Charles Daubigny all'Acquaforte

INCISIONI INCISIONI MAESTRO DELL'800 Charles Daubigny all'Acquaforte CHARLES Daubigny (Parigi 1817-1878) appartiene a quell'importante gruppo di spiriti eletti che in tutta Europa hanno fatto da tramite tra la pittura romantica e quella impressionista, come Corot e Constarle, anche se Daubigny non raggiunse quei vertici di genialità. Erano artisti che univano uno spirito romantico a un realistico concetto della natura. Di famiglia artigiana, portato per il disegno, Daubigny trovò subito nell'incisione un campo congeniale. Sono ben 127 le sue opere calcografiche, specie acqueforti, e in più una ventina di cliché-verres sull'esempio di Corot. Mentre il notevole successo doveva venirgli con i dipinti esposti al Salon, specialmente paesaggi, Daubigny seppe usare l'acquaforte, nella quale è ammirato allievo spirituale di Rembrandt, spesso come veicolo di impressioni immediate, incise direttamente sui luoghi. Ciò è testimoniato bene nei quaranta pezzi ora esposti all'Acquaforte da Cecilia e Nanni Chieli. L'album di vignette, umoristiche e non, intitolato «Le Voyage en Bateau», realizzato all'acquaforte, racconta i beati viaggi sulla Senna e l'Oise a bordo del «Botin», il battello-atelier che Daubigny si era fatto costruire, come più tardi farà 10 stesso Monet. Su quel battello si imbarcavano anche Corot, con la qualifica di Grande Arnmiraglio, e 11 figlio di Daubigny, Karl, detto «il Mozzo», accanito pescatore e futuro pittore e incisore come il padre. All'Acquaforte sono in mostra anche alcuni tra i più rinomati fogli incisi di Daubigny, come quello che rappresenta una serie di carretti sotto un cielo nuvoloso: qui Daubigny ha usato il procedimento «à la eravate», ottenendo le campiture grigie con un lembo di stoffa variamente pressato sulla vernice molle della lastra (oggi questo procedimento è di uso comune). Charles Daubigny ebbe carattere gioviale e bonario, e seppe avere molti amici e vivere la gioia che gli davano i luoghi di boschi e d'acque che tanto bene seppe rendere nelle sue incisioni e nei suoi dipinti. A Auvers-sur-Oise comprò nel 1860 un terreno sul quale si fece costruire una casa, poi decorata addirittura da Daumier e Corot: è la celebre «Maison de Daubigny» soggetto dell'ultimo «tableau» di Vincent van Gogh, realizzato in due versioni pochi giorni prima di suicidarsi a Auvers, dove, nella prima¬ vera-estate del 1890, Van Gogh era in cura dal dottor Gachet. Con questo quadro «importante» Vincent ha certamente voluto rendere omaggio a un artista onesto e ammirevole, che grandemente contribuì alla rinascita dell'acquaforte originale in Francia e nel mondo: un'arte di cui Van Gogh stesso aveva fatto, poche settimane prima, il primo e unico tentativo con il torchio del dottor Gachet: una piccola lastra che ritrae appunto il dottore stesso mentre fuma la pipa. Beppi Zancan Incisioni di Charles Daubigny L'Acquaforte, via Principe Amedeo 29/C Orario 10-12 e 16-19; chiuso sabato pomeriggio, domenica e lunedì. Fino al 14 novembre.

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