abbia cancellato una volta per tutte una possibilità di cambiamento. Non è vero che il mutamento tecnologico non sia una scelta politica, o che necessariamente comporti un aumento della disoccupazione... Un po' si parla anche dell'Italia di adesso, e un altro po' di quella degli Anni Settanta e Ottanta, (quando per conto del partito l'autore si occupava di questioni delicate, dei destini del «Corriere della Sera»). E comunque, anche qui: non è vero che il compromesso storico sia da considerarsi un'evoluzione del consociativismo, o che addirittura abbia fatto fare crack alla democrazia, configurandosi al contrario come «scelta strategica di alto momento». Non è vero che Berlinguer, il Berlinguer dell'austerità, della diversità e della rivalità con Craxi, sia superato, essendo piuttosto «in anticipo sul proprio tempo». Al punto tale Minucci sembra infierire su questo pds che «si finge colpevole di colpe mai commesse» da dar quasi l'impressione che si-stavameglio-quando-si-stava-peggio. La sinistra «senza classi» del titolo è una delle rarissime concessioni sarcastiche. «Senza tema di smentite - spiega l'autore - a ogni fase di cambiamento radicale dell'economia e della composizione demografica della società si è celebrato il rito della estinzione delle classi e dei conflitti di classe». Le classi ci sono, eccome. Nulla si crea e nulla si distrugge. Luogo comune per luogo comune, in fondo, la globalizzazione l'aveva già descritta il vecchio Marx 150 anni. fa. Segue citazione dalle «Opere complete». Minucci ha senz'altro quel libro a portata di mano. Filippo Ceccarelli MUSICISTI PER GREENPEACE L'idea è di andare oltre la raccolta firme e la presenza informativa durante le manifestazioni e i concerti. Per questo il gruppo locale torinese di Greenpeace si è rivolto agli Africa Unite (nella foto), e poi ai Subsonica, a Mao, ai Persiana Jones e agli Amici di Roland: con loro l'intento è di promuovere le campagne ecologiste lanciate in tutta Italia. I musicisti saranno ospiti di dibattiti su tematiche ambientali ma anche coinvolti nella realizzazione di una sorta di manifesto sonoro in aiuto di Greenpeace (tel. 20.49.51). Il testo potrebbe diventare una canzone. Primo incontro mercoledì 12 novembre alle 21,30 al Cafè Liber, in via Barbaroux, con la band di Madaski e Burina, un confronto per approfondire alcuni gli argomenti più importanti delle campagne, come la lotta contro il nucleare, gli inceneritori, il Pvc e gli alimenti geneticamente manipolati. In programma altri due incontri, le cui date non sono però ancora state decise, mentre per saperne di più sulle iniziative del gruppo l'appuntamento settimana è il mercoledì alle 21 in via Vanchiglia 4 o al banchetto in via Po angolo piazza Castello ogni sabato pomeriggio, [t. pi.]
Luoghi citati: Africa Unite, Berlino, Italia
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