Sfida mondiale all'ultima stella

Sfida mondiale all'ultima stella Sfida mondiale all'ultima stella In Cile l'Europa sta costruendo strumenti ancora più potenti perdita nella qualità delle immagini. Per questo motivo, la corsa ai grandi telescopi ha subito un periodo di stasi negli Anni 70. Ora però nuove tecniche nella costruzione degli specchi hanno dato un impulso alla costruzione di telescopi di grandi dimensioni. Il problema del peso dello specchio può essere risolto utilizzando due strategie diverse. Una di queste consiste nell'accostare specchi più piccoli, e quindi di peso minore, creando una superficie continua di grandi dimensioni (specchio segmentato). Questa è la strategia adottata, ad esempio, per realizzare gli specchi da 10 metri dei telescopi gemelli Keck I e Keck 2, situati sul monte Mauna Kea nelle Hawaii. L'altra strategia consiste nel realizzare uno specchio singolo, ma sottile e dotato di un complesso sistema di pistoncini controllati da un computer, che esercitando una opportuna pressione nei punti strategici ne impediscono la deformazione. Questo è il sistema delle ottiche adattive di cui è munito il New Technology Telescope (Ntt) dell'Osservatorio australe europeo (Eso) a La Siila sulle Ande cilene. Proprio con questo sistema, l'Eso sta costruendo in Cile 4 nuovi telescopi da 8,2 metri. 14 telescopi saranno in grado di operare sia singolarmente che simultaneamente raggiungendo una superficie equivalente a quella di un unico telescopio da 16 metri. A tale telescopio è stato dato il nome di Very Large Telescope (VLT). Il Vlt farà un ulteriore passo in avanti con l'impiego delle ottiche adattive. Il principio è simile a quello delle ottiche attive (il sistema di pistoncini che regolano la forma dello specchio), ma applicato, questa volta, allo specchio secondario, cioè a quello che raccoglie la luce riflessa dallo specchio principale e la indirizza verso gli strumenti. Le ottiche adattive dovrebbero permettere di correggere le distorsioni delle immagini causate dalla turbolenza atmosferica locale inducendo distorsioni in senso opposto. Una delle altre novità sarà quella di poter controllare il telescopio direttamente dal centro dell'Eso a Garching (Germania) tramite comunicazioni satellitari. Questo sistema di controllo remoto è già stato speri¬ mentato con successo negli ultimi anni con un altro telescopio dell'Eso: l'Ntt. Il Very Large Telescope (Vlt) sarà, quindi, il telescopio più grande e tecnologicamente più avanzato del mondo, lo strumento ideale per svolgere ricerca di punta agli inizi del nuovo millennio: consentirà agli astronomi di osservare e studiare oggetti molto più deboli di quanto mai osservato finora da Terra e, quindi, di spingere lo sguardo più lontano nel tempo per indagare più a fondo le origini dell'universo. A livello di prestazioni, il Vlt sarà in grado di competere con il Telescopio Spaziale «Hubble», ma a costi di molto inferiori. Le strutture del Vlt sono già in avanzata fase di costruzione sul Cerro Paranal, una monta¬ gna nel deserto cileno di Antofagasta a Nord di La Siila, scelta nel 1987 come sito astronomico ideale. Il Cerro Paranal e la regione circostante (in tutto circa 725 chilometri quadrati) vennero ufficialmente donati all'Eso dal governo cileno nel 1988. Tre anni più tardi incominciò la costruzione delle prime strutture dell'osservatorio con la rimozione di circa 300.000 metri cubi di roccia dalla cima della montagna. Purtroppo, la realizzazione del progetto ha corso seri rischi a causa di una serie di contese giudiziarie sui diritti di proprietà della montagna. Nel 1993 una famiglia cilena. Latorre, decise di fare causa all'Eso rivendicando la proprietà del Cerro Paranal. Pur non esistendo i presupposti legali per cui La cima di Cerro Paranal, sulle Ande del Cile, dove si sta costruendo il VLT. Very Large Telescope. dell'Osservatorio australe europeo Quando sarà finito, nei primi anni del 2000, sarà il telescopio più potente del mondo l'Eso possa esser chiamato in giudizio (dal 1964 il governo cileno garantisce all'Eso e alle sue proprietà, quale organizzazione internazionale, una sorta di immunità diplomatica) la vicenda ha causato seri problemi provocando anche, nel marzo 1994, l'intervento della polizia per imporre la sospensione a tempo indeterminato dei lavori. Fortunatamente, il governo cileno ha convenuto sull'opportunità di evitare un incidente diplomatico raggiungendo un accordo tra i rappresentanti legali della famiglia Latorre che prevede un indennizzo di circa 10 milioni di dollari. Ora che tutte le vertenze legali sono risolte, la realizzazione prosegue a pieno ritmo e sono già state montate le strutture che ospiteranno i 4 telescopi. Nel dicembre scorso il sito del Vlt è stato ufficialmente inaugurato nel corso di una cerimonia svolta alla presenza del presidente cileno, Eduardo Frey e dei vertici dell'Eso, tra cui il direttore, Riccardo Giacconi e il responsabile del progetto, Massimo Tarenghi. Secondo il programma, il primo dei 4 telescopi dovrebbe diventare operativo per la fase di test per l'agosto del prossimo anno e, da solo, diventerà subito il più grande telescopio dell'emisfero australe e il secondo in assoluto dopo i due Keck. Gli altri 3 telescopi dovrebbero seguire a scadenza annuale. L'astronomia europea sarà pronta, così, a inaugurare il nuovo millennio con il telescopio più grande del mondo. Roberto Mignani Max Planck Institut, Garching

Persone citate: Eduardo Frey, Hubble, Latorre, Riccardo Giacconi, Roberto Mignani Max Planck Institut, Tarenghi

Luoghi citati: Cile, Europa, Garching, Germania, Hawaii